Numero 10/2023

9 Marzo 2023

Birrificio del Genio: artigianalità e passione dedicati a Palermo!

Birrificio del Genio: artigianalità e passione dedicati a Palermo!

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Oggi il tour dei birrifici artigianali italiani ci porta a Palermo, a far visita ad uno dei più giovani, ancorché promettenti birrifici siciliani.

Questa nuova realtà brassicola racchiude in sé, infatti, non solo grandi capacità e professionalità tecniche di produzione, ma è ispirato dalla terra in cui si trova: dal legame con il territorio nasce quel moto di costante ricerca e sperimentazione che si può riscontrare in ogni boccale!

 

 

 

Abbiamo incontrato Nino Indemburgo e Luca La Rosa, titolari dell’impresa, che ci hanno svelato non solo gli aspetti salienti della produzione, ma il complesso di una progettualità davvero articolata nel contesto craft del nostro Paese.

 

 

Nino, Birrificio del Genio è un progetto recente, ma con una identità molto chiara: birra, sperimentazione e cultura. Quali sono stati i fattori che vi hanno spinto ad investire professionalmente sulla birra in questo territorio?

Io e il mio socio e amico Luca abbiamo notato che alla birra artigianale in Italia negli ultimi anni è stato dato un grande spazio. I numeri parlano chiaro e ancor di più i fatti. Da qui la scelta di trasformare una passione comune in un’impresa. Con coraggio ma anche con un pizzico di sana incoscienza abbiamo investito i risparmi di una vita e abbiamo fatto nascere il Birrificio Del Genio, ma ci sentiamo in dovere di ringraziare l’intera città di Palermo per il supporto che ci sta dando, scegliendoci, supportandoci e dandoci la linfa per potere crescere ora e speriamo per tanto tempo.

 

Avviare un birrificio richiede anche investimenti importanti: quale è la struttura attuale del vostro impianto e quali le caratteristiche peculiari?

Il nostro è un Impianto a fiamma, fermentatori non isobarici, linea di imbottigliamento ed etichettatura a mano.

Anche i birrifici artigianali, con la rivoluzione industriale, hanno vissuto l’avvento della tecnologia e dei notevoli benefici che apporta all’intero processo produttivo, basti pensare agli impianti di cotta in cui vengono preliminarmente impostate le temperature di mash o alle linee di imbottigliamento in cui un operatore lascia la bottiglia vuota all’inizio della catena per poi rivederla a fine processo, già riempita, tappata ed etichettata, bella pronta per essere inscatolata. Tradotto significa: mosto pronto in mezza giornata e 1500 bottiglie all’ora da inscatolare.

Io e Luca ci interroghiamo spesso su cosa sia effettivamente un birrificio artigianale e ci rispondiamo più o meno sempre allo stesso modo: sveglia alle 4.30 del mattino, lunga attesa prima che l’acqua dentro le caldaie giunga a temperatura, lunga attesa per la bollitura del mosto, l’interminabile attesa durante il processo di raffreddamento del mosto prima dell’inoculo del lievito, o ancora le 12 ore che servono per imbottigliare 1500 bottiglie, tappare ed etichettare a mano ad una ad una… questo caratterizza il nostro impianto, difendiamo con orgoglio un prodotto artigianale fatto a mano.

 

 

Luca, quale ritenete sia la vostra birra più rappresentativa? Quale il marchio di fabbrica che contraddistingue le vostre produzioni?

Immagini un/una signore/a che tutti i giorni va al mercato a fare la spesa, non con la consapevolezza di chi sa già cosa comprare per il pranzo ma con la volontà di lasciarsi inspirare dal momento, dai colori, dai profumi o dal racconto di una voce vicina che si complimenta con il fruttivendolo per i pomodori comprati il giorno prima. Immagini che anche lei, incuriosita da quel racconto e attratta dal colore rosso vivo di quei pomodori, decida di prenderne uno, annusarlo ed effettivamente godere di quel profumo. Immaginiamola esclamare

” Oggi pasta alla trapanese”!

Beh, quel/quella signora/e ha fatto un viaggio. Un viaggio tra i suoi sensi, e da quel viaggio è tornata con il suo bottino.

È con lo stesso approccio che anche noi selezioniamo il necessario per preparare il mosto. E’ vero, non esiste qui da noi una bancarella al mercato di Ballarò che abbia malti, luppoli e tutte le altre cose necessarie per brassare; dobbiamo necessariamente acquistare da altri canali, ma acquistiamo lo stretto necessario per singola cotta e sappiamo bene che è una scelta più dispendiosa sotto diversi punti di vista, ma questo ci permette di preservare la freschezza dei prodotti, non tanto per i il prodotto secco come i malti, quanto per i luppoli o altri ingredienti che caratterizzano i gruit delle nostre birre.

Ecco quale ritengo sia il nostro marchio di fabbrica: ogni cotta viene curata come un prodotto unico e mai scontato, sempre diverso in piccoli dettagli e sempre attenzionato come una piccola creatura nascente.

Ogni cotta viene fatta dopo un’analisi a tavolino della cotta precedente, analizziamo con profondo spirito critico ogni singolo passaggio per potere apportare piccoli cambiamenti quà e là, ovviamente con l’intento di migliorare il prodotto finito. Ed è questo è il nostro vanto: metterci costantemente in discussione.

Mi sono dilungato ma non ho dimenticato la prima domanda. Quale credo sia la nostra birra più rappresentativa? Non so come rispondere a questa domanda. Mi chiedo.. come si fa a decidere quale “ figlio “ci rappresenta di più ? Ognuno ha qualcosa di unico ed è così per entrambe le nostre produzioni. La Blanche viene prodotta con Arance personalmente raccolte nella campagna del mio socio e la Golden Ale con erbe aromatiche dei nostri bellissimi Monti sicani. Tra le due non so quale ci rappresenti di più. Magari vincerà la terza

 

 

Interessante la scelta di aver puntato molto sul tema locale, con il ricorso nel nome e nella filosofia al Genius Loci della città: come declinate questa ispirazione nel rapporto con il territorio?

Quello che emerge passeggiando per le vie di Palermo è che non amiamo stare chiusi dentro ai locali. Anche nei periodi più freddi dell’anno siamo soliti sostare negli spazi esterni antistanti. Questi Luoghi, siano essi piazze o vicoletti caratteristici del nostro grande centro storico (il più grande d’Europa!) prendono Vita proprio grazie alla gente che lì spende il suo tempo a condividere con qualcuno qualcosa. Una risata, un abbraccio, momenti di spensieratezza, racconti, parole, sguardi. Tutto questo crea L’Anima del Luogo, ovvero quel Genius Loci che è poi personificato dalla figura del Genio di Palermo, da noi molto amata ma che ancora tanta gente non conosce, nonostante sia il Patrono laico della Città.

Parte della nostra scelta del nome è legata anche a questa consapevolezza poiché abbiamo pensato che grazie alla nostra birra potrà essere ancora più conosciuto, ma il messaggio più grande che ci sentiamo di mandare con la scelta di questo nome e con il rimando al Genius Loci è che sorseggiare una birra in compagnia non è un atto fine a se stesso. Là dove esiste un Luogo vi è il Genius Loci, fatto di un luogo fisico che non può essere disgiunto da un vissuto umano. Questo vuole essere Birra Del Genio: come si può descrivere a parole la bellezza di una birra condivisa con un amico in piazza prima di tornare a casa?

Ecco, la nostra Mission è questa: siate consapevoli di quella Bellezza.

 

Quali sono gli attuali canali distributivi delle vostre birre?

Per adesso e probabilmente anche per il futuro stiamo prediligendo il “porta a porta”. Portiamo le nostre birre di persona, cerchiamo di instaurare un rapporto con quello che per noi non è solo un potenziale cliente ma colui che berrà quello che noi abbiamo preparato con le nostre mani. Ci teniamo a continuare a difendere e promuovere l’artigianalità del mondo che ci sta dietro perché non può esistere un prodotto artigianale se viene meno la componente umana. Chiaramente capiamo che non potrà essere l’unico canale e infatti ci stiamo adeguando ai tempi e stiamo lavorando già all’e- commerce.

Potete svelarci qualche progetto per il futuro?

I progetti sono tanti ma adesso vogliamo concentrarci sul presente continuando a promuovere il nostro prodotto, d’altronde abbiamo iniziato da poco e le nostre energie sono tutte rivolte alle nostre prime produzioni e al loro miglioramento continuo. Tuttavia possiamo certamente che abbiamo lo sguardo rivolto verso progetti di sostenibilità ambientale, risparmio energetico e ci piacerebbe investire meno su macchine e più su risorse in carne, ossa e sentimenti, per portare avanti la nostra mission di condivisione umana.

 

Maggiori informazioni sul Birrificio del Genio: Birrificio Del Genio

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!