Numero 46/2021

20 Novembre 2021

Zlatý Bažant Pivovar: malteria e birrificio della Slovacchia

Zlatý Bažant Pivovar: malteria e birrificio della Slovacchia

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Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Hurbanovo/Slovacchia
Azienda, nel distretto di Komárno, il cui nome vuol dire “fagiano dorato”.
Costruita, nel 1967, la malteria, con una capacità annua di 35 mila tonnellate, due anni dopo nacque il birrificio, con la capacità produttiva di 600 mila ettolitri all’anno. Nel 1971 fu inaugurata la prima linea d’imbottigliamento in Cecoslovacchia.
Nel 1995 il birrificio fu acquistato dalla Heineken che ne fece la Heineken Slovensko, con sede a Nitra.
Anche se la più giovane, la Zlatý Bažant è la più conosciuta del Paese, dove le sue lager dorate sono popolarissime. Anzi, costituiscono il marchio slovacco più esportato, un milione di ettolitri all’anno in tutto il mondo. Negli Stati Uniti e in Canada viene distribuito con il nome di Golden Pheasant. Mentre, nella Repubblica Ceca, viene prodotto su licenza da Krušovice.

Zlatý Bažant (12%/Golden Pheasant/Premium), czech pilsener di colore giallo oro carico (g.a. 4,7% dal 2017; in precedenza, 5%); una delle birre più vendute in Slovacchia. L’effervescenza media genera una spuma bianco sporco ricca e sottile, compatta e cremosa, stabile e aderente. L’aroma si libera granuloso, pulito, gradevole, con sentori di malto, fieno appena tagliato, biscotto, erba secca, cereali tostati, mais dolce, pasta di pane, pepe bianco, luppolo erbaceo, e non senza un tocco di diacetile. Il corpo, da leggero a medio, ha una consistenza sufficientemente acquosa. Dopo l’inizio maltato, il gusto scivola in territorio fruttato, dove comincia presto a perdere la propria dolcezza per terminare una corsa regolare tra le note amare di un luppolo terroso. Il corto finale asciuga compiutamente il palato e detergendolo di qualche residuo zuccherino: la condizione ideale perché il retrolfatto, nella sua discreta persistenza, riesca ad avvertire distintamente l’amaricante per erogarlo in sensazioni senz’altro piacevoli.
Kelt 10%, lager di colore dorato chiaro (g.a. 4,1%). L’effervescenza moderata sviluppa una spuma bianca, piuttosto grossolana ma spessa, cremosa, di buona tenuta e aderenza. L’intensità olfattiva è leggera, comunque con gradevoli aromi di malto e di luppolo in perfetta armonia tra loro. Il corpo, decisamente leggero, ha una scorrevolissima consistenza acquosa. Nel gusto, i cereali si fanno la parte del leone, relegando in sottofondo le note secche di un luppolo particolarmente amaro. Pur nella sua brevità, il finale riesce a predisporre la situazione inversa: un contentino alla componente maltata e… la sufficiente persistenza retrolfattiva può liberamente proporre le sue piacevoli suggestioni amaricanti.

Zlatý Bažant Tmavé 10%, dunkel di un profondo colore marrone scuro con qualche bagliore rosso rubino e dall’aspetto opaco (g.a. 3,8%). È una birra molto popolare, anche come “tagliata”, a metà da birra chiara. Con una media effervescenza, la spuma nocciola emerge abbondante e fine, compatta e cremosa, di buona tenuta e allacciatura. L’aroma si sviluppa a base di malto dolce e granuloso, frutta scura secca, toast, caffè, pane nero, cioccolato, melassa, caramello, liquirizia, in perfetta armonia con eleganti luppoli a base di erbe e spezie. Il corpo, decisamente leggero, ha una consistenza alquanto sciropposa. Il gusto sfoggia tutta l’amabilità del cereale che, venato di note torrefatte, prende una discreta secchezza dal fondo di luppolo. Nel finale persistono sensazioni di caramello bruciato, liquirizia, pane tostato e luppolo speziato. Il corto retrolfatto aggiunge qualche scivoloso tocco amarognolo di caffè espresso e cioccolato fondente.
Stagionale
Zlatý Bažant 19% Medový Porter, porter di colore marrone molto scuro, quasi nero, con sfumature rossastre e dall’aspetto alquanto confuso (g.a. 6,7%); birra di Natale. La carbonazione è molto delicata; la schiuma beige, non molto generosa, ma sottile, cremosa, di buona tenuta e allacciatura. Malti caramellati, tostature, miele, cioccolato al latte, vaniglia, ciliege, caffè espresso, liquirizia, prugne, melassa, zucchero di canna, datteri, biscotti, e un alito di liquore amabile, allestiscono un bouquet olfattivo di elevata intensità e finezza attraente. Il corpo, da medio a pieno, ha una consistenza piuttosto oleosa. Nel gusto si esalta il perfetto equilibrio tra la componente dolce (malto tostato, caramelle ai frutti di bosco, miele, banana matura, sciroppo d’acero, zucchero di canna) e quella amara (cioccolato fondente, torba, caffè non zuccherato, luppolo terroso, spezie a base di erbe). Nella sua asciuttezza, il finale rivela tutta l’asprezza amarognola del caramello bruciato. Il retrolfatto invece, leggermente dolce, termina con una corroborante persistenza cioccolatosa.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.