Numero 47/2020

21 Novembre 2020

Dalle Fiandre: Brouwerij Affligem

Dalle Fiandre: Brouwerij Affligem

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Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Affligem

(Brouwerij Affligem/De Smedt) Opwijk/Belgio

L’abbazia benedettina di Affligem, nella regione dell’Aalst, può senz’altro considerarsi la più vecchia delle Fiandre.

Nel 1074, col permesso di Anno II, arcivescovo di Colonia, sei cavalieri pentiti al servizio del Sacro Romano Impero iniziarono la costruzione dell’abbazia su una collina in Affligem appunto, al confine delle Fiandre e del Brabante. Eretta, nel 1083, la chiesa abbaziale, i cavalieri adottarono, due anni dopo, la regola di san Benedetto ed elessero loro abate Fulgenzio, un monaco originario di Frasnes-lez-Gosselies.

L’abbazia si sviluppò abbastanza rapidamente, diventando la più importante del Ducato del Brabante, oggi Brabante Fiammingo. Le prime effettive tracce di produzione di birra si hanno a partire dal 1129. È del 1654 invece la notizia che i monaci, i primi nelle Fiandre, coltivavano ben 6500 piante di luppolo. La loro birra era diventata famosa per la sua qualità; ma sia i metodi di produzione che le ricette venivano tramandate da fratello a fratello e scritte raramente, in modo da rimanere sconosciuti all’esterno.

Purtroppo la posizione collinare di confine dell’abbazia si rivelò strategica per i combattimenti nel corso dei secoli. Già alla fine del 1300, durante la guerra di successione tra le Fiandre e il Brabante, fu distrutta e i monaci furono costretti all’esilio. Ricostruita, fu di nuovo distrutta, nel 1580, dai soldati di Guglielmo I d’Orange.

Nel 1621 l’abazia fu ricostruita ancora una volta. All’inizio del secolo XVIII fu trasformata in presidio dai soldati del Re Sole, e i monaci furono relegati nella biblioteca. Poi arrivò l’occupazione francese del 1796: i 33 monaci furono scacciati, parte degli edifici distrutti e le terre confiscate.

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Tra il 1869 e il 1870 l’abbazia di Affligem fu nuovamente rimessa in piedi, e i monaci ripresero l’attività agricola. Un decennio più tardi fu aggiunta all’abbazia un’ala neogotica ed eretta una nuova chiesa. Nel 1885 riaprì la birreria; poco dopo ricominciò anche la produzione di latticini e formaggi.

Nel 1917 i tedeschi sequestrarono le attrezzature di rame, e la produzione fu sospesa ancora una volta; fino al 1920, quando furono acquistati nuovi tini. Solo 20 anni di pace, e l’abbazia dovette consegnare alle truppe naziste tutto il rame utilizzato per la fabbrica di birra e il caseificio. Nel 1956 padre Tobias Vergauwen, il mastro birraio a partire dagli anni successivi alla prima guerra mondiale, per assicurare un fururo alla birra Affligem, affidò la produzione al birrificio laico De Hertog di Anversa, continuando però a fornire il luppolo per le ale commercializzate con il proprio marchio.

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Con la bancarotta della De Hertog, nel 1970, la produzione passò alla Brouwerij De Smedt, una piccola fabbrica a soli 10 chilometri dall’abbazia nel piccolo villaggio fiammingo di Opwijk. Questa fabbrica, nata nel 1790, aveva avuto la prima grande espansione dopo che la sua Op-Ale, alla Grande Esposizione del 1935 a Bruxelles, era stata premiata quattro volte con l’oro. Ebbe così inizio su larga scala la produzione della birra Affligem secondo la ricetta originale del defunto padre Tobias (Formula Antiqua Renovata). Nel 1979 la De Smedt rilevò la Brasserie Bavery dall’esercizio Couillet e iniziò la produzione di Spéciale Baf.

Per consolidare poi la sua posizione in futuro, alla luce dell’incessante concentrazione dei produttori di birra nelle mani dei grandi gruppi internazionali, la De Smedt nel 1980 concluse un accordo con la Heineken per la commercializzazione della birra Affligem nei Paesi Bassi e in Francia. Accordo che costò alla De Smedt la cessione del 50% del capitale. Sempre più interessata al business, la Heineken aumentò la partecipazione, nel 2001, al 95% e, nel 2003, al 100%. A quel punto, la Brouwerij De Smed divenne Affligem Brewery BDS. Seguì l’ampio ammodernamento degli impianti per portare la capacità produttiva da 70 a 200 mila ettolitri l’anno; mentre rimanevano inalterate la qualità e la genuinità delle birre.

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Nel 2010 la Affligem Brewery BDS venne fusa con la controllata Alken-Maes. Due anni dopo fu chiuso l’impianto d’imbottigliamento; imbottigliamento, che venne trasferito in Alken. Anche la produzione, avendo la fabbrica di Affligem raggiunto la capacità massima, passò in parte alla sede del gruppo Alken-Maes, ma sotto la supervisione del mastro birraio di Opwijk.

Nel 2013 e nel 2014 quello di Affligem fu implementato come marchio globale di Heineken. Tuttavia l’abbazia di Affligem continua a possedere il marchio in modo che le ricette non cambino. Almeno un quarto della produzione, di 250 mila ettolitri annui, prende la strada per l’estero.

Gamma Affligem

Tutte le birre d’abbazia Affligem sono ad alta fermentazione e rifermentate in bottiglia. L’aggiunta di zuccheri e di lieviti durante la fase d’imbottigliamento permette a queste birre di arricchirsi della giusta effervescenza e del grado alcolico desiderato, ma anche di sviluppare appieno i loro inconfondibili aromi e sapori. Il lievito utilizzato è originario della Scozia.

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Affligem Blond, abbazia di colore biondo oro (g.a. 6,8%). La carbonazione moderata produce una schiuma fine di sufficiente stabilità. L’aroma si diffonde con tenui ma gradevoli profumi di luppolo. Il corpo risulta mediamente pieno. Con l’amaro piuttosto contenuto, il palato rimane avvolto in una sensazione di asciuttezza; intanto che il gusto armonioso, anch’esso a malapena luppolizzato, manda fuori una punta di spezie. Nell’articolata ricchezza retrolfattiva suggestioni fruttate e speziate affidano al commiato una lunga scia di luppolo, amara ma delicata.

Affligem Dubbel, abbazia dubbel di colore ambra dai riflessi rossi (g.a. 6,8%). Con una media effervescenza, la spuma si sviluppa cremosa e compatta, durevole e aderente. L’aroma fruttato fresco, intenso, espande sentori anche di luppolo e di spezie. Il corpo si presenta con un’ottima tessitura. Il gusto è ricco e complesso: l’amaro resta nel limiti della moderazione, mentre non si tiene nascosto più di tanto il tenore alcolico che riscalda la bocca; e, dal sottofondo, si levano irresistibili note dolci. Alquanto morbida, questa deliziosa ale orienta la ricchezza retrolfattiva verso la frutta secca, il caffè tostato, le spezie. Un retrolfatto pertanto che, appena amarognolo, può tranquillamente essere definito agrodolce. I sedimenti di lievito devono rimanere sul fondo della bottiglia.

Affligem Tripel, abbazia tripel, a tripla fermentazione, la terza in bottiglia (g.a. 9,5%). Il colore è di un giallo carico, quasi dorato, con riflessi aranciati. L’effervescenza moderata genera una schiuma abbondante e duratura. L’elevata intensità olfattiva si manifesta con aromi di luppolo e di lievito, fruttati e di spezie, anche con sentori squisitamente floreali. Non appare dammeno il corpo, facendo leva su una struttura robusta peraltro supportata a meraviglia dalla forza alcolica. Ma la vera sorpresa arriva non appena si rompe l’equilibrio di quel gusto leggero e raffinato, con l’amarore appena percettibile. Siamo adesso davanti a un’articolata ricchezza retrolfattiva che persiste discretamente tra le impressioni più svariate: dal floreale al lievito e al malto, dal tabacco alla mandorla e al caffè tostato. Questo prodotto va versato piano, con movimento uniforme, in modo che un dito del sedimento rimanga sul fondo della bottiglia.

Le precedenti tre specialità sono disponibili in bottiglie da 33 cl, con tappo a corona, e nel formato da 75 cl, dotato di tappo di sughero con gabbietta. Le caratteristiche organolettiche delle birre variano leggermente a seconda della tipologia di bottiglia, poiché questa influenza il procedere della fermentazione secondaria che segue l’imbottigliamento. Esse sono facilmente reperibili nei negozi della grande distribuzione.

Le specialità seguenti invece hanno una diffusione limitata sia dal punto di vista terrotoriale (è difficile trovarle al di fuori della loro zona di produzione) che temporale (vengono commercializzate solo in particolari periodi dell’anno).

Affligem Patersvat Blond, abbazia di colore oro pallido (g.a. 6,8%). Con una media effervescenza, la schiuma emerge ampia, pannosa e molto resistente. L’aroma, dai sentori erbacei, di spezie e di lieviti, si libera debolmente. Il corpo è abbastanza leggero; mentre il calore alcolico avvolge delicatamente il palato. Il gusto è più sul neutro, ma diventa asciutto verso la fine della corsa. Dal retrolfatto esalano lunghe suggestioni amarognole con una dolce nota fruttata.

Affligem Noël (Christmas Ale), abbazia di colore granata carico (g.a. 9%); offerta natalizia. Molto ben strutturata e speziata, propone un generoso bouquet capace di affascinare il naso e una morbida secchezza che delizia il palato. Dal canto suo, il retrolfatto conferisce una lunga persistenza alle tantissime suggestioni non ben distinte tra loro, che però incuriosiscono, stimolano piacevolmente una verifica più approfondita… col risultato di far ritrovare ogni volta il consumatore al punto di partenza.

Affligem Cuvée Natalis, versione cuvée della precedente.

Affligem Paters Vat Christmas, abbazia di colore rame dorato (g.a. 9%); stagionale invernale. L’effervescenza è media; la schiuma, minuta, soffice e con sufficiente allacciatura. L’aroma, dolce di caramello, reca accenni di luppolo polveroso, spezie, lievito belga. Il corpo ha una media intensità. Il gusto fluisce con note di malto, caramello, frutta, erbe, sfociando in una secchezza piccante. Dal retrolfatto si levano lunghe, calde, suggestioni alcoliche.

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Affligem Rouge, abbazia di colore ramato carico (g.a. 6,7%). Con un’effervescenza media, la schiuma si versa fine, cremosa e compatta, disegnando suggestivi “merletti di Bruxelles” alle pareti del bicchiere. Malto, caramello, grano tostato, erba, bacche rosse, lievito belga, organizzano un elegante olfatto d’intensità molto elevata. Il corpo appare rotondo e pieno, comunque brioso, frizzante. Il gusto di malto, leggermente dolce, si snoda sotto l’egida di un “attento” luppolo equilibratore. Il finale amarognolo non dura molto. Subentra un retrolfatto di lunga persistenza che eroga invitanti suggestioni di asciuttezza detergente.

Affligem de Printemps, abbazia di colore dorato (g.a. 6,7%); stagionale speciale. Ha un debole profumo di lievito, fiori e spezie; corpo medio; gusto morbido di toffee con ben percettibili note speziate; discreto finale secco e aromatico.

Affligem Cuvée 950, abbazia di colore biondo (g.a. 6,8%); stagionale speciale. Fu lanciata nel 2012 in occasione del 950° anniversario della fondazione del monastero. Si propone con abbondante spuma sottile e compatta; aroma fruttato e floreale con qualche sentore di lievito; corpo di buona struttura; sapore rinfrescante a base di frutta fresca, erbe, pepe, non senza una punta di acidità. Il finale ha una certa secchezza amara. Il retrolfatto esala impressioni erbacee piuttosto piccanti.

Affligem Cuvée Carmin, abbazia di colore rosso rosato (g.a. 5,2%); con utilizzo di frutti rossi. L’effervescenza moderata origina una spuma cremosa e resistente. Il profumo è intenso, di frutti rossi con vaghi sentori di frutti di bosco. Il corpo è da leggero e medio. Il gusto dolciastro esala, a fine corsa, note di malto e zuccherine. Il finale amaro prelude a un corto retrolfatto fruttato.

Affligem Cuvée Florem, abbazia di colore dorato (g.a. 6,7%). Si presenta con una bella spuma di media durata, aroma di malto, corpo da leggero a medio, gusto iniziale dolce di malto che però prende via via una connotazione erbacea amara. Al finale asciutto, tiene dietro un discreto retrolfatto floreale.

Gamma De Smedt

Anche queste birre sono rifermentate in bottiglia.

Speciale Op-Ale 1832, belgian ale di colore ambrato (g.a. 5%). Op è l’abbreviazione di    Opwijk, sede del birrificio. Con una buona effervescenza, la schiuma si sviluppa minuta, cremosa, persistente. L’aroma, fresco e leggero, è spiccatamente fruttato. Il corpo medio scivola pulito e vivace. Il gusto di malto tende decisamente al dolce, con un rinfrescante accenno di mela e una labile nota tannica. Il finale, frizzante e di agrume, si perde in un retrolfatto amarognolo di luppolo erbaceo.

Napoleon, belgian strong dark ale di colore marrone (g.a. 8%). La carbonazione è media; la spuma, sottile, densa, tenace. L’aroma si libera con eleganza, a base di malto dolce. Il corpo, di notevole struttura, sostiene un gusto amabile che, verso la fine della corsa, assume una consistenza amara di luppolo e asciutta quasi quanto quella di un alcolico. Dal lungo retrolfatto emergono morbide, delicate suggestioni di mais dolce.

Gamma Grisette

Birre leggere tradizionali della provincia dell’Hainaut.

Grisette Ambrée, belgian ale di colore ambra scuro: aroma di malto e luppolo con lievi sentori erbacei, corpo medio, gusto dolce di caramello che chiude la corsa tra piacevoli sensazioni amare (g.a. 5%).

Grisette Blanche, witbier di colore paglierino: aroma di grano, banana e chiodi di garofano; corpo medio; gusto rinfrescante di agrumi con note di coriandolo; finale secco (g.a. 5%).

Grisette Blonde, belgian ale di colore giallo chiaro (g.a. 4,5%). La finezza olfattiva appare gradevole, grazie a un aroma dolce, tenuemente fruttato. Il corpo è leggero ma deciso, pieno. Di una delicatezza estrema, il gusto scivola, con un certo orientamento all’amabile, tra impressioni di speziato che preannunciano la piacevole asciuttezza del retrolfatto.

Grisette Country Cool, birra alla frutta di colore rosato (g.a. 3,5%); con estratti di mela, prugne e mele cotogne. Ha l’aroma dolce, con sentori di mela, uva passa, uva spina e ribes bianco; corpo leggero; gusto morbido a base di succo di mela leggermente acido, crosta di torta e prugne rosse; finale dolce di agrumi.

Grisette Pom Cool, birra alla frutta di colore aranciato (g.a. 3,5%); con mele cotogne. Si presenta con l’aroma dolce di caramelle e fruttato di mela; corpo da leggero a medio; intenso sapore dolce con note di malto e mela; finale di mela lievemente acido. Il monastero benedettino di Postel, situato a Mol (vicino al confine olandese), fu fondato intorno al 1140 come centro di accoglienza per gli ospiti della lontana abbazia di Floreffe. Già nel secolo XIV ottenne l’indipendenza dalla casa madre di Floreffe vuoi per la distanza vuoi per la differenza linguistica. Nel 1611 fu costruita anche la fabbrica di birra. Ma, nel 1797, arrivarono le truppe francesi: i monaci furono espulsi e l’abbazia distrutta. Solo nel 1847 venne ricostruita l’abbazia e riprese la produzione di birra per il consumo dei frati e per i pellegrini. La commercializzazione cominciò nel 1953 tramite la De Desselse Brouwerij. Nel 1988 la produzione venne affidata alla De Smedt.

Postel Blond, abbazia di colore dorato (g.a. 7%). Con una media effervescenza, la spuma si origina abbondante, tenace e con una certa aderenza. L’olfatto, dolce e di malto, reca ben percettibili sentori fruttati e speziati. Il corpo ostenta una pregevole tessitura. Il gusto, dolce all’attacco, assume via via una connotazione piacevolmente amara. Il finale dolceamaro introduce un discreto retrolfatto dalle calde suggestioni alcoliche.

Postel Dobbel, abbazia dubbel di colore rossastro (g.a. 7%). La ricca schiuma fuoriesce spessa e pannosa, nonché di notevole durata. L’aroma fruttato non reprime gli appetitosi sentori di mela. Il corpo, di pregevole tessitura, sostiene, su base di malto tostato, uno stuzzicante gusto dolce ancora di mela. Il finale arriva scoppiettante, avvolto in un alone erbaceo. Il discreto retrolfatto emana calde impressioni amare e alcoliche.

Postel Tripel, abbazia tripel di colore biondo oro (g.a. 8,5%). La spuma emerge minuta, copiosa e durevole. L’aroma è composito, di malto e di luppolo, erbaceo e floreale, con cordiali sentori di frutta sciroppata. Dal corpo rotondo prende quota un sapore amabile che sfocia nel finale improntato al calore alcolico. La lunga persistenza retrolfattiva fa sfoggio di una sensazione luppolizzata impreziosita con infinita dolcezza ancora dall’alcol.

Postel Kerstbier, abbazia di colore ambrato tendente al mogano (g.a. 8,5%); offerta natalizia. La schiuma beige versa cremosa, stabile, e aderente. Al naso, si mescolano profumi di frutta esotica e frutti rossi con delicati sentori di caramello e tostature. Il corpo mostra buona struttura e, insieme, morbidezza, vivacità. Il gusto è improntato al caramello e alla scorza d’arancia. Il finale arriva amarognolo, ma piacevolissimo, asciutto e pulito.

L’azienda produce anche diverse birre per la Delhaize, catena di supermercati belgi De Leeuw.

Haletrut, abbazia tripel di colore arancione: aroma di malto, lievito e frutta; corpo medio; gusto dolce di frutta con una buona dose di amarore da luppolo erbaceo; finale secco; retrolfatto amarognolo (g.a. 8,5%). Da precisare che, anche se non è riconosciuta birra abbazia belga, è promossa come tale.

Hotteuse Grand Cru, belgian strong golden ale di colore biondo: aroma di malto, frutta, lievito, con un accenno floreale; corpo medio; gusto molto dolce, di malto, caramello e zucchero; finale leggermente amaro; retrolfatto acidulo (g.a. 8%).

Grimbergen Selection Speciaal Blond, blond ale di colore dorato: aroma fruttato con sentori di lievito, corpo medio, gusto leggermente dolce con un certo amarore erbaceo a fine corsa, lungo finale asciutto (g.a. 7,2%).

Grimbergen Selection Speciaal Dubbel, abbazia dubbel di colore marrone scuro con sfumature rubino: aroma dolce di malto, caramello, zucchero di canna; corpo da medio a pieno; morbido gusto abboccato con note di frutta; breve retrolfatto dalle sensazioni alcoliche (g.a. 7%).

Angel Blond, belgian strong golden ale di colore dorato chiaro (g.a. 8,5%); birra di Natale. Ha l’aroma di caramello e arancia con labile sentore di spezie, sapore erbaceo con qualche nota di luppolo, corpo medio, finale acidulo.

Blanche Delhaize (Rose), witbier color rosa: aroma di grano e agrumi, corpo da leggero a medio, gusto amabile di caramello e lamponi, finale dolce (g.a. 4%).

Delhaize Angel, belgian strong golden ale di colore biondo dorato (g.a. 8,5%); in passato birra di Natale, oggi prodotta tutto l’anno. Presenta l’aroma di malto, caramello, frutta, lievito e spezie; corpo medio; gusto di malto con note di lievito; retrolfatto acidulo.

Delhaize Premium Pils, pilsner di colore paglierino chiaro: aroma di cereali, pane, erba appena tagliata, fieno; corpo leggero; gusto granulato di malto con una punta di acidità; finale amarognolo (g.a. 4,9%).

Leeuwse Witte Blanche du Lion, witbier di colore giallo paglierino (g.a. 5%); conosciuta anche come Wit Bier Delhaize. Presenta l’aroma di agrumi, lievito e spezie; corpo leggero; sapore aspro e piccante; finale asciutto e pulito; retrolfatto amaro di scorza d’agrumi.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.