Numero 01/2021

5 Gennaio 2021

Florida, won’t Get Fooled Again

Florida, won’t Get Fooled Again

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Golden Parachute è il titolo della prima puntata di CSI Miami, trasmessa su Italia Uno il 17 ottobre 2003. Quindi, occhiali da sole alla Horatio Cainee per due o tre minuti parleremo di quelle birre nate sulla terra che prende il nome dalla “Domenica delle Palme”, datogli dal conquistatore spagnolo Juan Ponce de León”Pascua Florida”, nel 1513.

Proprio perché troppo spesso surclassata o poco considerata nelle classifiche dei guru birrari, questo stato quasi caraibico degli State, ha invece dato la luce a vere e proprie perle brassicole di tutto rilievo.

Lo ammetto, per me la prima volta fu a Rimini (Beer Attraction 2020), parlavo di birra.

In quell’occasione ebbi la fortuna di assaggiare delle “Floridian Beer” ed indubbiamente, oltre alle birre, restai incuriosito dalla partecipazione di tutte le persone presenti allo stand Brewrise, anche loro come il sottoscritto,normalmente rapite da quei profumi di sapori birrai “American Caraibici”. Quindi, con una semplice telefonata a Simone Nicoletto, molto bravo e preparato nonostante la giovane età, ho avuto quel tipo di informazioni che sono impossibili da trovare in rete oppure sui libri perché, come sempre, la passione insieme alla costanza in quel che facciamo determinano inostri risultati positivi, e sicuramente quando nel 2007 Joey Redner decise di passare da un’esperienza di homebrewer a qualcosa di più professionale, mise tutto sé stesso in quel progetto, portando il suo birrificio ad essere uno dei più quotati ed apprezzati nel mercato statunitense e non solo.

 

Ovviamente stiamo parlando di “Cigar City Brewing”, che si trova a Tampa, iconica capitale del sigaro, ed esattamente al3924 W di Spruce Street-Florida. Joey Redner intuì fin da subito che se voleva raggiungere buoni risultati, doveva impostare il proprio lavoro sulla qualità assoluta dei suoi prodotti, quindi, da persona intelligente, decise di assumere un mastro birraio con un’esperienza più consolidata nella produzione su larga scala, rispetto alla sua di radice più casalinga. Per questo si rivolse a Wayne Wambles, che viveva nel confinante stato dell’Alabama, ed il 30 gennaio 2009,uscì sul mercato la prima produzione di “Maduro Brown Ale” con circa 21 ettolitri di birra ispirata e prodotta in tipico stile brown inglese, pronta per essere degustata insieme al “Chicharrónes” (cotica di maiale fritta) oppure alla “Ropa Vieja”, e perché no, come colazione con brown ale e tosta da Cubana, tutti piatti espanici perfettamente adattati alla cucina tipica di Tampa, molto cara a Redner.

Volete qualcosa di diverso, particolare ed accattivante? Bene allora chiedete al mio amico Pietro Villani, cosa ne pensa della “Margarita Gose”.Una birra Gose in pieno stile tedesco, con alcolicità moderata e prodotta con sale, ed inoltre non manca un’aggiunta di buccia d’arancia ed essenza di lime per evocare in bocca il ricordo del famoso cocktail messicano.

Oggi la Florida annovera nel suo territorio circa 300 birrifici, e se “Cigar City” rimane quello più premiato e meglio posizionato su Ratebeer con le proprie birre(veramente tante), il resto della forza birraria non sta di certo a guardare. Anzi, la maggior competizione e concorrenza territoriale, sta portando molto in alto il livello birrario, rimanendo così fedeli al perfetto stile capitalistico Usa.

Per ragioni di cuore non posso non citare “Intracoastal Brewing Company” di Melbourne-Florida, poiché l’8 dicembre 1943,questa piccola cittadina dava i natali a “James Douglas Morrison, detto Jim”.Questo Birrificio, con una produzione annua intorno ai 19 mila ettolitri (venduti in Florida), prese vita nella sala da pranzo dell’allora ristorante e inizialmente produceva solo lattine. Oggi,  l’Intracoastal Brewing, vede le sue birre viaggiare oltre ai confini cittadini, mentre all’interno della birreria è normale praticare yoga con i loro corsi di “Namaste For One More, Bend and Brew”, o magari iscriversi alle attività del “Run Club”, per poi bere qualche buona birra in amicizia. Tra queste spicca senz’altro la loro famosa “Dragon Point IPA” in stile West Coast dove il luppolo non manca sicuramente, ma sapientemente bilanciato. Altrimenti la “Black Ipa”, una IPA scura prodotta con luppoli El Dorado, Centennial e Chinook.Le particolari “Strawberry-Guava Sour Ale”, Sour Ale che vede l’aggiunta di grandi quantità di purea di fragole e guava, ed anche la ”Cranberry Blonde” una Ale lasciata fermentare su migliaia di mirtilli rossi. Tuttavia, secondo Chris Ayres, rappresentante del birrificio ICBC da non perdere, sono anche le specialità culinarie del “Bearded Chef”.

 

Se tutto il mondo è paese, anche negli Stati Uniti la situazione delle Craft Beer non è sempre così chiara e trasparente come si potrebbe credere. Ad esempio, con i suoi 46.500 barili di birra di produzione (75 mila Htl), nel 2018la “Concrete Beach Brewery”, era il birrificio che vendeva più birra all’interno del territorio della Florida. Mentre, nel dicembre 2019, era sceso al 14° posto nella classifica con un quinto della produzione dichiarata e venduta nel Sunshine State. Situato nel cuore del Wynwood Arts District,CCB apre nel 2014al 325 NW 24th Street nella città di Miami. Ma proprio qui nasce la domanda? Dov’è il confine tra artigianale indipendente, oppure avere affiliazioni con gruppi birrai più organizzati? Ad esempio, volendo essere pignoli, Concrete Beach Brewery nel maggio 2015, è entrata a far parte della Traveller Beer Company a Burlington-Vermont, dove ha sede A&S Brewing, così come Angel City Brewery con sede a Los Angeles e Coney Island Brewing, che è stata acquistata dalla Schmaltz Brewery Company nel 2013. Cosicché con un comunicato stampa di fine agosto 2020, il 13° birrificio degli States, Dogfish Head per intenderci, ha dichiarato come si trovasse in sintonia con il movimento birraio a sud della Florida, e probabilmente a fine anno, vedremo l’apertura di una Tap Room con tanto di RistoPub annesso, neanche a dirlo nel quartiere di Wynwood Arts District. Mentre sempre CCB, annuncia che continuerà a produrre la sua, Havana Lager. Dove, come e per chi, ad oggi lo possiamo solo ipotizzare.

Quindi cari birronauti, come dice Roger Daltreye compagni, nella canzone che fa da sigla a CSI Miami: “We don’tget fooled again”

 

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Andrea Ceretti
Info autore

Andrea Ceretti

Sono nato a Biella il primo giorno di primavera, del 1971 (anche se negli anni settanta era ancora l’ultimo d’inverno).
Probabilmente da piccolo (e già qui), in un giorno qualsiasi durante il catechismo, nel momento stesso in cui il prete raccontava di quando Gesù Cristo, seduto accanto al pozzo di Giacobbe, all’ora sesta, appena vide la donna di Samaria gli disse:” Dammi da bere”, lì per lì restai sicuramente colpito da quella citazione, poiché, fin da metà degli anni novanta iniziai a portarla in giro con me per il mondo, modificandola con un bel “Please, give me a Beer”; perché, a meno che voi non siate il nuovo messia, iniziare gentilmente una frase, funziona anche nel più sperduto e malfamato bar di Caracas.
Appassionato di Birra,cavalli, musica ed un’altra cosa che ora mi sfugge, ma capita a volte di averla proprio sulla punta della lingua. Mi piacerebbe poter pensare ad un giorno in cui,questo piccolo “Pianeta Birra”,fosse sempre più libero da mercanti di pillole per la sete, e con più rose felici e contente di farne parte, senza troppi protagonismi o inutili dispute su chi sia la più bella o la più buona.
Inoltre,in questi anni, ho maturato la convinzione che solo una buona cultura birraria, potrà permettere a quel “Piccolo Principe” che c’è in ognuno di noi, di poter realizzare almeno in parte, il proprio sogno. Tutto in quel semplice e fugace battito di ciglia, mentre abbassando gli occhi, ci portiamo alla bocca un buon bicchiere di Birra, riconciliandoci l’anima….Qualsiasi essa sia.

Con il mutare dei tempi, è cambiato anche il modo di “bere” la Birra.
Si va così affermando la tendenza alla degustazione, più che al consumo.
Dal primo libro, su cui inizia a studiare. Michael Jackson Beer – 8 ottobre1998