Numero 46/2016

14 Novembre 2016

Birrificio 44: il micro della Riviera Ligure!

Birrificio 44: il micro della Riviera Ligure!

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Ad Albenga, lungo il tratto di costa dalla quale si può ammirare il Mar Ligure e la sua bellissima Isola Gallinara, ha sede una piccolissima brasseria artigianale, che incorpora il tipico dinamismo savonese e tutta la passione per la birra di tre homebrewers “cresciuti” per esperienza e professionalità oltre alle mura domestiche.

Birrificio 44, in effetti, rappresenta a pieno questo spirito: un piccolo laboratorio, che ricerca nella semplicità e nella genuinità della produzione la propria identità.

In esclusiva per Giornale della Birra, l’intervista a Luigino Berra, Paolo Degola e Massimo La Grotteria, i tre amici e soci fondatori del Birrificio 44.

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Come è maturato il vostro progetto di avviare il birrificio? Quanto è stata importante la passione per l’homebrewing nell’indirizzarvi verso questa avventura?

Il nostro progetto, se così si può definire, è iniziato come per molti altri casi quasi per gioco: discorsi da bar, intorno a un tavolo di plastica, tra anziani che sorseggiano birra e giocano a briscola, come quelle favole che si raccontano ai bambini, senza una reale prosopopea, storie ricche per le quali è impossibile individuare un vero e proprio inizio. Infatti, la passione per questa bevanda e la forte amicizia ormai 20ennale che ci lega, ha fatto si che il piccolo passatempo settimanale, iniziato nel lontano dicembre 2013 con un kit da “mastro birraio”, si trasformasse nel proposito di impegnarci meglio e con una passione più metodica in questa cultura. Non ci siamo mai trovati di fronte a forti contrasti di idee, a mettere sul piatto chissà quali doti imprenditoriali, ma pura e sana passione e soprattutto curiosità, idee, proposte di sperimentazione che ci si scambiava durante un classico aperitivo post lavoro. Da queste basi è nato il sogno, divenuto poi realtà, di come sarebbe potuto essere un ipotetico nostro birrificio… ed eccoci qua!

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Tre aggettivi per riassumere la vostra filosofia produttiva e l’anima delle vostre birre.

“Autenticita”, infatti, nelle nostre birre possiamo ritrovare in forma speculare ogni singolo ingrediente della ricetta classica di come viene creata questa bevanda. Utilizziamo semplicemente la migliore acqua km 0, malti selezionati, zucchero e lieviti. Ingredienti base, senza aggiunta di nessun altro incomodo derivato, e crediamo vivamente nella conservazione della ricetta storica.

“Passione”, la vera ragione che ha messo in moto il nostro birrificio. Purtroppo, spesso alcuni quando sono di fronte a un buon bicchiere di birra fresco dimenticano o forse ignorano quanto lavoro e fatica sono stati spesi affinché quel magnifico cappello di schiuma in quel calice possa persistere, o quel gusto o colore lucente possano esistere. Affrontare la sfida della produzione senza la parte “passionale” del mestiere, porterebbe al rischio di cadere nel classico imbuto nero di birre senza spirito e prive di carattere.

“Sentimento”: ovviamente nulla poteva esistere se dietro noi non ci fosse stato il perpetuo e continuo supporto morale delle nostre donne, che silenziosamente ci sopportano e ci supportano per far si che questa realtà sia ancora piu speciale. Abbiamo voluto dedicare ad ognuna di loro il nome di una birra, e questo ci riempie di gioia e di appartenenza…perche fondamentalmente lo spirito della nostra birra è un po’ questo: stare bene insieme alle nostre persone più care!

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La scelta delle materie prime per raggiungere l’obiettivo di realizzare birre di alta qualità è sicuramente un elemento fondamentale: come avviene il processo di selezione?

La scelta delle materie prime fin dal principio è avvenuta attraverso lo studio di quelle componenti che devono risultare fondamentali nella preparazione di questa bevanda. Dopo un’accurata analisi della storia dei fornitori, la presenza sul mercato, il trend di mercato e soprattutto la trasparenza del trattamento su di essi, abbiamo potuto selezionare con più tranquillità alcuni fornitori. La costante che abbiamo voluto mantenere è il valore della qualità. La selezione, quindi, avviene in maniera semplice, quasi naturale; infatti, troviamo valide risposte in questa “catena”quando si parla di nicchia di mercato, quindi con una discontinua pianificazione dell’assortimento, ma di una continua richiesta e ricerca delle migliori caratteristiche della materia prima.

 

Il vostro è un laboratorio di produzione di piccole dimensioni: quali sono gli aspetti salienti dell’attività che svolgete e come organizzate il lavoro in birrificio e la distribuzione del prodotto? Quale il vostro cliente target?

La nostra attività si svolge giornalmente all’interno del nostro piccolo laboratorio nel quale ognuno di noi svolge il proprio lavoro davvero in modo artigianale… non abbiamo macchine che imbottiglino o etichettino o quant’altro, ma ogni passaggio viene fatto manualmente da uno di noi e persino le cotte vengono fatte con un impianto che abbiamo assemblato in autonomia.

La distribuzione del prodotto, essendo un birrificio di piccole dimensioni, si può avvantaggiare della fortuna di possedere clienti pressoché della zona, salvo eccezione di alcuni che distano qualche km in più. Parliamo ovviamente di bar e pizzerie e alcuni b&b della riviera di ponente, da Savona a Imperia. La gestione dei clienti avviene in prima persona, quindi con ordine diretto e consegna presso la location destinata. I nostri consumatori ci scelgono per la peculiarità e la territorialità del prodotto, infatti, possiamo constatare nel ristretto range di terra della Liguria la presenza di poca, anzi pochissima concorrenza.

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L’esperienza maturata sul campo vi permette di osservare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: come immaginate il futuro delle craft-beer della vostra regione? Quali consigli dareste a altri homebrewers con il desiderio di avviare un progetto imprenditoriale simile al vostro?

La nostra azienda è nata da poco tempo, ma sicuramente l’esperienza fatta ci permette di immaginare un futuro di sempre crescente espansione dei birrifici artigianali nella nostra regione che, rispetto a quelle vicine, ne conta un numero ridotto.

Ultimamente il mercato della birra ha dato anche una forte spinta occupazionale soprattutto agli under 35: chiunque abbia voglia di intraprendere questa strada troverà sicuramente spazi ed opportunità, ma anche molte difficoltà imprenditoriali, specialmente dal punto di vista burocratico. L’unico consiglio che ci sentiamo di dare è quello di perseverare e seguire il proprio sogno: ciò che non può e non deve assolutamente mancare sono la passione e la voglia di mettersi in gioco, provando e sperimentando sempre.

 

Maggiori informazioni sul birrificio 44 e sulle birre sono disponibili sulla pagina Facebook ufficiale.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!