Numero 24/2022

19 Giugno 2022

Ley: la rivoluzionaria farina dalle trebbie di birra!

Ley: la rivoluzionaria farina dalle trebbie di birra!

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Circular Food, la start-up veneta nota per Ley, la rivoluzionaria farina ottenuta dagli scarti di produzione dei birrifici recuperati attraverso l’innovativo processo di essiccazione Hscd (High speed cold dryer), non ha dovuto intraprendere un processo di adattamento per allinearsi alle attuali politiche green, perché i concetti di upcycling e antispreco sono proprio i valori che ne hanno ispirato la creazione oltre a guidarne le pratiche quotidiane.

Per questo tutto in Circular Food – dal nome stesso agli ingredienti utilizzati, dai metodi selezionati alle tecnologie impiegate – si basa sul concetto di circolarità: un approccio antispreco, sostenibile, circolare e di cooperazione che ruota attorno al desiderio di reinserire nella catena alimentare dei sottoprodotti dell’industria alimentare che hanno ancora molto da offrire.

Rispetto al riciclo (recycling), che si propone di trovare un nuovo utilizzo ai prodotti usati, l’upcycling punta alla valorizzazione degli scarti: il prodotto scartato non trova solo nuova vita, ma lo fa acquistando un maggior valore rispetto alla situazione di partenza. È questo ciò che accade con la farina Ley: ottenuta dalla rapida essiccazione delle trebbie di birra – prodotto scartato quotidianamente in enormi quantità dai birrifici – questa preziosa farina diventa una vera e propria risorsa. Ricca di fibre, proteine e minerali, essa viene reinserita nella catena alimentare assumendo a pieno titolo un ruolo di primo piano nella lotta antispreco trasformandosi in squisiti prodotti da forno.

 

Fondamentale è il modo in cui l’azienda sceglie di operare e agire, coerentemente con i propri principi: la tecnologia di cui si avvale per l’essiccazione consente di lavorare gli scarti alimentari tramite un processo ad “alta resa” che richiede un basso fabbisogno di energia e quindi risulta alimentabile anche totalmente da fonti rinnovabili, con una drastica riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, l’acqua evaporata dagli alimenti (che, nel caso delle trebbie, arriva anche all’85% del peso del prodotto umido) viene recuperata, raccolta e reimmessa nel sistema. Coerente con le politiche dell’azienda anche la recente collaborazione con Too Good to Go, l’iniziativa che consente a chiunque di contribuire attivamente alla lotta antispreco acquistando a prezzi ridotti il cibo (ancora integro e buono) rimasto invenduto, come testimonia la dicitura “Spesso Buono Oltre” presente sulle confezioni per ricordare ai consumatori di fidarsi dei propri sensi per verificare le effettive condizioni di un prodotto prima di decidere se buttarlo via una volta superato il termine minimo di conservazione.

La sfida più difficile in questo momento è educare il pubblico e rassicurarlo sul fatto che i prodotti derivanti da uno scarto alimentare sono buoni e fanno bene alla persona e all’ambiente, per arrivare a un modello di consumo più sostenibile per la nostra civiltà.

 

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