Numero 06/2018

7 Febbraio 2018

Birra 100% italiana: un passo avanti grazie alle Malterie Zanin!

Birra 100% italiana: un passo avanti grazie alle Malterie Zanin!

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Il tema della creazione di una filiera birraria 100% italiana è sempre più un argomento sentito dai consumatori e dai mastri birrai del nostro Paese: se, infatti, la crescita esponenziale del settore della birra artigianale negli ultimi decenni è avvenuta grazie all’uso di materie prime di provenienza straniera – spesso difficilmente tracciabile – e derivate da processi largamente industriali, sia per i malti che per i luppoli, oggi la vera sfida è brassare birre artigianali ed italiane “dal campo alla tavola”.

Mentre la coltivazione del luppolo, seppur ai primordi, sembra garantire risultati soddisfacenti per buona parte delle varietà, con note di eccellenza in funzione delle peculiarità pedoclimatiche di alcuni ambienti vocati, la produzione del malto da cereali locali è ancora poco diffusa. A fronte della limitata diffusione di malterie artigianali, i concetti di birra agricola, autoproduzione ed autotrasformazione integrale delle materie prime, la certezza della tracciabilità degli ingredienti e l’attenzione sempre più marcata dei consumatori verso il tema delle produzioni agricole sostenibili stanno acquisendo sempre maggiore popolarità. Nel mondo degli alimenti, infatti, “credibilità, serietà e trasparenza”, sono gli argomenti di maggior interesse per i consumatori finali.

La vera sfida del settore brassicolo artigianale italiano  per il prossimo futuro è, inequivocabilmente, la creazione di una filiera in cui il microbirrificio produce direttamente ed indipendentemente, oltre alla birra, anche il suo malto ed i propri lupppoli.

Sfida non impossibile, grazie ad una azienda italiana che, dopo vari anni di sperimentazioni, lancia sul mercato una gamma di malterie idonee ai fabbisogni dei birrifici artigianali ed agricoli: la Zanin F.lli srl di Casale sul Sile.

 

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In esclusiva per Giornale della Birra, l’intervista al fondatore dell’azienda, il sig. Oscar Zanin che ci svela in anteprima la serie di macchine maltatrici che saranno presentate a Beer Attraction 2018.

 

Signor Oscar, la sua azienda lancia con la serie “micromalteria” e  “malterie a tamburo” una gamma di prodotti innovativi, dopo una lunga serie di sperimentazioni e decenni di esperienza nel settore dei cereali. Ci può dare maggiori informazioni in merito?

La fabbricazione di malterie è parte integrante della produzione della Zanin F.lli., infatti dal 1956 la produzione di macchine per la lavorazione di cereali da maltare è la nostra priorità. Tale tipologia di prodotto per noi non è nuovo in quanto negli anni abbiamo già lungamente operato con aziende del settore per creare ed implementare impianti di maltazione. Inoltre, la nostra lunga esperienza nell’essiccazione e nel raffreddamento dei cereali ci permette di offrire un sistema unico nel suo genere. Ci contraddistingue anche la possibilità di offrire anche un sistema interamente da noi progettato e prodotto di macchine per la pulizia e la calibratura del seme, che può andare ad offrire un ulteriore valore aggiunto al già eccelso prodotto maltato.

 

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Quali sono le peculiarità delle malterie della vostra gamma?

Fondamentalmente, senza scendere eccessivamente nello specifico, possiamo distinguere tre categorie di attrezzature, indicate per ordine crescente di capacità:

  • Minimalteria da 500 Kg a ciclo, senza maceratore esterno
  • Malterie a tamburo da 2,4,6,10 tonnelllate a ciclo con maceratore esterno,
  • Malterie Saladin per impianti industriali personalizzati

La gamma proposta è in grado di soddisfare esigenze ampiamente differenziate, per quantità e spazi occupati, e di coprire una gamma di produzione di malti davvero molto ampia che arriva fino ai più scuri.

 

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La macchina di dimensioni più contenute, come si caratterizza? 

Si tratta di una malteria in grado di soddisfare le esigenze del classico microbirrificio artigianale, occupando spazi piuttosto contenuti. E’ costituita da un cilindro verticale che permette di eseguire le fasi di macerazione, germinazione ed essiccazione in un unico passaggio. Durante il processo di lavorazione l’aria e la temperatura viene attentamente controllata da sensori, la tecnologia applicata permette di ruotare la coclea nei due sensi favorendo l’omogeneità del prodotto, i tempi di lavorazione sono importanti per determinare la qualità del malto finale. Il tutto è gestito da un PLC che rende praticamente automatico il ciclo.

 

Le malterie da 2 a 10 tonnellate a ciclo, capaci invece di soddisfare le esigenze di un birrificio artigianale a pieno regime, quali peculiarità presentano?

Tali sistemi si basano sulla suddivisione del processo in tre step: la macerazione, la fase di germinazione e di essicazione, che vengono svolti in due sezioni differenti della macchina. Il prodotto ben pulito e calibrato è caricato attraverso una coclea o altro trasportatore nel maceratore, finito il carico viene immessa dell’acqua a temperatura controllata per la fase di lavaggio, grazie al movimento forzato dell’acqua lo sporco residuo viene espulso. Il prodotto acquista l’umidità desiderata con fasi alternate di lavaggio e tempi di riposo, una volta che il prodotto risulta conforme viene travasato nel maltatore. Questo è costituito da un tamburo rotante che permette di eseguire le fasi di germinatore ed essiccare in un unico passaggio, durante il processo di lavorazione  l’aria e la temperatura viene attentamente controllata da sensori.

 

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Infine, la vostra azienda è anche in grado di produrre malterie industriali, le cosidette Saladin.

Si, esatto. I sistemi di malterie “ Saladin” sono indicati per grosse produzioni di malto, la costruzione consiste in capienti cassoni lineari. Questi sistemi sono costruiti su progetto di ingegneria, con costruzioni in cemento armato e strutture metalliche.

Maggiori informazioni:  www.zanin-italia.com

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!