Numero 31/2018

2 Agosto 2018

Dai Iuri KGB!

Dai Iuri KGB!

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Una delle mie ultime interviste è stata quella a Teo Musso. Questa volta ho voglia di ripartire da chi si mette in gioco oggi.

Come diceva Joe Strummer dei Clash “Pensare è il motivo per cui svegliarsi la mattina” e Iuri Paolini, il personaggio di cui voglio parlare, un giorno si è svegliato e ha pensato di aprire “da solo” il suo piccolo rock-beer-corner a

Meldola, un piccolo paese della Romagna di 10.000 abitanti. La strada può sembrare in salita, ma questo non deve essere scoraggiante, dopotutto Piozzo ne ha solo un migliaio. Da musicista con la passione del luppolo ha fatto una scelta ragionata, ma anche intrepida. Ha deciso di cambiare strada e trasformare il suo amore per la Birra Artigianale in un lavoro.

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Nel suo nuovo locale è possibile bere un bicchiere di ottima birra, avere preziosi consigli di come produrla in casa e ovviamente ascoltare buona musica. Iuri adesso suonando la sua chitarra accompagna il cantare delle spine del suo piccolo pub, il “KGB”.

Ora conosciamolo meglio…

 

Ciao Iuri, sei pronto con la prima domanda?

Si, “dai ca**o”… ops posso dire “dai ca**o”? Ok, dai ca**oooooooooooooooo!!

 

Certo che puoi dirlo… ormai… poi magari vediamo se scriverlo.

“Dai …..” lo dico sempre ogni volta che si affronta un impegno, come un augurio o un grido di incoraggiamento.

Allora “Dai …..” iniziamo!

 

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Potrai però dirlo ancora solo una volta, un solo bonus. Ora parlami un pò di te e della tua passione per la musica.

Sono nato con la passione per la musica, mio padre era pieno di 45 giri con i quali in tenera età ho iniziato ad ascoltare le prime note, poi a 8 anni ho comprato il mio primo disco (erano i KISS). Non ho mai smesso di respirare musica, vinili, cd, concerti….sono la mia vita (oltre alla birra ovviamente). Suono da oramai venti anni con una band punk forlivese chiamata LE CROSTE con la quale abbiamo aperto concerti anche per gruppi di fama mondiale come GBH, BUZZCOCKS e MARKY RAMONE, famosissimi nel periodo d’oro del punk dal 1977.
Questa attività potrebbe sottrarre ai miei clienti qualche serata birraria ma d’altronde non vogliamo far morire il rock n’ roll giusto?

 

 

La rivista Rolling Stone ha fatto una classifica dei migliori artisti di tutti i tempi. Prova a stilare un tuo elenco e quali birre abbineresti?

RAMONES – HOPTROPOLIS DOUBLE IPA (AMUNDSEN) furia e delirio
KISS – PECHE’ MORTEL IMP. STOUT (DIEU DU CIEL) potenza e imprevedibilità
OASIS – SETA BLANCHE (RURALE) morbidezza ed eleganza
BEATLES – MUKKELLERINA PILS (MUKKELLER) un classico
ROLLING STONES – SOUNDWAVE IPA (SIREN) un classico con brio
BEACH BOYS – BEACH BOYS WEST COAST PILS (MUKKELLER) beh…..per assonanza
WHO – HATTORI HANZO DOUBLE IPA (MUKKELLER) perché come sfasciano gli strumenti gli who….
THE SMITHS – Qualsiasi Ipa di KERNEL-BREW BY NUMBERS-SIREN-WILDBEER purchè britannica per  nazionalismo
ARCTIC MONKEYS – LIQUID MISTRESS RED IPA (SIREN) gioventù britannica
PEARL JAM – UN BEL BICCHIERE DI BARLEY-WINE perché ascoltare i pearl jam è come assaporare piano piano una emozione infinita come quella di un barley-wine.
Ce ne sarebbero una infinità ma mi limiterò a questi sperando di essere perdonato per non averne inseriti altri.

 

La Musica è sinonimo di creatività quanto lo è inventare una ricetta per fare la birra?

Certo che sì. Quando si ascolta attentamente un brano musicale o lo si compone le note e le melodie non sono altro che gli ingredienti necessari per creare una buona birra.

 

Da dove è nata l’idea di fare birra in casa e qual è stata la prima che hai prodotto?

Rispondo banalmente, come il 99% degli homebrewers potrebbe rispondere, uno stupido kit di birra stout al quale ho aggiunto una considerevole dose di luppolo. Nacque tutto dal fatto che oltre al consumo smodato nei vari locali della zona (e non) la birra per me non doveva avere segreti e quindi con caparbietà mi sono cimentato nella produzione casalinga.

 

Spesso si chiede qual è stata la miglior birra che si è bevuto, io invece voglio sapere da te qual è

stata la peggiore?

Ricordo una birra di WILDBEER che sapeva di cetriolo, terrificante!

La canzone più brutta in assoluto invece?

Ce ne sarebbero troppe da elencare, tornando indietro nel tempo ti direi FIKI FIKI di Gianni Drudi mentre attualmente mi verrebbe da dire qualsiasi cosa esca dalla bocca di Young Signorino.

 

Qual è una birra e una canzone in un momento della tua vita che non ti dimenticherai mai?

BLACK dei Pearl Jam e MADNESS di Wildbeer, ma anche la FREEWHEELIN’ di Foglie d’erba perché sono stati momenti che non dimenticherò mai, l’uscita del primo album dei pearl jam, innovativo, grezzo e terribilmente adatto per quel periodo, la Madness la assaggiai grazie a Gianni del Barbeer, come mi avvicinò il bicchiere già si sentiva il profumo, la Freewheelin’ invece mi ricorda un Villaggio della Birra indimenticabile.

 

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Il personaggio più furbo del mondo della birra e uno della musica?

Beh Teo Musso è il numero uno, ha fatto della birra artigianale un mestiere e lo ha portato a livelli inarrivabili in quanto pioniere e precursore, per quanto riguarda la musica mi verrebbe da citare quattro ragazzetti inglesi chiamati Sex Pistols, il motivo è molto chiaro e sbandierato anche da loro stessi: the great rock n’ roll swindle.

 

Se non mi sbaglio hai un amore sfrenato per Brewdog. Mi spieghi com’è iniziato?

Le grafiche! Erano accattivanti, incredibilmente punk, colorate! E poi le prime birre, una dose massiccia di luppolo mai sentito prima.

 

Brewdog uguale a quantità e ancora qualità?

So and so……in merito alla quantità mi sembra evidente una crescita spropositata del birrificio in tutto il globo terrestre, per quanto riguarda la qualità posso affermare di avere bevuto ultimamente cose strepitose ma purtroppo qualche lotto di punk ipa non lo era affatto. Non condivido inoltre il fatto di dover creare una quantità di etichette e birre nuove visto che la bontà di queste spesso vacilla….

 

E’ notizia recente che Beavertown ha ceduto ad Heineken, che ne pensi?

E un po’ come quando il cantante del tuo gruppo preferito lascia la band per una carriera solista, un colpo al cuore.

 

Mondo birrario anglosassone sotto attacco? Che proprio Brewdog possa essere il prossimo?

Brewdog ha un impero oramai consolidato, non credo abbia bisogno di svendersi alla multinazionale del caso. Di sicuro però questi colossi industriali entreranno dentro al mondo della birra artigianale come fa un bruco con la mela, ne mangeranno il cuore fino a spolparlo. (Birra del Borgo docet)

 

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Quanto hai sudato per aprire il tuo locale e come mai lo hai chiamato “KGB”?

Tanto sudore, tante preoccupazioni ed insicurezze, ma alla fine ce l’ho fatta! Avevo spesso la tentazione di farlo, ma non il coraggio. Molti amici mi incitavano, addirittura volevano che aprissi un birrificio… pazzi (ah, ah, ah). Un giorno ho tirato le somme e ho messo sulla carta pro e contro della mia vita in quel preciso momento.
Non ho avuto dubbi, dovevo farlo! Ho voluto chiamarlo KGB perché è il mio soprannome con le Croste (Juri la spia russa del KGB) e perché da cinque anni faccio homebrewing con questo nome).

 

Parli con un ragazzo che ha appena bevuto una “birra 8 luppoli”… cosa gli diresti per convincerlo a

bere una birra veramente artigianale e cosa gli proporresti?

Non gli direi nulla, gli offrirei una delle tante birre iperluppolate e si convincerebbe da solo!

 

Nuovi birrifici artigianali da proporre nel proprio locale… quanta ricerca e tempo personale si deve

spendere per scoprirli e quanta fiducia si deve avere nei distributori che operano nel mercato?

Mukkeller su tutti, poi MC77, Hammer, Portabruciata….si deve spendere tempo nella degustazione, si dovrebbe frequentare più assiduamente altri amici publican per parlare delle novità in campo birrario e come dici tu la fiducia reciproca con il distributore deve essere alla base per poter servire sempre birra di qualità.

 

Negli ultimi tempi sono nati nuovi stili ed il mercato birrario offre prodotti a volte estremi. Che ne pensi, voglia di sperimentare o operazioni puramente commerciali? Vuoi farci qualche esempio?

Non mi piacciono le Neipa, le trovo terribilmente dolci e pastose. Nonostante adori le birre luppolate queste proprio non le ingoio. Sono da questo punto di vista un tantino tradizionalista!

 

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Quando potrò bere una birra “KGB” o se è già successo com’è andata?

Diciamo che è già successo in un altro locale di Meldola, il risultato è stato soddisfacente ma per poter fare una grande birra ci vuole altro. Sto pensando ad una linea KGB per il prossimo anno ma sono ancora dubbioso sullo stile da proporre e sul birrificio al quale appoggiarmi per la produzione, stay tuned!

 

Iuri te lo dico col cuore, “Dai c…..”!

Dai c….??? Noooooo!!!

Eravamo d’accordo che lo dovevo dire io alla fine.

 

Iuri ha deciso di avventurarsi in un viaggio faticoso, ma che può portare a grandi soddisfazioni.

Ora quando scenderà da un palco dopo un concerto dovrà salire sulla pedana del publican e affrontare un altro pubblico, quello degli amanti di birra artigianale, difficile da accontentare e che ti perdonano pochi errori.

Chi si mette dietro un bancone mette sul piatto anche un po’ di se stesso e personalmente Iuri merita di essere scoperto. Parafrasando The Smiths vorrei concludere dicendo che “Tutti devono vivere la loro vita liberamente” e Iuri sa come vivere la sua.

 

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Piero Garoia
Info autore

Piero Garoia

Sono nato nel lontano millenovecentosess… il secolo scorso, a Forlimpopoli, paese natale di Pellegrino Artusi padre della cucina italiana.
Appassionato di musica, cinema, grafica e amante della fotografia.
La passione per la Birra Artigianale nasce tra gli scaffali di una libreria sfogliando un piccolo manuale per fare la birra in casa.
I disastrosi tentativi di produrla mi hanno fatto capire che diventare homebrewer non era proprio la mia strada.
Ho scelto allora di gustare la birra con gli amici, tutti appassionati, “credenti” che artigianale sia significato di unicità e qualità.
Non sono un docente, nemmeno un esperto, ma ho un obiettivo, mantenere vivo un piccolo mondo romantico dove la cultura della birra sia sinonimo di valori, socializzazione e condivisione di esperienze.
Coltivo le mie conoscenze partecipando a eventi, degustazioni, incontri e collaboro con l’Unper100 un’associazione di homebrewer forlivesi.
Mi affascina il passato delle persone, ascoltare le loro storie e capire come vivono le loro passioni.
Gestisco anche un mio blog semiserio www.etilio.it e mi piace pensare che questo possa contribuire a “convertire” più persone possibili al pensiero che “artigianale è meglio”.
Ho ancora tanti sogni nel cassetto e altrettanta voglia di concretizzarli.
Far parte del “Giornale della Birra” cosa significa? Vuol dire avere l’opportunità di comunicare a molte più persone quello che penso e mi appassiona.