Numero 39/2021

30 Settembre 2021

Nel cuore di Albenga, birra artigianale dal grande valore umano: Birrificio 44

Nel cuore di Albenga, birra artigianale dal grande valore umano: Birrificio 44

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Una volta che hai capito lo spirito delle birre artigianale, non potrai mai tornare indietro e il mondo delle “birre senz’anima” ti starà troppo stretto. Così quest’estate in riva al mare (Ligure) mi è venuta sete, sete di una birra vera, una birra che mi possa raccontare qualcosa. Dopo alcune ricerche mi rendo conto che a pochi chilometri, ad Albenga, posso dissetarmi con le birre del Birrificio 44 che da poco, sfidando il periodo buio della “pestilenza” dei nostri giorni, ha aperto nel centro storico la birreria “La Bottega del 44”.

Seduta al tavolino in una via che è stata testimone di varie evoluzioni subite lungo i secoli e che prende il nome dello storico palazzo accanto, Luigi Berra, uno dei tre fondatori, mi accompagna in una degustazione di cinque birre e nel frattempo mi racconta la storia del progetto e i vari aneddoti legati ad esso.

Capisco subito che questo non è solo un birrificio ma una storia vera fatta di persone con le loro vite, amicizie, alti e bassi, coraggio, umiltà e grande fiducia nel futuro.

Ringrazio Luigi Berra e i due soci Paolo Degola e Massimo La Grotteria per il loro contributo.

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Prima di tutto qual è la vostra storia professionale? Come e quando nasce il vostro progetto? Qual è la particolarità del vostro progetto?

Il birrificio nasce circa una decina di anni fa: dopo diversi tentativi molto casalinghi di produzione, abbiamo deciso di creare un nostro impianto, seppur molto piccolo, ma nel pieno delle regole per un processo così affascinante quale trasformare del malto d’orzo in bevanda dissetante. Svolte le pratiche presso la Dogana, il nostro progetto si basa innanzitutto su un’amicizia molto profonda che ci lega da diversi decenni. Sperimentando durante il nostro dopo “primo lavoro” in una cantina di nostra proprietà alcune birre, ecco che piano piano prende vela la nostra curiosità, sviluppando sempre meglio la nostra tecnica, finché ci siamo decisi nel 2013 ad affittare un piccolo magazzino creando il nostro primo e tutt’ora unico laboratorio di produzione. Ricordiamo sempre che ognuno di noi ha tutt’ora un impiego principale, e questo mondo delle CRAFT BEER è ancora oggi tecnicamente un hobby. Ci vogliamo divertire, sicuramente distinguere, e ci sentiamo diversi dagli altri birrifici perché la promessa sulla quale si fonda il nostro lavoro di mastro birraio è “mai tradire la passione con altri valori”, mantenere altissima la qualità e cercare sempre il massimo dalla nostra curiosità.  

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Assaggiando le birre e guardando le etichette delle bottiglie noto che ogni birra ha un nome femminile: Alessia, Alice, Alisa, Angelica, Bianca, Irene, Sara, Stella, Vitalia. Luigi mi dice che sono i nomi delle loro compagne e figlie che li hanno da sempre sostenuti in questo progetto “supportandosi e sopportandosi a vicenda”.

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Che tipo di birre producete e a cosa vi ispirate?

Principalmente ci siamo dedicati semplicemente a produrre qualche birra che potesse accontentare il palato popolare, poi con ulteriori ricerche e il buon parere dei nostri amici degustatori, abbiamo cercato di allargare la diversità dei gusti producendo per i nostri clienti fino a 9 tipologie di birre che trasversalmente attraversano il mondo brassicolo. Le nostre ricette sono molto semplici, ci ispiriamo al classico, usando un’acqua ben bilanciata, degli ingredienti naturali e luppoli scrupolosamente selezionati, seguiamo con attenzione le linee basiche di ogni fase, consapevoli ormai da anni che solo mantenendo puri questi processi si riesce a fare la differenza. 

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Da poco avete aperto la vostra birreria “La Bottega 44” nel centro storico di Albenga: ci potete raccontare un po’ questa nuova avventura?  

LA BOTTEGA DEL 44 è finalmente arrivata dopo alcuni anni di titubanze. Il COVID in primis, con le conseguenti restrizioni ci ha rallentato un pochino, poi, sentendo forte la necessità e la voglia di legarci al nostro pubblico abbiamo colto con estrema gioia l’opportunità di questo locale sito in uno dei più bei palazzi del centro storico di Albenga. Crediamo nella piena collaborazione della Fondazione che cura gli aspetti di Palazzo Oddo. 

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Nel loro Bottega Luigi, Paolo e Massimo si divertono a creare vari abbinamenti con i prodotti del territorio e le loro birre. I loro taglieri sono abbondati e variopinti e si sposano a meraviglia con le birre proposte. Perciò non stupisce che con la loro semplicità e leggerezza riescano a creare l’atmosfera giusta per ogni avventore.

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Parlando di prodotti gastronomici del vostro territorio, come li associate alle vostre birre?

Infine, proprio a seguito di questa nuova avventura, abbiamo voluto accompagnare alle nostre birre artigianali, alcune diverse soluzioni gastronomiche tra cui taglieri misti di salumi e formaggi, e un tagliere non a caso rinominato “a sorpresa”, proprio perché si possa scegliere per la maggior parte delle volte e del periodo i prodotti tipici del nostro territorio, su tutti trombette sott’olio, bruschetta con pomodoro cuore di bue, paté di carciofo spinoso, e ultimamente come fuori menù un boccone salato con burro e acciughe nostrane.  Infine alterniamo a questa nostra idea, una sangria di birra totalmente di nostra invenzione dove la frutta di stagione la abbiniamo ad una nostra birra (non in vendita) che si presta molto bene soprattutto con un ottimo dessert. Il Birrificio e di conseguenza La Bottega sono entrambi il risultato di una amicizia e coesione che vorremmo facesse da esempio alle generazioni future, e del nostro credere nei rapporti umani.  

 

https://www.birrificio44.it/  

 

 

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Lina Zadorojneac
Info autore

Lina Zadorojneac

Nata in Moldavia, mi sono trasferita definitivamente in Italia per amore nel 2008. Nel 2010 e 2012 sono arrivati i miei due figli, le gioie della mia vita: in questi anni ho progressivamente scoperto questo paese, di cui mi sono perdutamente infatuata. Da subito il cibo italiano mi ha conquistato con le sue svariate sfaccettature, ho scoperto e continuo a scoprire ricette e sapori prima totalmente sconosciuti. Questo mi ha portato a cambiare anche il modo di pensare: il cibo non è solo una necessità, ma un piacere da condividere con la mia famiglia e gli amici. Laureata in giurisprudenza, diritto internazionale e amministrazione pubblica, un master in scienze politiche, oggi mi sono di nuovo messa in gioco e sono al secondo e ultimo anno del corso ITS Gastronomo a Torino, corso ricco di materie interessanti e con numerosi incontri con aziende produttrici del territorio e professionisti del settore. Il corso ha come obiettivo la formazione di una nuova figura sul mercato di oggi: il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie e agro-alimentari. Così ho iniziato a scrivere per il Giornale della Birra, occasione stimolante per far crescere la mia professionalità.