Numero 13/2021

29 Marzo 2021

Il lavoro parlamentare a tutela della Birra artigianale italiana

Il lavoro parlamentare a tutela della Birra artigianale italiana

Condividi, stampa o traduci: X

 

Pubblichiamo di seguito la nota stampa giunta dall’On. Chiara Gagnarli (Capogruppo MoVimento 5 Stelle, Commissione Agricoltura Camera dei Deputati) ad integrazione dell’articolo “Contalitri fiscale per i birrifici: la proroga parlamentare salva le produzioni artigianali” con l’obiettivo di fare maggiore chiarezza sulle ultime novità legislative in tema di birre artigianali, pubblicato lo scorso 27 febbraio.

 

L’accoglimento da parte del Governo dell’ordine del giorno 9/2845 – A/65, a mia prima firma, nell’ambito della discussione volta alla conversione in legge del Dl Milleproroghe rappresenta, infatti, un impegno all’Esecutivo Draghi nel raggiungimento degli obiettivi che si prefigge – sostegno e tutela dei piccoli produttori a fronte delle nuove disposizioni del Decreto ministeriale 4 giugno 2019 “Semplificazione dei microbirrifici” – ma non ha, al momento, alcun valore normativo.

L’ordine del giorno – strumento a disposizione di un parlamentare per indirizzare l’operato governativo – si inserisce in un lavoro che affonda le proprie radici sin nel 2016 quando, con la legge 154, con un mio emendamento venne finalmente introdotta la definizione di “birra artigianale”.

 

 

Da allora, siamo riusciti a stanziare parte delle risorse annuali del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali per il miglioramento delle condizioni di produzione, trasformazione e commercializzazione nel settore del luppolo e dei suoi derivati; abbiamo fatto sì che venisse istituito al Mipaaf il tavolo tecnico del settore del luppolo (2019), avviando con il Crea, l’ente di ricerca ministeriale, la realizzazione di progetti dedicati al settore. Ma, soprattutto, con i colleghi 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera abbiamo agito sul versante delle accise che, grazie ad emendamenti in tre differenti leggi di Bilancio, in questi anni è scesa dai precedenti 3,04 euro per ettolitro grado plato agli attuali 2,99 euro.

Per i birrifici artigianali minori, inoltre, ovvero per coloro la cui produzione annua non supera i 10.000 ettolitri, si applica una aliquota ridotta del 40% rispetto all’aliquota ordinaria. Per il raggiungimento concreto di quest’ultimo obiettivo, nell’ottica di tutelare quello che oramai rappresenta un vero e proprio patrimonio nei diversi territori italiani – ovvero i microbirrifici artigianali – ho avviato una proficua interlocuzione con l’Agenzia delle Dogane che ha portato la quasi totalità degli imprenditori del settore a recepire le indicazioni del DM del 4 giugno 2019, con procedure standardizzate di conversione degli assetti che stanno dando buoni risultati e che, difatti, hanno sostanzialmente più che dimezzato le accise in confronto al sistema previgente (grazie anche all’accertamento sul condizionato e non sul mosto).

 

 

Lo sconto sulle accise ha ampiamente coperto gli oneri aggiuntivi (per il contalitri gli operatori mi stimano una spesa media di circa 1.500 euro) previsti dal DM stesso ma, consapevole di non venire incontro alle esigenze di tutti gli operatori del settore, sto portando comunque avanti una interlocuzione con i ministeri competenti e con l’Agenzia delle Dogane per strutturare assetti per la microimpresa che garantiscano, da un lato, una ragionevole garanzia per l’erario per il gettito fiscale dell’accisa e, contemporaneamente, sgravino i birrifici da oneri tecnici e burocratici, semplificando il più possibile le modalità di accertamento e liquidazione dell’imposta.

In questo scenario si colloca, pertanto, il mio ordine del giorno che rappresenta un ulteriore tassello volto agli obiettivi dei microbirrifici ma che non ha, al momento, alcuna forza di legge e lascia, dunque, immutato lo scenario normativo.

 

 

 

L’interesse per il comparto della birra artigianale è testimoniato anche dagli interventi che ho sollecitato dall’inizio della pandemia Covid-19. Per le sue peculiarità, il comparto ha patito molto, purtroppo, la chiusura del canale Ho.re.ca. A fronte di ciò, abbiamo inserito le imprese produttrici di birra artigianale tra i settori che hanno potuto beneficiare dell’esonero contributivo previdenziale e assistenziale per i mesi da gennaio a giugno, a cui si sono aggiunti novembre e dicembre 2020. Ho fortemente voluto l’inserimento della birra artigianale tra i prodotti acquistabili per poter accedere al Fondo Ristorazione. Infine, con un mio emendamento alla Legge di Bilancio 2021 abbiamo istituito un fondo da 10 milioni di euro con cui il Mipaaf potrà fare politiche di filiera, tra i cui beneficiari c’è anche quella brassicola.

 

Con il recentissimo Dl Sostegni, infine, abbiamo superato i problemi legati ai codici Ateco, provvedendo a ristori per tutti i settori che hanno subito perdite del 30% sul fatturato medio mensile nel 2020 e, inoltre, è stata aggiunta un’ulteriore mensilità per l’esonero contributivo previdenziale e assistenziale.

Invito pertanto gli imprenditori del settore a fare fronte comune per far sì che gli obiettivi che chi ha a cuore questo comparto intende perseguire, vengano raggiunti nel più breve tempo possibile. Rinnovo la mia disponibilità a lavorare nell’interesse delle produzioni nazionali di qualità, divenute oramai vanto del Made in Italy agroalimentare.

 

Condividi, stampa o traduci: X

Redazione Giornale della Birra
Info autore

Redazione Giornale della Birra

La Redazione del Giornale della Birra, tra un boccale e l’altro, prepara gli articoli che vedete su queste pagine.
Inoltre, da’ spazio a tutti gli amici e visitatori del sito che ci inviano i loro contributi, indicandone gli autori. Contattaci se vuoi collaborare con noi!