Numero 49/2022

11 Dicembre 2022

Udine Entro fine anno la demolizione dell’ex Dormisch

Udine Entro fine anno la demolizione dell’ex Dormisch

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Tanti cittadini di Udine si sono fermati in questi giorni a guardare il cantiere dell’ex Birreria Dormisch, attirati e incuriositi dalle 120 botti in acciaio un tempo utilizzate per preparare la birra, in parte ancora integre, estratte durante gli scavi dell’antica fabbrica udinese. Gli enormi contenitori si trovavano nei due piani interrati dell’ex sito produttivo tra viale Bassi e via Micesio, rimasto attivo fino al 1988 e colpito 11 anni dopo da un grande incendio che devastò buona parte della struttura.

Su quest’area sorgerà Corte Porta Villalta, progetto da 25 milioni di euro finanziato dalla Danieli di Buttrio, dove troveranno spazio la nuova sede dell’Its Malignani, oltre a un’ampia zona di ristorazione e di ritrovo.
“Il nostro obiettivo – spiega l’ingegner Simone Franco, responsabile del cantiere – è di terminare la demolizione dell’ex birreria entro Capodanno”. Al momento oltre la metà della demolizione è stata completata grazie all’eliminazione del 50% dei due piani superiori e del 30% dei due piani interrati dell’antica fabbrica. “A gennaio – conclude Franco – contiamo di poter iniziare l’approntamento del cantiere per la costruzione della nuova struttura”.
I resti di quel glorioso stabilimento si estendono dalla zona del Centro Studi fino a viale Leonardo da Vinci. Dopo anni di discorsi e idee, il progetto per il recupero dell’area firmato dal Gruppo Danieli entra finalmente nella sua fase di realizzazione. Il piano è stato presentato questa mattina nell’ex Mercato del Pesce di via Paolo Sarpi, alla presenza del Sindaco Pietro Fontanini, dell’assessore regionale Sergio Emidio Bini, di Gianpietro Benedetti, presidente e ad dell’azienda di Buttrio, dell’architetto Marco Zito, che ha curato il progetto, e di una rappresentanza degli studenti del Mits.

Tutto nasce dalla volontà di dare una più moderna e funzionale sede all’Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy di Udine, che, attualmente, dopo il parziale distacco dal Malignani, è molto attivo e in crescita nella sede provvisoria di Feletto.

La nuova scuola occuperà oltre il 60% dei volumi totali della costruzione, e questo darà spazio ad altre possibili sinergie a partire dall’ampia zona dedicata alla ristorazione, compresa un’area dove ritrovarsi in occasione di eventi speciali come mostre, spettacoli, concerti e incontri.

L’idea è nata nel 2021 e nell’autunno è stato fatto subito l’acquisto, a primavera di quest’anno l’area è stata ripulita dai rifiuti, nei giorni scorsi sono partite le bonifiche dall’amianto (sia nelle tubature, sia nella copertura in eternit), appena acquisite le autorizzazioni degli enti coinvolti partiranno le demolizioni, a gennaio 2023 inizieranno i lavori di costruzione e a settembre 2024 gli studenti dell’Its Malignano entreranno nelle loro nuove aule.

Corte Porta Villalta, il complesso che sarà realizzato dal gruppo industriale friulano nello stabilimento ex Dormisch, prevede un investimento di 25 milioni di euro, a completo carico dell’azienda di Buttrio, necessari per l’acquisto, la demolizione e la ricostruzione secondo i più moderni parametri architettonici, in particolare di risparmio energetico.

La parte principale del complesso, che disporrà di 6.000 metri quadrati, sarà dedicata all’Its Malignani con la possibilità di ospitare fino a 600 studenti. Poi ci sarà una piazza da 500 metri quadrati, coperta e climatizzata, che potrà ospitare eventi, mostre e concerti. Da qui si potrà raggiungere l’altra ala da 1.500 metri quadrati del complesso dedicata invece ad attività di ristorazione e altre commerciali e di servizio.

Trattandosi di rigenerazione urbana, il progetto intende ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, non solo adottando soluzioni architettoniche all’avanguardia per il contenimento del consumo energetico, ma anche realizzando un parcheggio interrato su due livelli in grado di ospitare 120 veicoli.

Ciliegina sulla torta, infine, la punta a nord che diventerà un parco urbano ripensato pur nel rispetto della memoria storica degli edifici esistenti.

 

Il Gruppo Danieli, leader mondiale nell’ambito della metallurgia, da decenni segue con interesse e direttamente sostiene l’evoluzione di questa scuola e sta contribuendo, attraverso una società del Gruppo Sabolarie Haven & Hospitability, alla realizzazione del progetto ora battezzato Corte di Porta Villalta, nome relativo all’adiacente antica Porta e alle zone della città che fanno parte del quartiere di Udine Centro.

La storia dell’area è la storia della fabbrica e delle sue trasformazioni durate per circa novant’anni. Il primo blocco, progettato da Stanislao Fenzi viene costruito a fine Ottocento da Francesco Dormisch, proprietario del marchio. Strategica la posizione, vicinissima a Porta Villalta, sul canale Ledra che restituisce abbondante energia idrica trasformata dalla turbina per la produzione della bevanda. Il successo economico spinge rapidamente la crescita del sistema produttivo e dei corpi di fabbrica che si sommano, verso nord, lungo il canale.

“Dove, dal 1999, giace un rudere, una struttura fatiscente incenerita dalle fiamme, sorgerà finalmente una cittadella della conoscenza, con strutture all’avanguardia per un’offerta didattica innovativa che sarà messa a disposizione del Mits, fiore all’occhiello della formazione a livello regionale e nazionale”. Così Fontanini ha illustrato il progetto. “Un’area che, da anni, versa in condizioni di abbandono vivrà una rigogliosa stagione di rifioritura, che darà vita a una Fabbrica del sapere in un Campus della formazione innovativo e proiettato verso il mercato del lavoro, in un contesto di enorme pregio ed in un luogo centrale della città. Il piano delinea un’opera di recupero e valorizzazione del quartiere, con una nuova sede per l’Istituto tecnico superiore, un auditorium da 600 persone, una biblioteca, una libreria, un ristorante e spazi per le attività di laboratorio”.

Secondo il sindaco “si tratta di un grande investimento per la città, che unisce alta formazione, innovazione e sviluppo sostenibile, con una grande attenzione all’ambiente. Il progetto implica una spesa stimata in circa 25 milioni di euro interamente investiti dalla Danieli Spa e dall’ingegnere Benedetti, che ringrazio ancora. Si tratta di uno straordinario progetto che unisce pubblico e privato e che guarda al futuro e alla creazione di percorsi e nuovi orizzonti per i nostri giovani”.

“Con il recupero del complesso industriale dell’ex birrificio Dormisch si restituisce alla città un’area importante, che verrà resa non solo funzionale e utile ma anche bella e di richiamo. È la prova che quando pubblico e privato collaborano, si conseguono risultati importanti: grazie a un ambizioso progetto di rigenerazione urbana, nella corte di Porta Villalta sorgeranno ampi spazi per l’alta formazione mirata dei nostri giovani. È un progetto, insomma, che parla di futuro e di innovazione: la Regione non può che plaudere a questa importante iniziativa”, ha commentato Bini.

 

 

“Un progetto di questa portata racconta la passione che gli imprenditori del nostro Friuli Venezia Giulia hanno per la loro terra – ha fatto notare Bini -. Ne è un esempio Danieli che, oltre a portare alto in tutto il mondo il nome della nostra regione, investe per lo sviluppo del territorio dove ha il suo cuore pulsante. Lo fa, tra l’altro, puntando con decisione sulle nuove generazioni e sulla formazione specializzata”.

“Il piano di rigenerazione dell’ex-Dormisch ha il pregio di rispondere a una delle sfide del nostro tempo: la mancanza di manodopera specializzata. In Germania l’alta formazione degli istituti tecnici superiori è già molto diffusa; in Italia, invece, c’è ancora terreno da recuperare. In questo senso, il Friuli Venezia Giulia ha già avviato un percorso virtuoso, che vede i nostri Its ai vertici delle classifiche nazionali”.

Per questo, l’assessore regionale ha voluto congratularsi con i giovani studenti intervenuti durante la presentazione del progetto per raccontare il loro percorso di specializzazione post-diploma: “Ancora prima di concludere gli studi biennali del Mits, hanno già ricevuto offerte di lavoro, grazie a una formazione basata sul learning by doing e portata avanti da docenti qualificati provenienti dal mondo dell’industria. Un modello di formazione, quello degli Its, su cui la Regione vuole puntare con decisione”.

 

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