Numero 08/2017

21 Febbraio 2017

Birrificio Eclipse: a Taranto una brasseria in “rosa”

Birrificio Eclipse: a Taranto una brasseria in “rosa”

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Il panorama dei birrifici italiani è sempre più ricco di interessanti realtà da scoprire, tra le quali iniziano ad emergere finalmente imprese non solo a conduzione femminile, ma nelle quali la conduzione del processo di brassatura avviene sotto l’egida e grazie alla creatività delle donne.  Oggi, in esclusiva per Giornale della Birra, vi proponiamo l’intervista a Vittoria Ancona, deus – o meglio “dea” – ex machina del Birrificio Eclipse, neonata brasseria di Taranto.

La titolare dell’azienda, mentre mi conduce alla scoperta del laboratorio di produzione, mi riassume la sua filosofia produttiva con quello che è lo slogan, il marchio di fabbrica delle sue birre: “tradizione nell’innovazione!”. Un motto, che contiene in sé un concetto quasi discrasico , ma che in realtà esprime la volontà di Vittoria di mettere a punto ricette in grado di lasciare nelle sue creazioni un’impronta di “originale innovazione” degli stili brassicoli europei classici.

Vittoria, ripercorriamo più in dettaglio la genesi del tuo progetto: quali sono stati gli stimoli che ti hanno spinta ad avviare un birrificio? Quale la reazione dei tuoi famigliari ad una attività da sempre associata alla figura del mastro birraio, inteso come uomo?

Ho sempre sognato di poter svolgere un lavoro che avesse a che fare con l’artigianato, anche se non avrei mai pensato che lo avrei fatto davvero. Quando con il mio fidanzato, ora mio marito, abbiamo iniziato a produrre birra in casa rinunciando a quasi tutti i fine settimana, ci siamo accorti che era nata una grande passione per la birra artigianale, non solo da consumatori ma anche da piccoli produttori, che ci ha condotti verso la scelta di avviare un birrificio tutto nostro.

La reazione dei miei familiari non è stata poi così tanto stupita, sanno che ho sempre fatto scelte controcorrente, a cominciare dal mio amore per lo sport ed in particolare il calcio, ai miei studi non proprio votati al gentil sesso (prima da geometra e poi da ingegneria), bensì loro erano più stupiti che in un momento sociale ed economico come questo, avessi scelto di avviare un’impresa.

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Una donna alla guida di un birrificio: quali sono le peculiarità, il tocco femminile che vuoi perseguire nelle tue produzioni? Come è strutturato l’impianto produttivo?

Più che di tocco femminile si tratta di una filosofia del birrificio che trae origine dal gusto personale in quanto a birre non estreme ed equilibrate, ma soprattutto non dettate dalle mode del momento e che prendono spunto dagli stili classici come hai detto tu poco fa. Anche la bottiglia rispecchia questa idea e devo dire che sia le donne che gli uomini apprezzano particolarmente.

L’impianto ha una sala cottura da 6HL con tino ammostamento/bollitura e tino filtro separato e dedicato unicamente a questa funzione. La scelta è ricaduta su questo impianto, piuttosto che su altri, per tutta una serie di accorgimenti di cui è fornito, per l’attenzione rispetto allo stress del mosto, dettaglio molto importante. Annessi alla sala cottura ci sono due fermentatori: un fondo piatto ed un tronco-conico, anche qui la scelta di questa prima tipologia, per un’attenzione al lavoro dei lieviti, in maniera che possano lavorare nella loro prima fare, col minor stress possibile.

 

Materie prime: come effettui la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle tue creazioni?

Come puoi notare le birre con le quali siamo partiti sono l’omaggio ai paesi europei con la più grande tradizione brassicola, alla quale si è voluto associare anche l’Italia e come è giusto che sia: malti e luppoli derivano espressamente ognuno dal proprio paese di riferimento dello stile. In particolare per i malti ci affidiamo alle più antiche e rinomate malterie.

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Parliamo delle tue birre: attualmente sono quattro in commercio. Quale filosofia produttiva le accomuna e come esprimono “l’innovazione nella tradizione? Nuovi progetti brassicoli in cantiere?

La filosofia è quella di ottenere birre dal profilo organolettico pulito ed in stile ma con l’aggiunta di qualche ingrediente che possa personalizzarle senza snaturarle; ed ognuna ha il proprio carattere ben definito.

Abbiamo tante idee che vogliamo realizzare e spero di farlo quanto prima, d’altronde il bello di questa passione è poter spaziare, ma per ora vogliamo intanto entrare in produzione con tutte e quattro e fare in modo che si assestino perfettamente sull’impianto di produzione.

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L’esperienza maturata sul campo come imprenditrice ti permette di analizzare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: come immagini il futuro delle craft-beer made in Italy? Quale possibile importante contributo possono dare le donne nell’evoluzione della filosofia della birra italiana?

I prodotti made in Italy sono apprezzati a livello mondiale e mi auguro che anche il settore birra artigianale possa espandersi ed aprirsi a nuovi orizzonti ad ampio raggio e non solo nell’eccezionalità di qualche birrificio, anche se è un qualcosa che va guadagnato. La qualità come sempre dovrebbe essere premiata e dovrebbe essere riconosciuta e rispettata in quanto tale.

In un futuro immagino un’apertura sempre più incisiva ed ampia del food di qualità e della ristorazione per un accostamento alla birra artigianale ed è proprio uno degli aspetti su cui stiamo puntando, cioè abbinare la birra a piatti raffinati, o comunque non solo a quelli a cui è stata sempre associata. Mi riferisco, ad esempio, a piatti in cui gli chef possano inserire la birra all’interno delle ricette, come già qualcuno fa o all’inserimento di una carta delle birre craft nei locali e che non sia più un’eccezione dovuta alla passione del singolo ristoratore, ma che possa diventare una presenza quasi “scontata” come quella del vino.

Ho sempre fermamente pensato che le donne possano dare tanto e non solo nel settore birra artigianale, se non altro il nostro modo di vedere il mondo è sicuramente da una prospettiva diversa e quindi potrebbe “completare”, apportare nuove idee o nuovi modi di approcciarsi ad un mondo molto maschile come quello della birra artigianale.

 

 

Maggiori informazioni sul Birrificio Eclipse e possibilità di acquisto delle birre sono disponibili sul sito web aziendale www.birrificioeclipse.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!