Numero 15/2023

12 Aprile 2023

Alla scoperta degli stili: STILE CZECH PALE LAGER

Alla scoperta degli stili: STILE CZECH PALE LAGER

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Il primo stile della categoria delle Czech Lager sono le Czech Pale Lager (codice 3A) e la scheda proposta dal BJCP è la seguente:

 

Impressioni Generali: Una Czech Lager chiara e di corpo più leggero, intensa, rinfrescante, luppolata, amara, con dei sapori in comune con le più alcoliche Czech Premium Pale Lager (tipo Pilsner) ma di cui rappresenta una versione meno alcolica, più leggera nel corpo e leggermente meno intensa.

 

Aroma: Aroma di panificato del malto da leggero a moderato combinato con un bouquet del luppolo speziato o erbaceo che va da leggero a moderato; l’equilibrio tra malto e luppolo può variare. Una leggera nota di caramello è accettabile. Una leggera (ma non intrusiva) nota di diacetile e una leggera presenza di esteri fruttati sono accettabili ma facoltativi. Nessuna presenza di zolfo.

 

Aspetto: Colore da giallo scarico a dorato carico. Brillante e molto limpida con una schiuma bianca cremosa e persistente.

 

Gusto: Gusto maltato di panificato da medio-basso a medio con un finale rotondo e luppolato. Sapore di luppolo speziato o erbaceo da basso a medio-alto. L’amaro è preminente ma mai invadente. Gustosa e rinfrescante. Bassi livelli di diacetile o esteri fruttati sono facoltativi ma non dovrebbero mai essere esagerati.

 

Sensazioni Boccali: Corpo da medio-leggero a medio. Carbonazione moderata.

 

Commenti: Il nome ceco dello stile è světlé výčepní pivo.

 

Storia: Josef Groll inizialmente brassò due tipi di birra chiara nel 1842-3, una výčepní e una ležák, con la birra più leggera prodotta circa in quantitativo doppio rispetto seconda; Evan Rail specula sul fatto che queste birre erano probabilmente tra i 10 °P e i 12 °P, mentre le výčepní dovrebbero essere più leggere. È il tipo di birra più consumato in Repubblica Ceca attualmente.

 

Ingredienti Caratteristici: Acqua leggera con basso contenuto di solfiti e carbonati. Luppoli tradizionali cechi. Malto Pilsner ceco. Lieviti Lager cechi. L’acqua con bassa presenza di ioni dona un caratteristico profilo luppolato leggero e rotondo nonostante gli alti livelli di luppolatura.

 

Confronto con altri stili: Una versione con corpo più leggero, minore intensità, più rinfrescante e di consumo più frequente rispetto alle Czech Premium Pale Lager.

 

Statistiche Essenziali:

OG: 1.028 – 1.044

FG: 1.008 – 1.014

IBU: 20 – 35

SRM: 3 – 6

ABV: 3.0 – 4.1%

 

Esempi in commercio: Bernard světlé pivo 10, Březňák světlé výčepní pivo, Notch Session Pils, Primátor Antonín světlé výčepní, Radegast Rázna 10, Únětické pivo 10°

 

Tags: gradazione bassa, colore chiaro, bassa fermentazione, lagerizzata, Europa Centrale, stile tradizionale, famiglia delle lager chiare, amara, luppolata

 

Come ci segnala la telegrafica sezione dei Commenti, questa categoria del BJCP rispecchia esattamente una particolare classificazione tra quelle tipiche ceche, che abbiamo visto nella descrizione della categoria nel precedente articolo, e cioè quella delle birre chiare e leggere.

Questo stile è più semplice da descrivere in relazione ad un altro abbastanza noto, che affronteremo nel prossimo articolo, comprendente le tipiche birre ceche tipo Pilsner, tra le quali si annovera la arcinota Pilsner Urquell; questo stile rispetto a quello che stiamo prendendo ora in esame si differenzia solo per l’aggiunta della parola “Premium”, termine utilizzato comunemente per indicare un tipo di birre che all’interno della sua classe si distingue per una gradazione più elevata o per un particolare livello qualitativo; in questo caso, come enunciato nella sezione Impressioni Generali, la motivazione della differenza di nomenclatura è proprio il grado alcolico più basso oltre che la corposità e l’intensità di aroma e gusto, meno presenti e marcati nel caso delle Czech Pale Lager, rispetto appunto alla versione Premium.

Le sezioni che riguardano le caratteristiche visive e organolettiche sono abbastanza esplicative nonché piuttosto concise, da notare in particolare che mentre nell’aroma l’equilibrio può variare, al gusto il luppolo sarà predominante così come l’amaro.

 

Un piccolo approfondimento merita la sezione storica, che cita Josef Groll, uno dei nomi “mitici” della tradizione brassicola: egli era un birraio bavarese che fu ingaggiato da Martin Stelzer della Burgher’s Brewery per importare il modo tedesco di fare birra nella vicina Boemia (oggi parte della Repubblica Ceca); in particolare egli operò nella città di Plzen, utilizzando nelle sue ricette i lieviti a bassa fermentazione bavaresi, uniti ai malti cechi e al locale luppolo Saaz, il tutto sfruttando l’acqua del luogo, dalle caratteristiche peculiari (come leggiamo nella sezione Ingredienti Caratteristici è un’acqua dolce, con basso contenuto di solfiti e carbonati che arrotondano il profilo luppolato). Il risultato fu proprio l’antenata di quella che oggi chiamiamo Pilsner Urquell e che prese il suo nome proprio dalla città dove veniva prodotta (peraltro nonostante il successo ottenuto dalla birra, Groll fu licenziato e tornò a produrre birra nella natìa Baviera).

Quello che la sezione del BJCP aggiunge a quanto narrato, è che Groll a quanto pare fece due versioni della sua birra, una più leggera, che diede vita al filone di cui stiamo parlando oggi e una di gradazione e densità (gradi Plato) più elevati che diede invece vita allo stile denominato Premium.

Infine una nota interessante che possiamo estrapolare dalla descrizione: nonostante la versione premium sia più conosciuta all’estero, in Repubblica Ceca è la versione “leggera” ad essere la più consumata.

 

Per quanto riguarda gli esempi in commercio, si è deciso di lasciare quelli proposti dal BJCP, una selezione di esempi di questo stile prodotti da alcuni dei più importanti birrifici cechi, lo stile propriamente imitato e riprodotto all’estero è quello delle versioni Premium e ne parleremo nel prossimo articolo.

 

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Giacomo Scappaticci
Info autore

Giacomo Scappaticci

Sono nato e cresciuto a Roma, città dove vivo attualmente. Nella vita, dopo essermi laureato in Economia, ho intrapreso la carriera di programmatore informatico, lavoro che svolgo tuttora.
Proprio durante gli anni della laurea mi sono appassionato al mondo della birra artigianale grazie al Buskers e al suo publican Mirko, che ha aperto a due passi dall’università proprio nel corso del mio primo anno. Da lì è stato un continuo immergersi nel mondo di questa bevanda (mondo che seppur già presente da anni a Roma, stava sbocciando con maggior forza proprio in quegli anni): conoscendo piano piano nuovi stili, frequentando vari locali e soprattutto i festival. In tempi molto recenti la passione mi ha portato anche a frequentare due corsi di degustazione, con cui approfondire in maniera più consapevole le mie conoscenze.