Numero 33/2019

17 Agosto 2019

Dalla Danimarca: Carlsberg, parte III

Dalla Danimarca: Carlsberg, parte III

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Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Carlsberg

(Carlsberg Group) Copenaghen/Danimarca

Carlsberg, premium pils di colore giallo paglierino (g.a. 5%); la birra di punta nel portafoglio Carlsberg, di oltre 500 marchi. È prodotta in più di 40 paesi e distribuita in non meno di 140. Si tratta della prima pilsner della Carlsberg, creata da Carl nel 1904. Dal 1931 era nota anche come Hof, dal nome danese della corte reale; ma dal 1991, questo soprannome sopravvive solo in qualche mercato estero, come Regno Unito e Svezia. Deve la sua fama mondiale, oltre che a una forte strategia promozionale, all’interpretazione danese dello stile, senza ovvero elementi distintivi del gusto, allo scopo preciso ed evidente di proporsi come prodotto internazionale. Oggi viene offerta in una caratteristica bottiglia assottigliata, con il marchio in rilievo sul vetro e un elegante collarino metallizzato. Con un’effervescenza moderata, la spuma sgorga fine e aderente. L’aroma, di buona intensità, esala a malapena luppolizzato, con sentori in secondo piano di malto chiaro. Nel corpo leggero l’equilibrio gustativo risulta giusto. La dolcezza tipica delle birre di questa azienda si esprime netta, ma delicatamente secca, in una corsa regolare. Il finale è un crescendo di luppolo che si perde nel retrolfatto neutro, lasciando la bocca pulita.

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Carlsberg Elephant, strong lager di colore giallo oro acceso con riflessi aranciati (g.a. 7,2%); elaborata secondo lo stile delle bock tedesche. Con una morbida effervescenza media, la spuma, fitta e tenace, disegna bei “merletti di Bruxelles” alle pareti del bicchiere. L’aroma fine, penetrante, emana sentori di malto e di luppolo con accenni floreali e di erba appena tagliata. Il corpo, di ottima struttura e di consistenza oleosa, nasconde la forza sotto una generosa aromaticità e la raffinatezza del sapore. Il gusto dolce di malto compie un’interminabile corsa, per sfociare nel delizioso finale amaro. Una suggestione ancora di sottile amarore compare nella lunga persistenza del retrolfatto.

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Carlsberg Ice, ice beer di colore dorato giallastro (g.a. 5,6%); fabbricata in Germania, secondo il Reinheitsgebot, dalla Hannen per il mercato tedesco. L’effervescenza è discreta; la schiuma però mostra scarsa solidità. L’aroma di cereali, malto e luppolo ha un apprezzabile equilibrio. Il corpo medio è di una consistenza piuttosto acquosa. Il sapore, subito dolce, va stemperandosi pian piano fino a lasciare il palato asciutto. Completa l’“opera” il luppolo, segnando con decisione il finale e protraendosi in una sufficiente persistenza retrolfattiva. Se si tiene presente che la ricetta della Carlsberg non mira a un gusto pronunciato, bensì internazionale, con proprietà specificatamente dissetanti, allora questo prodotto, specie se bevuto freddo, può senz’altro essere considerato un’interpretazione tedesca ben riuscita.

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Carlsberg Gamle Carlsberg, lager in stile münchner dunkel di colore marrone rossastro (g.a. 4,3%). Gamle (“vecchio, antico”) intende ricordare l’originale lager dell’azienda. Presenta una morbida effervescenza media; schiuma beige e stabile che emana un piacevole profumo di caramello scuro; delicato aroma di malto, con sentori, in secondo piano, di grano, pane tostato, uvetta, zucchero di canna, vaniglia; corpo da medio a sottile di trama molto acquosa; gusto ancora di malto dolce con croccanti note di tostature; corto finale fruttato con una punta di acidità; discreto retrolfatto che esalta i cereali, ma con una secchezza capace di lasciare la bocca del tutto pulita e fresca.

Carlsberg Light 2,7%, light lager di colore dorato chiaro (g.a. 2,7%). È la tipica birra leggera da tavola: carbonazione alquanto vivace; spuma scarsa ed evanescente; aroma di grano, erbe, luppolo floreale; corpo leggero di consistenza acquosa; sapore dolceamaro sviluppato dal malto e dal luppolo in un equilibrio da manuale; finale amarognolo e molto pulito; breve retrolfatto piuttosto metallico e con un’impressione agra di limone.

Carlsberg Carls Porter, baltic porter di un intenso marrone scuro, quasi nero (g.a. 7,8%); conosciuta anche come Carlsberg Imperial Stout/Gl. Carlsberg Porter. Con una carbonazione alquanto piana, la spuma, marrone chiaro, emerge bassa e minuta. Nell’area olfattiva prevalgono nettamente sentori di caramello, vaniglia, prugne, legno di quercia, cherry brandy; con qualche lontano richiamo di caffè, cioccolato fondente, liquirizia, spezie leggere. Il corpo, abbastanza sostenuto, presenta una consistenza morbida, pressoché cremosa. Il gusto è pieno, gagliardo, delizioso: sa tanto di caramella bruciata, impreziosito peraltro da uno scalpitante fondo tostato. Il finale indugia parecchio nella sua secchezza amarognola. Da parte sua, il retrolfatto propone una lunga persistenza all’insegna di aspre suggestioni di frutta acerba.

Tra le commemorative:

Carlsberg 47, dunkel bock dall’intenso colore rosso ambrato (g.a. 7%); elaborata, nel 1972, per il 125° anniversario della fondazione dell’azienda. La moderata effervescenza genera una spuma compatta, di pregevole tenuta e aderenza. L’aroma si apre delicatamente fruttato, con qualche richiamo di caramello, noci, tostature. Il corpo rotondo, di trama fra cremosa e acquosa, alimenta un gusto di malto pieno ma secco, con deliziose note di nocciola. Il finale è risoluto, vivace, e reca un debole accenno di dolcezza. Il retrolfatto, di sufficiente persistenza, esala suggestioni di erbe, abete rosso, spezie leggere;

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.Carlsberg Master Brew, malt liquor di colore oro chiaro (g.a. 10,5%); presentato in occasione del 150° anniversario. La schiuma, spessa e di buona durata, è gestita da una carbonazione mediobassa. L’aroma si libera con intensi profumi di malto, caramello, mais dolce, sciroppo d’acero, frutta, zucchero di canna, tostature. Il corpo, da medio a pieno, presenta una consistenza morbida, oleosa. Il gusto, leggermente erbaceo, equilibra il moderato amarore con l’esuberante, non però stucchevole, dolcezza alcolica. Anche il finale, alquanto granuloso, reca il segno dell’etanolo che fa capolino da un fruttato amaro. Nella lunga persistenza retrolfattiva rimangono impressioni di liquirizia e di un luppolo secco.

Un cenno a parte merita la Jacobsen Brewhouse (in danese, Husbryggeriet Jacobsen), aperta nel 2005 nella fabbrica originaria Carlsberg sulla collina di Valby; ma, nel 2008, anche la sua produzione fu concentrata a Fredericia. Si tratta di birre speciali lanciate per fronteggiare l’inarrestabile movimento dei microbirrifici. Inizialmente disponibili solo in Danimarca, oggi queste specialità di nicchia si trovano anche in Norvegia, Svezia, Finlandia, addirittura negli Stati Uniti.

Jacobsen Brown Ale, brown ale di colore marrone scuro, quasi nero (g.a. 6%). Con una morbida carbonazione media, la schiuma beige emerge bassa e di scarsa ritenzione. L’aroma si libera a base di caramello, cioccolato, zucchero di canna, malto torrefatto, pane nero, noci tostate. Il corpo medio ha una consistenza oleosa e pressoché appiccicosa. Il gusto, piuttosto dolce all’inizio, va via via assumendo note amarognole con una punta di acidità che scongiurano l’eventuale stucchevolezza a opera del caramello, dello zucchero di canna, del torrone, del pane integrale, della frutta secca. Il finale arriva floreale e alquanto dolce. Dal retrolfatto si levano evanescenti impressioni di cioccolato piacevolmente amarognole.

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Jacobsen India Pale Ale, india pale ale di colore arancione nebuloso (g.a. 6,6%). La spuma bianca, spessa, cremosa, è gestita da un’effervescenza medioalta. Malto tostato, caramello, luppolo fruttato, erbe, fiori, legno, agrumi, allestiscono un bouquet di elevata intensità, all’insegna di non aggressivi sentori alcolici. Il corpo medio presenta tna tessitura acquosa e un po’ grassa. Il gusto è caratterizzato da persistenti note di erbe aromatiche, pompelmo, limone, luppolo floreale, mandorle tostate. La corsa ha una lunghezza media, e sfocia in una secchezza amara. Nella discreta persistenza retrolfattiva si esaltano delicate sensazioni di buccia d’arancia.

La gamma della Tuborg è sostanzialmente simile a quella della Carlsberg, anche se le pilsner rivelano una lieve tendenza a essere più leggere e più luppolizzate. Da ricordare poi che la Tuborg nel 1998 introdusse un dispositivo chiamato “hyge-cap” per proteggere la parte superiore della lattina.

Tuborg, premium pils di colore giallo paglierino sbiadito (g.a. 5%). Conosciuta anche come Tuborg Grøn (cioè “verde”) per l’etichetta appunto di tal colore, può vantarsi di essere stata una delle prime premium internazionali, oggi esportata in oltre 100 paesi. Viene prodotta anche in Germania, secondo il Reinheitsgebot, dalla Hannen per il mercato locale. È offerta in bottiglia con l’innovativo tappo a strappo (risalente al 2005). Deve l’enorme diffusione anche al rivoluzionario sistema di spillatura lanciato nel 2007, studiato per il canale Horeca e chiamato Tuborg DraughtMaster. Si tratta di un punto di spillatura mobile con facilità di gestione (pratici e leggeri fusti usa e getta) e senza aggiunta di anidride carbonica. L’effervescenza moderata sviluppa una spuma omogenea, stabile e aderente. All’olfatto si sprigionano penetranti sentori vegetali di luppolo. Il corpo è alquanto leggero, e di trama liscia e acquosa. Il gusto sa di un morbido luppolo amaro; ma fluisce delicato e piacevole, anche se un po’ appiccicoso. Il finale amarognolo asciuga e pulisce il palato. Il discreto retrolfatto richiama il malto, insufflato di impressioni erbacee.

Tuborg Guld (Gold/Premium Lager), premium lager di colore dorato (g.a. 5,8%). L’effervescenza è moderata; la schiuma biancastra, minuta, soffice e di sufficiente ritenzione. Un luppolo fresco e persistente marca l’aroma. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza un po’ acquosa. La “sapiente” combinazione del cereale e dell’amaricante realizza un notevole equilibrio gustativo. Il finale asciutto lascia la bocca del tutto pulita e infonde uno straordinario senso di appagamento. Il retrolfatto, pressoché oleoso, propone qualche suggestione di frutta.

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Tuborg Royal Danish Strong Beer, strong lager di colore giallo chiaro (g.a. 7,2%). Con una carbonazione piuttosto pesante, la spuma emerge scarsa e di breve durata. L’aroma propone insistenti profumi di malto e di luppolo, con qualche accenno di frutta, mais, etanolo. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza sottile e acquosa. Il gusto amabile non nasconde la forza alcolica che però si accosta al palato con garbo, regalando impressioni dolci e coinvolgenti. Al finale abbastanza secco, tiene dietro un discreto retrolfatto amarognolo e cordiale.

Tuborg Julebryg, premium lager di colore ambra scuro (g.a. 5,6%); un’offerta natalizia. La schiuma, a grana molto minuta, si leva densa e persistente. L’aroma è fresco di luppolo, con sentori, in secondo piano, di caramello, malto, pane, grano, spezie, frutta, paglia. Il corpo, da leggero a medio, presenta una tessitura alquanto grassa. Il gusto, brioso e misuratamente amaro, scorre su base parecchio secca, chiudendo con note di caramello e a malapena piccanti. Il retrolfatto, di persistenza discreta, esala suggestioni dolceamare.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.