Numero 49/2023

9 Dicembre 2023

Turbinen Bräu

Turbinen Bräu

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Tratto da La birra nel mondo, Volume IV, di Antonio Mennella-Meligrana Editore

Zurigo/Svizzera
Rilevata nel 1984 dalla concittadina Hürlimann, la Löwenbräu di Zurigo venne chiusa due anni dopo. Nel 1996 la Hürlimann si fuse con la Feldschlösschen, e la produzione fu trasferita a Rheinfelden. Dunque, a Zurigo, la produzione di birra era bell’e morta.

 

Ma nel 1997, grazie ad alcuni appassionati, nella periferia industriale della città, nasceva la Turbinen Bräu, così chiamata perché vicina agli edifici dell’ex fabbrica di turbine Sulzer-Escher Wyss.
Sotto la guida dei mastri birrai Adrien Weber e Roland Rüegsegger, l’azienda ebbe un rapido sviluppo. Nel 2002 poté quindi trasferirsi all’interno della vecchia fabbrica di turbine che, nel frattempo, era stata sottoposta a un radicale intervento di recupero industriale; tanto che, oggi, oltre al birrificio, ospita anche un ristorante (Turbinenhalle) e una sala concerti.
Molto ampia la gamma di birre proposte, sia di alta che di bassa fermentazione, ispirate alla tradizione, non solo tedesca, anche belga e britannica.

Turbinen Gold Sprint, export di colore dorato e dall’aspetto a malapena velato per mancanza di filtraggio (g.a. 5,2%); il fiore all’occhiello del birrificio, nel pieno rispetto del Reinheitsgebot. Con una media effervescenza, la schiuma bianca fuoriesce non tanto fine, ma pannosa, di sufficiente tenuta e aderenza. L’aroma si libera quasi in sordina, a base comunque di malto, cereali, fieno, pane, paglia polverosa, verdure; e con un remoto accenno di luppolo erbaceo. Il corpo medio ha una consistenza parecchio acquosa. Neanche il gusto si esalta più di tanto, anche se pulito, rinfrescante. Cereali e crosta di pane quasi sostituiscono il malto, mentre la responsabilità equilibratrice poggia tutta, ed esclusivamente, sulle spalle di un peraltro poco ispirato luppolo floreale. Il corto finale apporta una croccante secchezza. Non certo più lungo si rivela il retrolfatto, nelle sue amarognole impressioni erbacee con qualche venatura metallica.

 

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Antonio Mennella
Info autore

Antonio Mennella

Sono nato il primo gennaio 1943 a Lauro (AV) e oggi risiedo a Livorno.
Laureato in giurisprudenza, sono stato Direttore Tributario delle Dogane di Fortezza, Livorno, Pisa, Prato.
 
La scrittura è sempre stata una delle mie passioni, che è sfociata in numerose pubblicazioni di vario genere, alcune specificatamente dedicate alla birra. Gli articoli riportati sul Giornale della Birra sono tratti da La birra nel mondo, in quattro volumi, edita da Meligrana.

Pubblicazioni: 
Confessioni di un figlio dell’uomo – romanzo – 1975
San Valentino – poemetto classico – 1975
Gea – romanzo – 1980
Il fratello del ministro – commedia – 1980
Don Fabrizio Gerbino – dramma – 1980
Umane inquietudini – poesie classiche e moderne – 1982
Gigi il Testone – romanzo per ragazzi – 1982
Il figlioccio – commedia – 1982
Memoriale di uno psicopatico sessuale – romanzo per adulti – 1983
La famiglia Limone, commedia – 1983
Gli anemoni di primavera – dramma – 1983
Giocatore d’azzardo – commedia – 1984
Fiordaliso – dramma – 1984
Dizionario di ortografia e pronunzia della lingua italiana – 1989
L’Italia oggi – pronunzia corretta dei Comuni italiani e nomi dei loro abitanti – 2012
Manuale di ortografia e pronunzia della lingua italiana – in due volumi – 2014
I termini tecnico-scientifici derivati da nomi propri – 2014
I nomi comuni derivati da nomi propri – 2015
 
Pubblicazioni dedicate alla BIRRA:
La birra, 2010
Guida alla birra, 2011
Conoscere la birra, 2013
Il mondo della birra, 2016
 
La birra nel mondo, Volume I, A-B – 2016
La birra nel mondo, Volume II, C-K -2018
La birra nel mondo, Volume III, L-Q – 2019
La birra nel mondo, Volume IV, R-T – 2020
 La birra nel mondo, Volume V, U-Z– 2021
Ho collaborato, inoltre, a lungo con le riviste Degusta e Industrie delle Bevande sull’origine e la produzione della birra nel mondo.