Numero 10/2017

10 Marzo 2017

Agrilab: la birra della fattoria familiare

Agrilab: la birra della fattoria familiare

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Agrilab è un’azienda agricola di Campagnano di Roma che nasce sei anni fa da una realtà familiare in cui la produzione di olio, uova, frutta e verdura è profondamente radicata. Ad occuparsi della gestione dell’azienda è Silvia Amadei, giovanissima imprenditrice agricola professionale: il progetto della produzione di birra inizia a metà 2014 grazie all’incontro con Federico Flesia, oggi birraio di 24 anni, con diversi anni di esperienza da homebrewer.

 

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Silvia, le vostre birre sono nate da un’esperienza già consolidata della vostra azienda in agricoltura: come è nato il progetto e come si è inserita la produzione di questa bevanda in una realtà così articolata?
Agrilab nasce nel 2011 come azienda agricola di piccole dimensioni, un semplice ampliamento della produzione tradizionale della mia famiglia. Osservando il crescente bisogno di prodotti naturali a km 0 e tenendo in considerazione gli strumenti a mia disposizione, ho pensato fin da subito di concepire questa azienda agricola come un luogo in cui fare produzione diversificata, vendita diretta al cliente e un centro di aggregazione e divulgazione dei valori di un tempo. Da questo obiettivo è emerso anche il desiderio di avviare la produzione di birra artigianale, a mio avviso caratterizzata da un universo che stupisce in continuazione, come al primo assaggio.

 

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Federico, quale ruolo ha giocato la tua esperienza di homebrewer nel raggiungere questi ottimi risultati qualitativi? Come è stato il passaggio da piccole produzioni domestiche alla gestione di un vero e proprio impianto professionale?
L’ esperienza da homebrewer è stata fondamentale, la piccola produzione casalinga ti da la possibilità di provare e sbagliare senza troppe ripercussioni e quindi cotta dopo cotta capisci con mano cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa puoi fare e cosa è da evitare. Da homebrewer non avevo la possibilità di controllare la temperatura dei piccoli fermentatori, così speravo sempre in un clima favorevole. Ora con dei fermentatori professionali è un pochino più semplice. Per la sala cottura invece ho scelto un impianto completamente manuale, molto simile al mio piccolo impianto casalingo perchè tengo molto all’aspetto artigianale della produzione.

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Attualmente come gestite la produzione? Quali sono i progetti di evoluzione per il futuro?
Dopo due anni da beerfirm presso Hilltop Brewery che ringraziamo per la preziosa collaborazione, ufficialmente dal 13 dicembre abbiamo iniziato la produzione nel nostro impianto a Campagnano di Roma. L’obiettivo che vorremmo raggiungere nel futuro è quello di produrre birra usando solo le nostre materie prime, ma anche di aprire un bewpub, in modo da continuare a fare filiera corta come già facciamo con la produzione agricola.

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Nelle vostre birre trovano spazio ingredienti autoprodotti in azienda agricola? Quali sono gli aspetti critici della produzione? Come scegliete, invece, le materie prime acquistate da terzi?
Essendo Agrilab un’azienda agricola avviata, abbiamo già la possibilità di coltivare alcuni ingredienti secondari come miele, frutta e spezie. A fine 2016 abbiamo anche avviato il luppoleto, piantando varietà Cascade, Columbus e Yeoman che dovrebbe entrare in produzione nei prossimi due anni. Nel futuro vorremmo produrre anche il malto d’orzo, questa è un’occasione importante per controllare in prima persona la qualità e gestire l’intera filiera. Un aspetto critico sarà la disponibilità del raccolto anno dopo anno perchè non utilizziamo prodotti chimici per il nostro frutteto, anche una semplice gelata fuori stagione potrebbe compromettere i frutti, ma sono rischi ed imprevisti che siamo pronti ad affrontare per fare una birra veramente a km 0. Le materie prime principali ad oggi le acquistiamo online, in questo caso hai una standardizzazione del prodotto ma una minore caratterizzazione delle birre.

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Silvia, a te la domanda di chiusura. Le vostre birre si caratterizzano per forte legame con il territorio locale. Come vedete il futuro delle vostre birre in un mercato sempre più globalizzato? Come immaginate l’evoluzione delle craft beer in Italia?
Il birrificio è legato all’azienda agricola, l’azienda agricola è legata al concetto di qualità. Ancora prima di avviare il progetto la strada era già tracciata dal legame con la campagna, fatta di stagionalità, imprevedibilità, piccole produzioni e vendita diretta al consumatore. La birra di Agrilab sarà quindi sempre più venduta direttamente in azienda a Campagnano, sia presso il punto vendita già attivo, sia all’interno degli eventi di degustazione che organizziamo ma sopratutto nell’ottica futura di essere un vero e proprio agri-brew-pub. Questa scelta è stata fisiologica per noi ma allo stesso tempo ha trovato conferma in un’Italia in cui il numero di microbirrifici artigianali è in continuo aumento. In una sola parola: caratterizzazione.
Maggiori informazioni sulle Birre Agrilab sono reperibili sul sito web www.agrilabcampagnano.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!