Numero 09/2018
3 Marzo 2018
BERSERKER: Capitolo 1

Il fiordo possedeva un fascino incredibile.
Aveva un ché di magico, di mistico…
Di divino.
Una terra aspra e selvagia, che presentava numerosi pascoli, per lo più impraticabili per la pendenza, boschi fitti e tenebrosi che terminavano a picco sul mare, innalzandosi al di sopra di scogliere ripide e irte di puntuti speroni.
La neve ed il gelo spadroneggiavano per la maggior parte dell’anno ed i brevi mesi estivi erano a malapena sufficienti per poter incamerare le granaglie necessarie alla mera sopravvivenza delle persone che avevano deciso di vivere lì, nei luoghi ove i loro antenati, ormai secoli prima, avevano deciso di stanziarsi.
Terra selvaggia, quella, come selvaggi erano i suoi abitanti.
Gente temprata dal freddo e dalla fatica, dalla fame e dall’onore.
Alti, la carnagione chiara, i capelli folti sul biondiccio e gli occhi freddi come il ghiaccio che li aveva allevati.
I loro antenati erano dei popoli del sud, di quella che una volta era chiamata Ghermania.
I loro coraggiosi antenati, pur di non vivere da schiavi, avevano deciso di rifugiarsi più a nord.
Molto più a Nord.
Estremamente a Nord!
Erano giunti, là, fin dove vi era terra.
Fin dove il continente non cedeva il passo al gelido mare del Nord.
Fino a lì… forse il nome di quella terra derivava proprio da quel concetto di confine, un concetto ancestrale che l’origine del nome di quelle terre… Finlandia… letteralmente… la fine della terra.
I popoli che si erano stanziati lì, dopo esser sfuggiti al giogo dei Romani, credettero di aver raggiunto un luogo magico, in quanto di confine.
Un luogo in cui, il clima estremo, era la manifestazione del potere mistico della Natura!
E non si narrava nelle Storie, che il mondo ove vivevano gli Dei era strano, popolato da magiche creature e caratterizzato da climi talmente estremi da non essere sopportabili da umano ancora in vita?
Ed allora, chiunque nel mondo, poteva affermare con sicurezza che quei luoghi non possedessero una specie di aura mistica?
Non era forse narratonelle storie, che Thor stesso aveva spezzato il mondo in due, proprio in quelle lande, alla fine del mondo?
E le frastagliate e violente scogliere, le forme assolutamente irregolari dei fiordi e le luci nelle notti boreali, non erano forse la dimostrazione che quella era veramente una terra al confine tra questo mondo e quello Divino?
Secondo Okir, non vi erano dubbi al riguardo!
La loro Terra era, inequivocabilmente, benedetta dagli Dei!
Ma gli Dei, si sa, con una mano donano e con l’altra levano!
La terra Divina, ovviamente, non necessitava delle piante comuni nelle terre dei comuni mortali, certo ché no!
Infatti le normali sementi, quelle che rendevano ricche altre terre, lì, in Finlandia, stentavano a crescere!
Una punizione divina?
No, ovviamente no!
Gli Dei, Odino per primo, avevano benedetto il loro popolo!
Loro, gli Dei, erano tutti dei grandi guerrieri!
Nessuno escluso!
C’era chi prediligeva l’astuzia alla forza bruta, come Loki, e vi era anche chi, come Thor, non esitava a combattere, sempre e comunque, anche a costo della propria vita!
Sì, perché anche gli Dei, Immortali, un giorno sarebbero scomparsi…
Ma nel frattempo, gli uomini che vivevano lì e che abbracciavano la fede dei loro padri, sapevano che dovevano compiacere quelle divinità guerriere!
E quindi, visto ché la terra da loro benedetta, non aveva grandi doti in quanto a fertilità, aveva però consentito di generare uomini incredibili, superiori a tutti gli altri!
Loro, i Vichinghi, erano senza dubbio i più imponenti colossi che l’umanità intera avesse mai visto!
Okir era sicuro anche di questo precetto della Fede: loro erano un popolo Guerriero, un popolo che doveva compiere razzie ed uccidere nel nome degli Dei! Altrimenti, perché le Divinità avevano donato loro una corporatura così massiccia ed imponente ed una terra così inadatta a garantire loro il proprio fabbisogno?
Loro erano guerrieri!
La sconfitta era un’onta!
Ed un sovrano che non conquistasseil proprio trono con le lame intinte nel sangue del suo predecessore, non poteva essere seguito come un grande guerriero!
Fuor di discussione!
Okir era intento a raccogliere bacche lungo il crinale della scogliera di Faftnir, che si narrava essere quella lungo cui cocciò un drago ancestrale precipitando dal Whalalla.
E, dall’alto di quelle mura naturali, fatte di dura roccia e terra salmastra, vide un’imbarcazione.
Troppo grande per essere un peschereccio, troppo piccola per essere l’avanguardia di una flotta d’invasione.
Aguzzo la vista.
Uno stendardo sventolava sopra all’unico albero dell’imbarcazione.
Alcuni minuti…
poi riconobbe l’emblema: il corvo con tre occhi!
Uno degli animali che rappresentavano Odino, il Padre degli Dei!
Solo un nobile possedeva quello stendardo da ormai venti anni…
Solo uno aveva il diritto di fregiarsi del simbolo di Odino!
Re Holon, il sovrano di tutta la Finlandia!