Numero 15/2024

8 Aprile 2024

Il giro del mondo in… tante birre: Camerun

Il giro del mondo in… tante birre: Camerun

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Dopo una breve visita in Asia, il Giro del Mondo in Tante Birre ci riporta nel continente africano per goderci appieno il Camerun. Paese dell’Africa Equatoriale che si affaccia sul Golfo di Guinea.

È uno dei Paesi africani più stabili nonostante la presenza di oltre 200 etnie diverse, molte di stirpe antichissima. L’uomo, infatti, ha fatto la sua comparsa durante l’era del Neolitico e il territorio è stato abitato per molto tempo dai Pigmei.

Durante il XV sec. le popolazioni autoctone entrano in contatto con gli europei. I portoghesi ribattezzano il delta del fiume Wouri, “Rio dos Camarões” per l’abbondanza di gamberi. Da qui il toponimo Camerun. Il legame con la natura, però, non finisce qui perché il nome della capitale Yaoundé deriva da “owondo” che, in lingua Ewondo, vuol dire “arachide”, seme alla base di molti piatti tipici.

Nell’Ottocento le coste camerunensi diventano un punto di riferimento per i commerci con il Regno Unito, la Francia e la Germania e punto di partenza per l’esplorazione dell’entroterra.

Colonia tedesca dal 1884 al 1919, alla fine del primo conflitto mondiale viene diviso in due territori: uno sotto il controllo francese, l’altro sotto quello britannico. Il Camerun diventa indipendente nel 1960 ed è uno dei pochi Paesi del continente a non aver mai subito un colpo di stato. Questa stabilità, sia politica che sociale, ha permesso ai “leoni indomabili”, soprannome calcistico, di conoscere un importante sviluppo dei settori primario, secondario e dei trasporti. Per contro, molti camerunensi vivono ancora in povertà basandosi su un’agricoltura di sussistenza e da anni, il Paese deve affrontare e gestire una sanguinosa ribellione separatista nelle zone occidentali.

LA STORIA DELLA BIRRA IN CAMERUN

Come in altri Paesi, la tradizione birraria in Camerun si può suddividere in due grandi famiglie: le birre tradizionali e le birre “moderne”.

Le origini di quelle tradizionali affondano le proprie radici in un lontanissimo passato. Rituali religiosi, convivi e quotidianità hanno fatto si che queste bevande fermentate arrivassero fino ai giorni nostri. Ancora oggi, infatti, se ne possono bere diversi tipi, accumunati da un gusto prettamente acidulo.

– Bil-Bil: birra prodotta dalla fermentazione del miglio o del sorgo e si consuma, soprattutto, nei tipici locali all’aperto chiamati “saré à bilbil”. Molto di più di semplici birrerie, sono vere istituzioni gestite da donne e rappresentano al 100% il concetto di casa-bottega. Il punto centrale della socialità nelle regioni settentrionali del Camerun.

– Kounou: termine generico che indica le birre prodotte con diversi cereali come miglio, sorgo o grano. A seconda della durata di fermentazione (breve, media e lunga), prende il nome di “kounou foulb´e”, “kondourko” e “kass”. Ha un basso tenore alcolico ed ha un costo inferiore rispetto alle birre industriali, per questo il suo consumo è notevole.

– Sha: birra scura prodotta dalla fermentazione del mais, introdotta dalle tribù Bantu. Si consuma durante feste e celebrazioni.

– Valawa: birra realizzata con sorgo e corteccia di Mogano africano.

Fourdou: più che una birra, è un porridge biancastro di sorgo consumato caldo durante la stagione delle piogge. La sua produzione è antecedente a quella del Bil-Bil.

E dopo questo tuffo nella tradizione, si un fa un salto nel presente. Le birre, come le intendiamo oggi, sono arrivate in Camerun nel secondo dopoguerra, grazie ad un birraio francese (ma vi racconterò tutto nel prossimo capitolo). Le birre Lager sono le preferite anche se tallonate dall’onnipresente Guinness. Il Camerun, infatti, rappresenta il quarto mercato più grande per la celeberrima Stout. Qui si beve la versione Foreign Extra Stout. L’onda della Rivoluzione Craft, invece, non è ancora arrivata, in Camerun le birre industriali sono le dominatrici assolute.

I 3 BIRRIFICI PIU’ IMPORTANTI DEL CAMERUN

Ad oggi, in Camerun sono presenti tre birrifici tutti di stampo industriale. Solo uno ha origini camerunensi, gli altri due hanno radici francesi e svizzere, scopriamo quali sono…

– Il birrificio più grande del Camerun: BOISSONS DU CAMEROUN

Fondato nel 1948 nella città costiera di Douala con il nome di “Société Anonyme Des Brasseries Du Cameroun” da un’idea del birraio francese Georges Butruille e Jacques Robert Lalo, primo direttore generale. Uno dei maggiori azionisti è “Les Brasseries et Glacières d’Indochine” che diventa “Les Brasseries et Glacières Internationales (BGI)” nel 1975.

Nel 1950 nasce la prima birra camerunense (Bull Beer) e due anni dopo l’iconica “Beaufort”, ancora oggi una delle birre più bevute in Camerun. Agli inizi degli anni ‘60 firma una partnership con il gruppo Coca-Cola. Nel 1990 viene acquisito dal colosso francese Groupe Castel e tre anni dopo da Heineken. Nel 2022 cambia il nome in “Boissons du Cameroun”. Ha diversi stabilimenti in tutto il Camerun, anche nella capitale Yaoundé.

BEAUFORT: birra chiara a bassa fermentazione di ispirazione tedesca. La Lager 100% camerunese, esportata in tanti altri Paesi africani. Dissetante e facile da bere, dai toni bilanciati di malto con un tocco di erbaceo dato dai luppoli. Gradazione alcolica: 4,6%

BEAUFORT LIGHT: creata nel 2005, è la versione più leggera, con meno calorie della Beaufort classica. La prima birra light del Camerun. Gradazione alcolica: 3,8%

MANYAN: birra chiara a bassa fermentazione di ispirazione tedesca. Una Lager nata come simbolo di unione per cancellare ogni conflitto. Rinfrescante e facile. Gradazione alcolica: 4,9%

– Il birrificio del Camerun dalle origini più europee: SWISS AFRICAN PREMIUM BEVERAGE

È l’idea di un imprenditore svizzero che nel 2013 si innamora del Camerun e scopre di avere una passione in comune con la gente del posto: le birre dissetanti. Grazie al supporto e alla collaborazione della Segreteria per gli Affari Economici della Confederazione elvetica, nel 2022 il sogno diventa realtà. La sede si trova nella città di Douala. Ad oggi sono prodotti due tipi di birra che rispecchiano l’amore per le birre fresche e leggere da godersi nei caldi pomeriggi in Camerun.

VISIONNAIRES: birra chiara a bassa fermentazione in stile Pilsner. La prima birra prodotta prima dell’apertura del birrificio. Fatta in Germania e venduta in edizione limitata nel 2019. Gradazione alcolica: 4,9%

ROX: birra chiara a bassa fermentazione in stile Pilsner. La prima birra prodotta nello stabilimento di Douala. Maltata con un elegante luppolatura europea. Gradazione alcolica: 4,9%

– Il birrificio 100% camerunense: UNION CAMEROUNAISE DE BRASSERIES (UCB)

Fondato nel 1972 da Joseph Kadji Defosso, ha sede nella città di Douala. Imprenditore di successo, di forte impatto per i suoi conterranei e attivo in diversi campi (industrie, trasporti, strutture ricettive, sport…), attento anche alla solidarietà e all’educazione. Dopo la sua scomparsa nel 2018, i discendenti stanno portando avanti la sua eredità. La produzione è dedicata non solo alla birra ma anche a bevande analcoliche e acqua minerale.

KING: birra chiara a bassa fermentazione lanciata nel 1985. Una Lager dalle note pronunciate di malto, più dolce dell’originale europea. Gradazione alcolica: 5%

KADJI BEER: birra chiara a bassa fermentazione, dedicata al fondatore del birrificio. Presenta note bilanciate di malto e luppolo. Gradazione alcolica: 5%

K44: birra chiara a bassa fermentazione, nata per celebrare il 44° anniversario della fondazione del birrificio. Una bevuta più rotonda e morbida. Gradazione alcolica: 5%

 

Molto interessante è la grande varietà di birre tradizionali consumate ancora oggi in Camerun. Testimonianza di un fortissimo legame con la storia ed il territorio. Un’abitudine talmente radicata da essere il volano per il successo delle birre industriali, sia locali che internazionali.

Alla prossima pinta!

 

Siti internet e pagine social di riferimento:

Le foto delle etichette sono gentilmente concesse dal collezionista Mario Bughetti:

www.facebook.com/mario.bughetti (email: booghy55@gmail.com)

www.boissonsducameroun.com/fr

https://swissafricanbrewery.com

www.sa-ucb.com

 

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Federica Russo
Info autore

Federica Russo

Sono nata a Genova nel lontano…ma che lontano…nel “vicinissimo” 1976 da una famiglia chiacchierona e rumorosa, ecco perché mi piace parlare, comunicare e condividere.
Chi nasce in una città di mare sa che si porta dentro una curiosità tutta speciale come quella dei marinai e navigatori che tutti i giorni salpano verso nuove mete, terre e avventure. Curiosità che rimane per sempre e che caratterizza ogni aspetto della vita arricchendola giorno per giorno. La famiglia, le passioni, i traguardi, il lavoro vengono così conditi con quel “quid” che rende tutto più sfizioso.
La curiosità infatti mi ha portato a studiare 3 lingue (inglese, spagnolo e francese) per non sentirmi fuori luogo ovunque volessi andare e mi ha fatto laureare in Geografia per avere ben chiara in testa la mappa del mondo ed evitare di perdermi.
La curiosità mi ha fatto lavorare in ambiti molto diversi tra loro: commercio al dettaglio, operatore GIS nel settore dei sistemi informativi territoriali, progettista di impianti di depurazione acque reflue.
La curiosità, infine, è stata anche la spinta che mi ha fatto passare da semplice amante della birra a Sommelier. Ho completato il percorso formativo con la Scuola Italiana Sommelier (S.I.S.) e sono diventata Sommelier Professionale 3° livello. Essere sommelier della birra non lo considero un traguardo ma solo l’inizio di un lungo percorso di formazione, di conoscenza che non finirà mai, infatti ho cominciato lo stesso percorso formativo anche con l’Associazione Italiana Sommelier (A.I.S.), seguo i corsi e le monografie di UB Academy, per non parlare dei libri che “bevo” tutto d’un fiato!!! Alcuni autori della mia libreria: Michael Jackson, Lorenzo “Kuaska” Dabove, Randy Mosher…tanto per citare qualche pilastro.
La possibilità di poter scrivere per il Giornale della Birra mi dà modo di condividere con voi la mia passione birraria attraverso interviste, curiosità, abbinamenti birra-cibo e tanto altro, il tutto impreziosito da un sorriso e da un punto di vista diverso….quello femminile!