Numero 06/2022

8 Febbraio 2022

Humus: terra viva, birra viva!

Humus: terra viva, birra viva!

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Il viaggio alla scoperta dei birrifici agricoli del nostro Paese ci porta oggi in provincia di Teramo, più precisamente ad Ancarano, nel comprensorio della Val Vibrata, uno dei territori a maggior vocazione agricola dell’Abruzzo.

Proprio nel contesto rurale e dal legame con il territorio locale nasce il progetto del Birrificio Humus, che già nel suo nome evoca lo spirito di naturalità, fertilità, vitalità, gioia primordiale che è insito in quello che è riconosciuto come lo strato vitale della Terra.

Ma oltre ai significati reconditi, ai sorsi che celano grandi storie e valori, vi è un progetto imprenditoriale molto concreto e ben definito, ideato da Stefano Balestra, che ci ha accolto in birrificio.

 

 

Stefano, partiamo dal tuo percorso di studi e professionale che ti ha portato ad intraprendere la grande avventura della birra agricola: riuscire a coltivare le materie prime da trasformare in cantina implica grande esperienza e conoscenze. Come ci sei riuscito?

La passione per la terra e il territorio mi ha portato ad iscrivermi al corso di laurea in scienze e tecnologie agrarie presso l’Università politecnica delle Marche, dove sono riuscito ad acquisire le basi scientifiche che poi mi sono servite per affrontare il percorso birrario e agricolo. Finita la triennale, ormai ero stato travolto dalla passione per la birra e ho scelto di fare un tirocinio all’estero presso il birrificio De Prael ad Amsterdam, dove ho potuto acquisire conoscenze professionali sulla gestione della cantina e della produzione. Fondamentali sono state anche le tante giornate passate a produrre birra in casa per affinare le ricette e conoscere le materie prime. I corsi con Unionbirrai mi hanno invece aiutato a conoscere il lato di degustazione della birra.

 

 

In modo particolare la vostra azienda coltiva lorzo da destinare alla produzione di malto, che diventa ingrediente delle Birre Humus: quali sono gli elementi più difficili per realizzare un buon malto agricolo?

Gli elementi più difficili per ottenere un buon orzo di base probabilmente sono raggiungere il giusto livello proteico, nè troppo basso nè troppo alto, e un buon calibro del chicco, quindi avere un buon piano di concimazione e di rotazioni.

Poi bisogna affidarsi ad una buona malteria che abbia i mezzi e le conoscenze adatte a trasformare una buona materia prima in un ottimo malto, per questo noi ci affidiamo alla malteria Monfarm a Foggia, che è in grado di restituirci un ottimo prodotto.

 

 

La birra non è solo malto: acqua, luppolo e ingredienti minori. Come li selezioni e come avviene lapprovvigionamento?

Ci troviamo in una zona in cui l’acqua è piuttosto buona, con una concentrazione di bicarbonati relativamente bassa, che ci consente di produrre tutti gli stili senza problemi. Per i luppoli selezioniamo le migliori varietà a seconda degli stili che produciamo. Ci piacerebbe in futuro collaborare con dei produttori locali per fare delle fresh hop, ad esempio.

 

Quali sono gli elementi distinti delle tue birre? E quali gli stili che rappresentano maggiormente il tuo birrifico? Interessante, in modo particolare, la scelta di uscire prevalentemente in lattina.

Le birre che preferisco sono quelle caratterizzate da una estrema facilità di bevuta, quindi cerco di produrre birre che abbiamo personalità, ma che si lascino bere senza complicare la bevuta. Prediligo le basse fermentazioni di ispirazione tedesca e gli stili luppolati.

 

 

Quali sogni troviamo nel cassetto del Birrificio Humus?

In futuro mi piacerebbe continuare ad esplorare le basse fermentazioni e sperimentare ancora con le birre luppolate.

In generale, vorrei investire in tecnologie innovative e ricerca delle materie prime  per ottenere birre sempre più di qualità.

 

Maggiori informazioni sulle birre e sul Birrificio Humus sono disponibili al sito web:  www.birrificiohumus.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!