Numero 27/2019

5 Luglio 2019

Propagazione del luppolo in Italia: il problema dei costi e della garanzia delle piante

Propagazione del luppolo in Italia: il problema dei costi e della garanzia delle piante

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Attualmente per la propagazione del luppolo in Italia sia i birrai che i produttori amatoriali si rivolgono molto spesso a coltivatori vicini o amici in modo da ottenere rizomi dai costi contenuti. Questo è favorito dal fatto che nel nostro Paese è presente un solo venditore specializzato. Per trovare prezzi più concorrenziali è necessario rivolgersi a commercianti tedeschi o americani, col rischio di indebolire le piante durante il trasporto. Nonostante ciò è consigliato utilizzare luppoli provenienti da un rivenditore specializzato poiché viene garantita l’assenza di virus dalle piante e la varietà è verificata attraverso un controllo genetico. In sostanza trovare un fornitore che garantisca qualità correlata ad un buon prezzo di acquisto è una bella sfida. Una soluzione pratica per ovviare all’assenza di un fornitore efficiente è ricorrere all’auto propagazione.

 

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Come già accennato non è possibile seminare i semi provenienti dai coni: le piante nate da essi sono ibridi dalle caratteristiche sconosciute. Per la propagazione è necessario utilizzare rizomi dormienti presi dalla corona matura nella stagione invernale, o fare talee durante il periodo di maggiore vitalità, (primavera, inizio estate), in questo modo gli individui ottenuti risultano cloni della pianta madre. Per quanto riguarda il primo metodo, i rizomi sono germogli sotterranei che possono essere potati dalla corona, tagliati in sezioni e messi a dimora direttamente in campo, o invasati e fatti crescere per un breve periodo dentro una serra. Una sezione ideale dovrebbe essere lunga tra i 110 e 160 mm, con un diametro compreso tra i 15 e i 20 mm e con almeno 2 gemme. La propagazione tramite rizomi è in qualche modo limitata dalle piante presenti nel luppoleto.

 

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D’altro canto la propagazione tramite talee è un metodo efficace per moltiplicare rapidamente le piante di luppolo. Le talee si ottengono tagliando rametti molto vitali generalmente subito sotto gli internodi fogliari e facendoli radicare in un substrato adeguato.

Questo sistema di propagazione si articola in tre fasi:

1. In primavera o all’inizio dell’estate, quando i fusti presentano grande vitalità, tagliare le gemme secondarie che si sviluppano dai nodi interfogliari. Esse devono misurare pochi centimetri ed essere provviste di foglie.

2. Posizionare le gemme dentro mezzi tubi o vaschette con un substrato che ne faciliti la propagazione, ovvero acqua ricca di sostanze nutritive o terriccio umido; collocare i contenitori sotto un serra con umidità elevata fino allo sviluppo delle radici.

3. Trapiantare le gemme in vasi e trasferirli in vivaio fino alla stagione per l’impianto in campo aperto durante l’inizio della primavera quando non c’è più rischio di gelate.

 

Quindi, anche se la considerazione di base è partire da materiale sano e geneticamente certificato, esistono possibilità per condurre una parte del lavoro di moltiplicazione delle piante in proprio, in modo da economizzare i costi di impianto e di sviluppo del luppoleto.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!