Numero 41/2022

15 Ottobre 2022

Klosterbrauerei Weißenohe: il birrificio dedicato a San Bonifacio

Klosterbrauerei Weißenohe: il birrificio dedicato a San Bonifacio

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Tratto da La birra nel mondo, Volume V, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Weißenohe/Germania
Birrificio dell’Alta Franconia, nell’ex abbazia benedettina di San Bonifacio zu Weißenohe, una cinquantina di chilometri a sud di Bamberga. Weißenohe vuol dire “luogo del bianco ruscello”, nome dato al vicino fiume Kalkack le cui acque hanno originato le profonde falde acquifere sfruttate dal birrificio tramite i due pozzi di proprietà.
L’abbazia fu fondata nel 1052 e si può presumere che il birrificio sia stato costruito subito dopo.
Purtroppo, con la secolarizzazione del 1803, l’abbazia fu definitivamente dissolta e venduta a privati.
Nel 1827 il birraio Friedrich Kraus acquistò fattoria, taverna e birrificio. Birrificio, che, rimesso in funzione, è arrivato ai nostri giorni sotto la guida della quinta generazione di discendenti, Katharina e Urban Winkler. Mentre è dal 2010 che svolge il ruolo di birraio Martin Pelikan.
La produzione, di rigorosa tradizione monastica, è arrivata a 20 mila ettolitri annui. A loro volta, le birre seguono il tradizionale ammostamento per decozione.
Nella taverna e nella birreria all’aperto, Wirtshaus das Klosterbrauerei, vengono servite anche specialità della cucina francone.

 

Weißenoher Altfränkisch Klosterbier, landbier di un limpido colore ambrato con lievi sfumature ramate (g.a. 5,1%). Vera birra di tradizione locale, utilizza malto Vienna e luppolo Hersbrucker coltivato in zona. La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma biancastra, enorme, sottile, compatta, cremosa, di ottima tenuta e allacciatura. Al naso, la dolcezza del biscotto e un vago ricordo di caramello non resistono più di tanto ai freschi profumi erbacei e floreali del nobile luppolo locale. Il corpo medio ha una consistenza tra acquosa e oleosa. Il sapore, morbido, piacevolmente tostato e con accenno di diacetile, è ricco di malto, pane, caramella mou, noci, cioccolato e, a contrastare, l’acredine degli agrumi, la rusticità delle erbe aromatiche, il secco amarore del luppolo floreale. Il finale, abbastanza lungo, asciutto e croccante, sa tanto di mandorla amara. Piuttosto polveroso invece, il retrolfatto esala declinanti sensazioni di malto caramellato.
Weißenoher Bonator, doppelbock di un intenso colore ambrato con venature rossastre (g.a. 8,2%). È dedicata a san Bonifacio. Monaco inglese, di nome Winfrid, fu ordinato vescovo da Gregorio II e inviato a evangelizzare le popolazioni della Germania oltre il Reno, ma fu ucciso dai pagani nel 754. La carbonazione è quasi piana; la schiuma avorio, rocciosa, fine, compatta, cremosa, straordinariamente durevole e aderente. L’aroma si apre di massima pulizia, alquanto dolce e avvolto in un discreto calore alcolico: malto tostato, pane nero, ciliegia, prugna sciroppata, toffee, caramello, vaniglia, melassa, fico troppo maturo; con sottofondo di erba secca, luppolo terroso e delicatissima speziatura. Il corpo medio ha una consistenza abbastanza cremosa. Con l’alcol ben amalgamato, biscotto, caramello, miele e pane nero, supportati dalla frutta sciroppata, allestiscono un dolce percorso gustativo che si snoda in assoluta scioltezza per tutta la lunga durata; mentre il compito equilibratore è affidato a una buona attenuazione e all’amarore terroso e di pane tostato. A ripulire invece qualsiasi strascico zuccherino, ci pensa il lungo finale, che prepara così l’ingresso di un croccante retrolfatto dalle suggestioni di nocciole tostate.

 

The Cannabis Club Sud, spiced ale di colore giallo dorato alquanto scuro e dall’aspetto confuso (g.a. 4,9%). È una birra, totalmente biologica, che utilizza fiori e oli essenziali di canapa nei limiti consentiti dalla legge. In Italia viene venduta con il nome di The Club Sud. La carbonazione è abbastanza contenuta; la schiuma bianca e un po’ ruvida, modesta, cremosa e non così duratura. Con un’appendice di foglia verde e citrica di limone, la canapa fa di tutto per erigersi a protagonista in una fresca e pulita atmosfera olfattiva creata da sentori erbacei e vegetali con a capo un secco luppolo floreale. Il corpo medio tende decisamente al leggero, in una spiccata consistenza acquosa. Il minor uso di luppolo a beneficio degli oli essenziali della canapa durante il processo di fermentazione determina un caratteristico sapore erbaceo e di vegetale verde. A sua volta, l’intensa scia amara lasciata nel finale introduce bruscamente una secchezza retrolfattiva piuttosto astringente.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.