Numero 43/2023

25 Ottobre 2023

VIAGGI BIRRARI: un weekend a Pilsen, dove è nata la mitica Pilsner Urquell!

VIAGGI BIRRARI: un weekend a Pilsen, dove è nata la mitica Pilsner Urquell!

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5 ottobre 1842. E’ questa la data che ogni appassionato di birra dovrebbe conoscere. Il 5 ottobre di 181 anni fa, infatti, nella città di Pilsen, in Repubblica Ceca, grazie al lavoro del mastro birraio tedesco Joseph Groll, chiamato dalla Germania a causa delle scarsa qualità delle birre prodotte allora in città, nacque la ricetta della prima Pils, birra chiara che ha rappresentato una rivoluzione a livello mondiale per l’intero settore brassicolo. L’utilizzo di un malto chiaro, un luppolo locale (Saaz) insieme all’acqua di Pilsen – ottima per le birre a bassa fermentazione – rappresentarono la base del successo planetario di questa birra tanto che nel 1898 viste le numerose imitazioni fu adottata la denominazione Pilsner Urquell (Pilsner ‘della fonte originale’).

Proprio per celebrare la nascita della Pilsner Urquell ogni anno il primo weekend di ottobre nella città di Pilsen (in Boemia – a circa 90 chilometri da Praga, la capitale della Repubblica Ceca) si tiene il Pilsner Fest, una grande festa all’interno del birrificio con fiumi di birra, street food, musica e la possibilità di assaggiare la Pilsner Urquell non filtrata e non pastorizzata – spillata direttamente da grandi botti di quercia – dopo una visita al birrificio Prazdroj.

Si’. Lo so cosa state pensando. ‘..e ma proprio quando c’è EurHop a Roma’. Credo invece che se siete amanti della birra, non importa se industriale o artigianale, un salto a Pilsen vada fatto almeno una volta nella vostra vita di beer lover. Cosi’ oltre ad assaggiare la Pilsner Urquell non filtrata e non pastorizzata – che vi ricordo trovate solo qui – potrete, tra agli altri, ammirare una città molto carina, scoprire la Pilsen sotterranea e magari (come abbiamo fatto noi) andare a vedere dove viene prodotto lo champagne boemo: Sekt. Il tutto a prezzi ancora piuttosto contenuti e a poche ore di volo dall’Italia.

Partiamo dalla prima nota lieta che, in un 2023 che ha visto i prezzi dei voli andare alle stelle, è rappresentata dal costo del biglietto aereo. Volare – andata e ritorno – da Milano a Praga, prenotando con un discreto anticipo, costa poco più di 50 euro (Wizz Air + Easyjet), ovviamente portando solo lo zaino da mettere sotto il sedile. Aggiungendo il bagaglio nella cappelliera o in stiva i prezzi salgono. Oltre al volo vanno considerati anche i costi del parcheggio di Malpensa, almeno se come me avete il volo alle 6h30 di mattina (nel mio caso di venerdì) visto che il Malpensa Express di notte non c’è.

Una volta atterrati a Praga (volo puntualissimo!) per raggiungere Pilsen avete sostanzialmente due alternative:

– Bus Flixbus (più economico, ma con meno corse) dal terminal degli autobus Zlicin, raggiungibile con il bus 100 dall’aeroporto

– Treno (poco più caro e con una maggiore frequenza) dalla stazione centrale dei treni – Praha hlavni nadrazi – collegata direttamente all’aeroporto dal bus Air Express.

Per raggiungere Pilsen da Praga impiegherete circa 1 ora e 20 minuti. Una volta scesi dal treno raggiungere il centro è molto semplice e piuttosto vicino. Io, dopo l’aereo e il treno ho optato per una camminata di una quindicina di minuti per arrivare all’hotel, situato poco fuori dal centro storico.

A Pilsen, che conta circa 200 mila abitanti, nella piazza principale della città (Piazza della Repubblica) potrete ammirare la cattedrale di San Bartolomeo, che ha il campanile più alto della Repubblica Ceca e che potete raggiungere dopo aver percorso 301 scalini per un’altezza di 103 metri. All’interno da segnalare la statua della Vergine Maria delle Grazie, del XIV secolo, uno dei monumenti gotici di maggior rilievo nella Repubblica ceca.

Sempre su Piazza della Repubblica si affaccia anche il Municipio di Pilsen, un edificio storico costruito tra il 1554 e il 1559 secondo il progetto del costruttore italiano Giovanni de Statia. Di fronte al municipio c’è la famosa colonna della peste (che venne costruita nel 1681 per proteggere appunto la città dalla peste), sulla cui parte superiore è riportata una replica barocca della Madonna di Pilsen.

A pochi minuti a piedi dalla cattedrale di San Bartolomeo merita una visita anche la Grande Sinagoga, la seconda più grande d’Europa, la cui costruzione risale al 1888. Tornando nel centro Pilsen, proprio accanto alla Cattedrale di San Bartolomeo, si trova invece il ristorante U Salzammanu. Nel locale, il più vecchio della città, oltre ai piatti della tradizione boema si puo’ degustare la Pilsner Urquell non filtrata, spillata direttamente da un tank in bella vista sopra il bancone.

Se avete tempo a disposizione e oltre al luppolo amate le bollicine potete iniziare il secondo giorno del vostro tour (sabato per me) con una visita da Bohemia Sekt, la società produttrice dello spumante ceco: il Sekt. Lo stabilimento si trova poco fuori Pilsen, facilmente raggiungibile con un taxi. Il tour guidato, in inglese, dura circa un’ora e termina con una degustazione dei prodotti dell’azienda; praticamente introvabili fuori dalla Repubblica Ceca. Circa il 97% della produzione infatti è destinato al mercato interno e fuori dai confini nazionali le esportazioni si limitano a pochi paesi tra cui Canada, Messico e Stati Uniti.

Prima di riprendere il taxi, per pranzo potete fermarvi al ristorante Cesky dvur, a pochi minuti a piedi da Bohemia Sekt. Tornati a Pilsen gli amanti dell’architettura apprezzeranno la visita agli interni realizzato dall’architetto di fama mondiale Adolf Loos, considerato uno dei padri dell’architettura moderna europea. Loos (1870 – 1933) è considerato l’architetto più importante dell’Europa centrale del primo terzo del XX secolo. A cavallo tra gli anni ’20 e ’30, Loos soggiornò spesso a Pilsen, nella Boemia occidentale, e proprio in questo periodo realizzò la ristrutturazione della casa di Brummel (via Husova 58) e di 13 interni residenziali, considerati dagli esperti dei veri gioielli non solo di Pilsen, ma di tutta l’architettura europea del XX secolo.

Dopo una visita agli appartamenti realizzati da Loos è ora di andare a fare un salto al Pilsner Fest che si tiene all’aperto dentro le mura del birrificio. Musica, street food, fiumi di Pilsner Urquell e l’assenza di cash sono gli ingredienti principali del festival. Per pagare infatti avrete a disposizione un braccialetto che dovete caricare alle casse, presenti fuori e dentro gli spazi esterni al birrificio. Ogni volta che ordinerete qualcosa, la cifra da pagare viene scaricata direttamente dal credito disponibile.

ll giorno dopo (domenica mattina) abbiamo optato per la visita guidata, in inglese, al birrificio Pilsen Urquell, conclusa con un assaggio della birra non filtrata e non pastorizzata spillata direttamente dalle botte di quercia nelle cantine del birrificio. Il tour, in inglese, dura circa un’ora e mezza. Dopo una visita ai vecchi e nuovi impianti di produzione con varie spiegazioni sui processi di produzione della birra si passa alla parte più interessante: la visita alle cantine dove passerete in mezzo alle botti di Pilsner Urquell (non filtrata e non pastorizzata) che verrà spillata direttamente per voi da una botte.

Una vola tornati nel centro storico ho fatto una sosta al ristorante Lekarna, per poi addentrarmi, in tour, nella Pilsen sotterranea. Con un ‘bellissimo’ casco in testa abbiamo attraversato il labirinto di corridoi, cantine e pozzi costruito sotto la città a partire dal XIV secolo. La lunghezza totale dei corridoi supera i 17 km, il che li rende uno dei sistemi di sotterranei storici più vasti dell’Europa centrale.

Terminato il tour per me è stata l’ora di salutare la città e rientrare, sempre in treno, a Praga (per poi prendere un volo per l’Italia).

Ok. Ora vi state chiedendo: ‘Quindi, merita una visita Pilsen?’. La mia risposta è sì. Ogni anno cerco sempre di fare dei ‘viaggi birrari’ o di partecipare a festival a base di birra. L’anno scorso, in questo stesso weekend, ero ad EurHop, ma in passato sono stato più volte a Beer Attraction e al Villaggio della Birra. Ho visitato Cantillon a Bruxelles e ho passato un weekend tra le birrerie di Bruges. Non poteva mancare ovviamente l’Oktober Fest (ma a Stoccarda) e ogni anno faccio un salto a Londra per un weekend a base di ale inglesi. Vi dico questo per farvi capire che tipo di viaggiatore sono e per darvi un’idea dei miei gusti e preferenze. A mio avviso, come avete forse intuito, ci sono una serie di viaggi e tour che un amante della birra deve assolutamente fare e credo che una visita a Pilsen sia uno di questi.

 

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