Numero 18/2022

7 Maggio 2022

Brouwerij Wolf: il lupo belga!

Brouwerij Wolf: il lupo belga!

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Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Aarschot/Belgio
La scintilla, in Peter van der Borght, scattò nel 2003, visitando la Brasserie d’Achouffe. Iniziò subito l’homebrewing nel suo garage, frequentando anche un corso di birra.
Nel 2008, insieme a tre amici (Luc Sempels, Paul van der Borght e Jo Discart) fondò, a Begijnendijk (nel Brabante Fiammingo), la beer firm Brouwerij Lupus, col nome dell’animale che un tempo abitava le foreste del Belgio, e non senza un chiaro riferimento al luppolo, nella sua denominazione scientifica, Humulus lupulus. Mentre le birre venivano realizzate presso il microbirrificio Achilles di Itegem, nella provincia di Anversa.
Nel 2010, con l’acquisto dell’impianto del microbirrificio Achilles, avvenne il trasferimento nel vecchio mattatoio di Aarschot (sempre nel Brabante Fiammingo).
Infine, nel 2014, Luc Sempels e Paul van der Borght furono rimpiazzati da Bart Maryssael e Wouter Cuppens. Il birrificio invece venne rinominato Brouwerij Wolf.
A maggio del 2015 fu inaugurato, a Aarschot, il Wolf Café, con 78 posti a sedere e la possibilità di assaggiare i vini Wolf, prodotti nella Languadoca (sulla costa meridionale della Francia).

Il birrificio esporta circa il 10% della produzione, mentre in Belgio la distribuzione è affidata alla GDO (Carrofour e ALDI). Attenzione però! Le birre più importanti (Wolf 6, 7, 8 e 9; Wolf Black e Wolf Charte Blanche, queste due ultime a partire dal 2014) escono dagli impianti della Het Anker di Mechelen.
Wolf Black, lager di un cristallino colore biondo di tendenza chiara (g.a. 5,6%); a dispetto del nome (“lupo nero”) e del fantastico contenitore anch’esso nero. Con una media effervescenza, la schiuma bianca fuoriesce generosa, spessa, cremosa, di lenta dissoluzione e lasciando un bel pizzo al bicchiere. L’aroma, dolce e granuloso, annovera, tra i suoi componenti, malto, caramello, mela, pane, grano, frutta, paglia, cartone, erbe, luppolo floreale; nonché qualche vago spunto acido. Il corpo medio cerca di recuperare una buona leggerezza tramite la scorrevole consistenza acquosa. Anche il gusto rivela una certa amabilità con note maltate e fruttate che il morbido amarore erbaceo non riesce a contrastare adeguatamente. Il finale, quasi metallico, introduce un corto retrolfatto in cui, nonostante l’asciuttezza, continua a imporsi la dolcezza del malto.

Wolf 9, belgian strong dark ale di colore ambrato intenso con sfumature rossastre e dall’aspetto nebuloso (g.a. 9%). La carbonazione è moderata; la schiuma beige, enorme, fine, compatta, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. L’aroma si apre subito fruttato, con banana e pera, in primo piano e più in secondo, pesca, albicocca, ribes nero; molto più complesso risulta invece il seguito, di minor intensità ma uguale persistenza, un pot-pourri armonico di malti tostati, caramello, zucchero candito, lievito, pane appena sfornato, melassa, caramella mou, liquirizia, vaniglia, lievito speziato. Il corpo, quasi pieno, ha una fluida tessitura oleosa. Anche il gusto si propone in una certa dolcezza, però più maltata che fruttata, col supporto peraltro dell’alcol, sì dicreto ma fin troppo rilevante sull’amabilità che va scemando piano, nella seconda parte della lunga corsa, per fare spazio all’ondata amara di un luppolo erbaceo e resinoso incapace comunque di prendere il sopravvento. Ed ecco arrivare il finale, brusco, deciso, speziato, per sciogliersi in note alcoliche calde e dolci. Sensazioni di caffè torrefatto animano la lunga persistenza retrolfattiva, con una punta acida e amara.

Stagionale
Wolf Carte Blanche, belgian strong golden ale di colore oro antico e dall’aspetto lievemente velato (g.a. 8,5%). Ottima birra invernale, viene commercializzata in un’elegante bottiglia nera, satinata con serigrafia dorata, per giustificare in parte il prezzo senz’altro più elevato rispetto agli standard belgi. Con una vivace effervescenza, la schiuma biancastra irrompe nel bicchiere abbondante, minuta, densa, cremosa, di notevole tenuta e allacciatura. Pulito, elegante, il bouquet olfattivo mette subito in evidenza il lievito belga, seguito a ruota da esteri fruttati, a loro volta, in simbiosi con fiori, vaniglia, zucchero a velo, e infervorati da vino secco, pepe, semi di coriandolo. Il corpo medio ha una consistenza quasi cremosa, comunque abbastanza scorrevole. Con l’alcol magnificamente nascosto, secondo la caretteristica maniera belga, il gusto si snoda con tutta la dolcezza del malto caramellato, dell’uva passa, del miele, del biscotto, della frutta candita e sciroppata; mentre, a contrasto, si alzano presto note amaricanti di luppolo terrroso che, in prossimità del traguardo, lasciano campo libero a bacche acide e alcune delicatissime spezie. Nel finale, l’acidità e lo speziato si fanno addirittura piacevoli. Secco e amaro, il retrolfatto ostenta equilibrio e armonia.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.