Numero 20/2022

17 Maggio 2022

Drolle: la beerfirm dedicata alla montagna!

Drolle: la beerfirm dedicata alla montagna!

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La birra artigianale entra sempre più a far parte del legame con il territorio e le tradizioni italiane, diventando, molto spesso, espressione di una rinnovata imprenditorialità anche per i luoghi un po’ dimenticati nella frenetica routine quotidiana. Infatti, frequentemente le birre craft diventano veicolo di valori quali la ricerca del legame con la natura, la tensione verso il vivere momenti in tranquillità ed intimi, il ritorno alle scoperta delle origini più autentiche del nostro vivere.

E così, proprio lungo questo percorso di riscoperta interiore, mi sono imbattuto in una interessante beer-firm di recente costituzione, rappresentante di un territorio incontaminato e sconosciuto ai più, che si trova a poche decine di chilometri dalla metropoli torinese.

 

 

Il progetto è portato avanti con una passione davvero unica da Daniele Pascal, che si occupa della progettazione e messa in produzione delle cotte di  Drolle – Birra Artigianale Montanara. Conosciamo meglio insieme la sua passione e le sue ambizioni.

Daniele, raccontaci la tua passione per la birra ed il tuo percorso di avvicinamento alla produzione, ma soprattutto il particolare legame con “le tue montagne”

Nasco come homebrewer, che dopo anni di cotte casalinghe a 23 litri per volta, decide di fare quel passo tanto sognato.
Alla fine del 2021 il sogno si concretizza: Drolle nasce come una birra dall’anima montanara, parla di un territorio che definiamo “custodito in bottiglia”, esattamente come un messaggio che viene protetto dalle braccia del mare. Un territorio che è sempre stato protagonista, dall’acqua al luppolo: coniugando la Val Germanasca e la Val Pellice, tra le montagne piemontesi in provincia di Torino.
Per questo ringrazio quel Daniele che ha sempre cercato di raccontare le sue Valli, con l’obiettivo di portare la birra oltre la soglia di casa, e scrivendo a chiare lettere un messaggio semplice che narra l’anima intera di un progetto: anche le terre che sembrano lontane dalla più comune “civiltà”, hanno al loro interno tutte le qualità necessarie per diventare – o tornare ad essere – protagoniste del loro futuro.

 

Il progetto è ancora in fase di start-up, considerato il recente avvio, ma ha già maturato una ambizione notevole: l’impiego di materie prime locali. Quali sono i prodotti territoriali impiegati nelle cotte?

Entrambe le birre al momento in produzione hanno l’onore di essere prodotte con l’acqua di montagna e un luppolo coltivato in Valle.
Questo luppolo, il Comet, poi, ha davvero una storia tutta sua: l’ho piantato quasi per gioco dietro casa, durante il lockdown dell’autunno 2020, con la consapevolezza che sarebbe stato difficile vede qualche risultato concreto. Forse si sentiva a suo agio, ed è cresciuto bene! Infatti già nella prima cotta regala al palato la giusta nota d’amaro.

 

 

Quali sono le caratteristiche delle birre attualmente nella gamma di Drolle?

Puntiamo molto sulla esclusività organolettica del nostro luppolo, per questo entrambe le nostre birre sono ispirate alle IPA. Eccole in dettaglio:

LOU LOUP – IPA: Birra di un biondo intenso e dall’amaro delicato e resinoso, con leggere note agrumate. Il pompelmo in testa a tutti, e a seguire il mandarino. Accarezzano il palato i frutti rossi, l’uva bianca, l’albicocca e il frutto della passione.
L’aroma legnoso e l’essenza di aghi di pino ne esaltano il sapore: perché anche la montagna vuole la sua parte. Non filtrata e non pastorizzata.

Dopo il successo territoriale della prima IPA, l’adrenalina è a mille e concretizzo anche la seconda: a pochissimi mesi di distanza nasce La Blancho, una White IPA. Amo il luppolo, c’è poco da fare.

LA BLANCHO – WHITE IPA: Birra bianca dall’amaro piacevole, il cui sapore ricorda una sera d’estate.
L’aroma sa di agrumi e di frutta tropicale, donati da una generosa luppolatura in dry hopping, con il mango protagonista e litchi al seguito. Sfumature floreali e scorza d’arancia, il profumo dell’erba e la brezza fresca.
Nasce con l’acqua fresca di montagna, ma vive di istanti in riva al mare. Non filtrata e non pastorizzata.

Ed ecco perché parlo di territorio: Drolle per noi difende l’unione delle due vallate, vicine tra di loro ma con peculiarità diverse; amiche e a volte tiepide rivali, unite da qualcosa che per noi va assolutamente condiviso (responsabilmente): la birra!

Quali sono i progetti per il futuro a breve termine ed i sogni nel cassetto?

Dunque, a breve termine ci saranno sicuramente altre birre che andranno ad ampliare la gamma, ma questa è una cosa che faccio senza particolare fretta, perché, sebbene le ricette ci siano, non ho voglia di mettermi a correre come se avessi per forza davanti a me un traguardo da raggiungere; lo vedo più come un percorso da fare con il piacere di godersi anche un po’ ciò che succede strada facendo; poi, in relazione alla passione per il luppolo, già da quest’anno ho ampliato la coltivazione, aumentando sia il numero di piante che le varietà e farò lo stesso anche l’anno prossimo.

 

Invece, per quanto riguarda il sogno nel cassetto, credo che per buona parte degli homebrewers si vada a finire col fantasticare sulla possibilità di avere un proprio impianto di produzione e naturalmente io non sono particolarmente originale in tal senso, salvo avere un’idea abbastanza chiara dei costi che mi riporta rapidamente a tenere chiuso quel cassetto. Però l’importante è sapere che c’è, il cassetto.

 

Maggiori informazioni: www.drolle.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!