Numero 40/2021

7 Ottobre 2021

INTERVISTA a WESTMALLE: qualità e rispetto per l’ambiente sempre centrali, Extra è una birra unica!

INTERVISTA a WESTMALLE: qualità e rispetto per l’ambiente sempre centrali, Extra è una birra unica!

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Il mondo delle birre trappiste negli ultimi mesi è stato caratterizzato da una serie di novità e una su tutte è stata la notizia della commercializzazione su larga scala da parte del birrificio Westmalle della Extra, tradizionalmente brassata per il consumo da parte degli stessi monaci e disponibile solo nel Cafè Trappisten che di trova di fronte all’abbazia.

 

La Extra, le cui origini risalgono al 1836, va quindi ad aggiungersi alla Dubbel e alla Tripel già prodotte all’interno dell’Abbazia di Nostra Signora del Sacro Cuore di Westmalle.

 

Giornale della Birra ha intervistato in esclusiva Manu Pauwels, Responsabile Marketing di Westmalle, per fare il punto sull’attività del birrificio e sulla nuova Extra, ora disponibile per tutti gli amanti di questa bevanda e presente in Italia grazie a Brewrise, che dallo scorso primo luglio è ufficialmente l’importatore in esclusiva per il nostro Paese delle birre dell’abbazia belga.

 

 

Il birrificio di Westmalle è oggi tra i più grandi birrifici trappisti del Belgio. Un impegno produttivo importante per i monaci dell’abbazia: come si concilia praticamente la vita consacrata con il lavoro? E come è organizzata la struttura del birrificio tra impiego dei monaci e dei laici?

 

“Con 132 mila ettolitri, Westmalle è il secondo più grande birrificio trappista al mondo dopo Chimay. Ci sono diverse ragioni per le quali i monaci brassano la birra. Volevano produrre loro stessi la bevanda locale, che in Belgio era appunto la birra. Inoltre, lavorare e guadagnare per il loro sostentamento sono parti della vita trappista. Quando l’attività brassicola ha iniziato a crescere, i monaci hanno deciso di assumere dei dipendenti. Questo per evitare che la produzione di birra occupasse troppo del loro tempo. In primo luogo, i monaci sono dediti alla vita religiosa di preghiera e studio. Producendo birra, i monaci possono essere autosufficienti, ma non vivono per produrla”.

 

“Oggi la produzione della birra è demandata interamente dai dipendenti secondo le regole dell’abbazia. Il legame con il monastero è ancora presente. Il birrificio, infatti, è situato all’interno delle mura del convento ed è completamente di proprietà dell’abbazia. Il consiglio di amministrazione è composto da monaci che supervisionano la gestione del birrificio, garantendo il rispetto delle linee guida dell’abbazia. Si svolgono riunioni tra il management del birrificio e i monaci e, quando viene assunto nuovo personale, la decisione finale spetta all’abbazia”.

 

Nella storia dell’abbazia, il birrificio ha rappresentato un’attività importante per garantire il sostentamento delle attività del clero. Cosa rappresenta la birra per la comunità monastica oggi? La birra rappresenta anche un elemento di attrazione che convince nuovi chierici ad indirizzarsi alla vita monastica proprio a Westmalle?

“La birra occupa un piccolo posto nelle loro vite. I monaci, infatti, scelgono un’esistenza frugale e ciò si esprime anche nel cibo e nel bere. I monaci seguono un’alimentazione vegetariana e la carne è servita eccezionalmente, ad esempio nei giorni di feste della Chiesa. La regola di San Benedetto permette ai monaci di bere bevande alcoliche con moderazione. Questa è stata la scintilla che ha portato ad iniziare la produzione di birra. Per il consumo interno, i monaci hanno sempre brassato una birra con una bassa gradazione alcolica. Questa birra è l’attuale Extra (4,8% Abv). Per il mondo esterno, invece, venivano realizzate birre più forti, la Dubbel e la Tripel. Oggi la Extra è bevuta occasionalmente in abbazia; per esempio, a pranzo o la sera, ma sempre con moderazione. In occasioni speciali, come feste o visite i monaci offrono la Dubbel o la Tripel”.

 

“La birra non è certamente un motivo per entrare a far parte dell’abbazia. il motivo che spinge verso una vita trappista è la ricerca di Dio “.

 

 

La filosofia dei monaci pone al centro l’attenzione al divino, ma anche all’uomo ed all’ambiente. Come si traducono i valori religiosi nelle scelte produttive delle birre?

 

“I monaci hanno creato un atto costitutivo nel quale hanno elencato i loro valori e spiegato come vogliono che venga condotta l’attività. Grazie al birrificio, i monaci si sostengono, offrono ospitalità e supportano progetti caritatevoli, ma allo stesso tempo vogliono operare su dimensioni contenute; ecco perché scelgono una produzione limitata. La crescita dei ricavi e dei volumi non è la loro ambizione”.

 

“La qualità della birra è essenziale. Noi usiamo solo ingredienti naturali della migliore qualità. Non facciamo alcuna concessione su questo fronte. La nostra birra non si è mai adattata ai continui cambiamenti delle preferenze dei consumatori. Anche il rispetto per l’ambiente e per le persone è centrale. Questi sono i motivi per cui investiamo in maniera rilevante nelle moderne tecnologie. Questi nuovi strumenti per la produzione di birra permettono l’utilizzo di minore energia e risorse naturali e consentono di eliminare i lavori notturni e nel fine settimana. Tutto ciò, quindi, permette ai dipendenti di tornare a casa in tempo per stare con le loro famiglie”.

 

“Le spese di marketing sono focalizzate sul dare informazioni accurate e misurate. Non facciamo promozione perché vogliamo evitare di incoraggiare le persone ad abusare dell’alcol. I proventi dell’attività del birrificio sono utilizzati dai monaci per il loro sostentamento. La restante parte dei proventi viene donata alle altre abbazie e utilizzata per la carità”.

 

 

Le birre realizzate dal birrificio dell’Abbazia di Westmalle sono tre: la Extra per lungo tempo non era disponibile alla vendita fuori dalle mura del convento e solo recentemente è stata posta in commercio. Quali sono le caratteristiche di questa birra?

“Questa è una delle birre più antiche realizzate dall’abbazia di Westmalle, con una tradizione che torna indietro addirittura alla nascita del nostro birrificio. La Extra è stata creata come bevanda da consumare durante i pasti in abbazia, cosa che i monaci fanno ancora oggi. La Extra è una birra trappista ed un’unica combinazione tra un basso contenuto alcolico (4,8%) e un gusto ricco con delle note fruttate e rinfrescanti e un carattere dissetante”.

 

Maggiori informazioni: BIRRA WESTMALLE | Brewrise

 

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