Numero 23/2022

8 Giugno 2022

Perché le bollicine fanno ubriacare di più?

Perché le bollicine fanno ubriacare di più?

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Prosecco e champagne sono infidi, si sa. Ne bevi un bicchiere o due e ti senti molto più stordito di quanto avevi previsto. Sai che se avessi bevuto la stessa quantità di vino rosso, ad esempio, non ti girerebbe nemmeno la testa, e la gradazione alcolica è molto simile. Dunque qual è il segreto dell’euforia contenuto nelle bollicine? Si tratta solo di suggestione o per qualche motivo ubriacano di più e più in fretta?

Le cose stanno proprio così, e c’è una motivazione scientifica. Uno studio pubblicato su Alcohol and Alcoholism dimostra che il colpevole è una sostanza chiamata acido carbonico (H2CO3), una combinazione di anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O) che si trova anche nell’acqua gasata.

 

I ricercatori hanno diviso 12 volonari in due gruppi: alla metà di loro è stato fatto bere dello champagne, all’altra metà la stessa bevanda che però era stata precedentemente scossa a lungo in modo da sgasarla. A ciascun soggetto è stata fatta assumere esattamente la stessa quantità di alcol: 0,6 grammi per chilo di peso corporeo.

Al momento dell’alcol test, effettuato 5 minuti dopo aver bevuto, la sorpresa: i soggetti che avevano bevuto lo champagne con le bollicine avevano un tasso etilico di 0,54, le loro controparti “sgasate” di solo 0,39 . Non si tratta quindi di una semplice differenza di percezione: le bollicine in effetti fanno assorbire l’alcol più in fretta.

 

Le stesse considerazioni sono emerse per una prova realizzata con birra e birra sgasata.

L’acido carbonico, secondo i ricercatori, è quello che fa aumentare la permeabilità delle biomembrane. Ha l’effetto di stimolare la circolazione sanguigna nelle mucose, quali lo stomaco, l’intestino e la cavità orale. Di conseguenza l’alcol viene assorbito in maggiore quantità.

Non solo quindi questo effetto è dimostrato, ma è anche incorporato nelle tradizioni: il classico calice sottile da champagne, infatti, è progettato così proprio per ridurre al minimo indispensabile la superficie su cui le bollicine risalgono e si disperdono nell’aria. Dunque per trattenere la maggior quantità possibile di acido carbonico, e farci ubriacare più in fretta.

 

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Giuseppe Triggiani
Info autore

Giuseppe Triggiani

Classe 86, pugliese, precisamente vivo in Capitanata.
La scintilla per la birra artigianale scocca diversi anni or sono, dopo aver assaggiato una birra belga, e da allora il modo di fare birra belga mi è rimasto nel cuore.
Col tempo la passione mi travolto totalmente portandomi a fondare il blog Diario Birroso, una sorta di taccuino di appunti di viaggio presi durante le traversate nel mare della birra artigianale. Sul blog parlo di bevute singole, di viaggi, di festival e di tutto ció che gravita attorno a questo mondo. Collaboro, inoltre, con MoBi per la “Guida MoBi ai locali birrari” e scrivo di birra per lo shop online Portale Birra.

Stile preferito: tripel.