Numero 05/2020

28 Gennaio 2020

Il Birrificio Fermento Libero si racconta!

Il Birrificio Fermento Libero si racconta!

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Ecco cosa ci hanno raccontato Roberto Franchi e Davide Bartolotti, soci e birrai del Birrificio Fermento Libero – Angel di Prato, fondato nel 2012, produttore di 4 birre “storiche”: la Porta Corte – Pale Ale, la Porta San Giovanni – Golden Ale, la Porta Fuia – Amber e la S. Trinità – Black Ipa, Italian Version.

 

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Come è nata l’idea di aprire il vostro microbirrificio e in che anno si è concretizzata?

E’ nata discutendo di birra quasi per caso. Come amanti e bevitori abituali di birra ci siamo informati e documentati sul fatto che si può produrre birra in casa, cosa che invece anni addietro era impensabile. Dai discorsi ai fatti il passo è stato breve dato che abbiamo acquistato un impianto Marican da 65 Lt subito riadattato a 150 Lt. Allo stato attuale produciamo le nostre birre in un impianto per 5 Hl di birra finita. Il birrificio ha effettuato la prima cotta ufficiale nel settembre del 2012. Siamo due membri fondatori: Roberto Franchi e Davide Bartolotti. Da 4 anni in sala cottura opera Francesco Schwarzer.

Avete incontrato qualche difficoltà che vi ha fatto ipotizzare di abbandonare il progetto di apertura?

La risposta è banale ma chiara: SI !! Abbiamo dovuto aspettare l’Agenzia delle Dogane per la verifica del primo impianto e del rilascio della licenza per circa un anno, con spese che si accavallavano senza poter produrre e di conseguenza vendere. In più abbiamo ricevuto una bella sanzione per aver effettuato 2 cotte di prova per verifica consumi energia elettrica ed acqua senza la presenza dei funzionari e senza comunicazione all’ispezionato del lavoro. Il problema è stato che il permesso ce l’aveva dato proprio un agente delle Dogane, dopo vari viaggi effettuati in Agenzia pregandogli di venirci a fare un sopralluogo. Quello che consigliamo a tutti è di comunicare alle Dogane qualsiasi cosa venga fatta all’interno del birrificio.

Per di più durante la seconda cotta del birrificio abbiamo avuto un sopralluogo dell’ASL con molta poca chiarezza rispetto a quello che ci veniva chiesto. Ma nonostante tutto non ci siamo fatti scoraggiare. A volte sono piu’ i ‘cerchi magici’ che girano intorno al mondo birrario che ti avviliscono……ma se nel nostro nome c’e’ la parola Libero un senso c’è!

 

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Quali sono le vostre birre di punta e le più apprezzate dai vostri clienti?

Le nostre Birre più apprezzate sono le seguenti:

Admiral Nelson –alc 6,3% ipaFuia-alc 5 % – amber ale

Ha-Ka-alc 4,7% – pacific pale ale TripHell- alc8,8% -Tripel

In tutto il nostro catalogo è composto da 14 birre.

Avete in mente qualche progetto/evento particolare che intendete sviluppare nel 2020?

I progetti futuri sono quelli di intensificare e migliorare la nostra tap room. Pensiamo che per piccole realtà come la nostra sia l’unico modo per poter far conoscere il proprio prodotto anche a livello locale, senza dover per forza caricarsi le attrezzature sulle spalle e partecipare a manifestazioni dove a volte si vanno a spendere cifre veramente esose a fronte di ricavi molto risicati.

Ritenete che la partecipazione a fiere ed eventi abbia un grande ritorno per la vostra realtà? A quante fiere/eventi partecipate circa all’anno?

Ci riagganciamo alla domanda precedente. Pensiamo che la partecipazione a fiere ed eventi sia un’occasione interessante più che altro per poter conoscere altri birrifici ad altre realtà e con l’occasione confrontarsi ed aiutarsi magari a capire tecniche di produzione di stoccaggio o di pulizia. Dato che, a nostro avviso, nonostante se ne dica per quanto riguarda la birra artigianale in Italia siamo all’anno zero.

 

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Secondo quali criteri selezionate le materie prime che utilizzate? Il fatto che un prodotto sia coltivato in Italia (ad esempio orzo italiano) può essere un plus per voi?

Per le materie prime ci affidiamo alle imprese che importano le materie prime dai paesi di tradizione birraria quali: Germania, Inghilterra, Repubblica Ceca, USA ecc. Pensiamo anche che le materie prime a KM zero possano essere una bella risorsa ma se, come dicevamo prima, per la birra artigianale in Italia siamo all’anno zero, per quanto riguarda le materie prime siamo ancora in fase molto ma molto embrionale. La cosa che ci terremmo a sottolineare è: Bevete la birra per quello che è, una bevanda d’aggregazione. Quindi godetevi la sua degustazione, la vita è già dura di suo, se poi vogliamo cercare i problemi anche in un bicchiere di birra è finita!!! Questa cosa ci piace sottolinearlo.

 

Maggiori informazioni: www.fermentolibero.it

 

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Federica Sborlino
Info autore

Federica Sborlino

Dopo la laurea triennale e specialistica in Scienze della Comunicazione presso l’Università Statale di Milano, ho ottenuto il diploma di Master Universitario di 2° Livello in Media Relation e Comunicazione Digitale presso la Business School del Sole 24 Ore, sempre a Milano.
Per 5 anni ho lavorato come Press Officer Account in agenzie di comunicazione di respiro internazionale quali Edelman, Weber Shandwick e True Company.
Da settembre 2016 sono responsabile comunicazione nell’azienda Uberti Srl di cui sono anche socia da luglio 2019.
Ho la passione per la lettura, dei romanzi in particolare, mi piace scrivere scegliendo attentamente le parole e, ca va sans dire, adoro la birra, artigianale of course.