Numero 03/2021

22 Gennaio 2021

Piuro, un nuovo progetto per portare il luppolo sui ronchi

Piuro, un nuovo progetto per portare il luppolo sui ronchi

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Per uno sviluppo economico sostenibile, per la valorizzazione del territorio in chiave turistica, per il coinvolgimento delle persone svantaggiate: a Piuro è nato un progetto multifunzionale con molti obiettivi, che parte dai terreni di mezza costa un tempo verdi e floridi, oggi abbandonati, che verrà realizzato grazie al contributo di 82 mila euro di Fondazione Cariplo sul bando “Coltivare valore”.

 

​ “Multifunzionalità: volano dello sviluppo sociale ed economico Assfopiù il valore del lavoro e della custodia”, questo il nome del progetto, è stato presentato dall’Associazione fondiaria Assfopiù, fondata nel 2017, e vede quali partner il comune di Piuro, la cooperativa “La quercia” e la Fondazione Fojanini. Ciascuno con un proprio ruolo derivante dalle competenze specifiche e dall’esperienza maturata allo scopo di assicurare un contributo fondamentale nella realizzazione delle diverse azioni. Il ritorno all’agricoltura terrazzata in Valchiavenna, tradizione millenaria, porta con sé numerose opportunità per il territorio e per la comunità locale. Un paesaggio trasformato, versanti montani messi in sicurezza, lo sviluppo di una filiera produttiva, l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Pubblico e privato operano in stretta sinergia per la messa in opera di un progetto multifunzionale innovativo, il primo per la Valchiavenna, che unisce i settori dell’agricoltura, del sociale e del turismo. A fare da guida è l’associazione Assfopiù, fondata tre anni orsono per superare i problemi legati alla frammentazione fondiaria, esempio virtuoso che ha riunito oltre 600 proprietari per 1269 fondi.

«Questo progetto rappresenta la concretizzazione della volontà comune di tornare alla terra per costruire una nuova idea di sviluppo – spiega il presidente Mauro Bongianni -, che sia sostenibile e inclusivo. L’obiettivo non è soltanto quello, di per sé già ambizioso, di recuperare i terrazzamenti abbandonati, ma anche di valorizzarli dal punto di vista agricolo e turistico. L’attività agricola e un’offerta diversificata, con agriturismo e fattoria didattica, consentiranno di offrire opportunità di lavoro sia ai giovani che intendono investire in questo settore che alle persone svantaggiate».

 

Un’agricoltura che guarda al futuro con il recupero di un’antica tradizione, la vite, e l’introduzione della coltivazione del luppolo: sui piccoli appezzamenti frammentati, uniti per agevolarne il recupero e rendere più redditizio l’utilizzo, nasceranno vigneti e luppoleti. Un paesaggio che si presenterà vivo e curato, manifesto di una volontà di intraprendere che ha superato i personalismi per affermare l’interesse del territorio. Si partirà dal disboscamento e dalla bonifica, con il ripristino dei muretti a secco, per proseguire con la messa a dimora delle piantine e arrivare alla produzione, attraverso la creazione di nuova occupazione.

 

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