Numero 53/2020
1 Gennaio 2021
2021: l’anno della rinascita, all’insegna della birra 100% italiana
Nessuno avrebbe mai avuto una così fervida – anzi perfida – fantasia per immaginare un anno così devastante per la birra Italia e nel mondo, per le craft così come per le industriali, per tutta la filiera, dalla produzione all’Horeca, ma anche per le abitudini, le consuetudini e la convivialità delle bevute.
Un anno triste insomma, il 2020, che ha segnato cambiamenti e, forse, anche qualche indelebile innovazione. Un periodo in cui, in molte settimane, anzi mesi, molta della cultura della birra si è spostata giocoforza dai banconi al web: forse anche per questo motivo, nonostante tutte le difficoltà, Giornale della Birra ha segnato un legame rafforzato con il proprio pubblico.
Prima di provare, quindi, a segnare qualche considerazione sul futuro, per la nostra redazione è doveroso ringraziare gli oltre 70.000 followers che ci seguono quotidianamente sui social (facebook, instagram e twitter) e che hanno navigato tra le nostre oltre 4000 pagine per un complessivo di oltre mezzo milione di visualizzazioni annuali degli articoli. La nostra redazione è cresciuta ulteriormente con nuovi volti di appassionati e di tecnici e complessivamente nel 2020 abbiamo pubblicato 722 nuovi contributi redazionali, molti dei quali dedicati alle interviste ai birrai italiani.
Ma non solo, abbiamo fatto crescere notevolmente i nostri portali collegati: Cucinare con la Birra, con un vero e proprio balzo delle visite, Enciclopedia della Birra, il nostro sito storico da cui ha preso avvio la nostra avventura, Hops Farmer, l’unico notiziario ad aggiornamento settimanale dedicato alla filiera del luppolo in Italia, e Mercato della Birra, la prima piattaforma nazionale di e-commerce referenziale dedicata ai microbirrifici italiani e che ha dato un contributo importante allo sviluppo degli acquisti on-line direttamente dal produttore nel corso degli ultimi mesi.
Se volete qualche anticipazione, vi possiamo svelare che abbiamo in serbo un nuovo portale, sempre dedicato ai microbirrifici d’Italia, ma soprattutto è nostra priorità consolidare e migliorare quello che già stiamo facendo con passione, continuando la nostra attività di osservatori a 360° sul mondo della birra e su tutti gli aspetti, locali e non, che la coinvolgono.
Un impegno che portiamo avanti per passione, non per professione, e che ci impegna ancora di più in questo periodo di difficoltà per il settore, con la certezza che anche il nostro piccolo contributo possa essere utile a dar forza al grande settore della bevanda che più amiamo e che sta vivendo tempi difficili.
Nonostante i facili ottimismi e le solite frasi di incoraggiamento e di circostanza, osiamo, infatti, pensare che ci attenderanno ancora settimane cupe e che lo saranno, in particolare, per i più piccoli e meno protetti attori della filiera artigianale, che già hanno sopportato molto ed a fronte di poche tutele la sventura legata al Covid.
Resistere, rinnovarsi, agire con solide basi imprenditoriali e credere nella forza della filiera e della vera italianità: queste sembrano oggi le chiavi della sopravvivenza che, a ben vedere, è già un gran successo. Crediamo poco ai sussidi statali che, se arriveranno, saranno poca cosa, ma molto di più nella sagacia e nella intraprendenza di chi da anni lavora nel settore che, anche in questo caso, saprà superare le mille e mille difficoltà burocratiche, economiche, lavorative. Proprio per questo, la rinascita della birra italiana, artigianale ed industriale, sarà sempre più legata alle strategie di filiera: dalla coltivazione nazionale delle materie prime, alla trasformazione locale, all’importanza delle imprese organizzate nella distribuzione e valorizzazione del prodotto, fino ai banchi di spillatura. Rendere più efficiente il sistema, sia dal punto di vista economico che del mantenimento della qualità sarà l’elemento chiave su cui scommettere, per cavalcare anche le possibilità di affacciarsi sul panorama estero dei consumatori e guadagnare nuove fette di mercato, in una scena internazionale sempre più interessata al vero prodotto Made in Italy.
Torneranno i boccali colmi, torneremo ai banconi dei pub, continueremo ad acquistare on-line, a vedere il volto di amici lontani in conference-call, a seguire i corsi di degustazione in forma di didattica a distanza. Un mix di normalità e di nuove esperienze da lock-down che saranno la futura quotidianità della birra.
Non azzardiamo altre previsioni, vi invitiamo ad un brindisi virtuale… ma speriamo di rincontrarci presto per un brindisi di persona con il tintinnio dei boccali!