Numero 24/2018

12 Giugno 2018

A Casirate d’Adda le sperimentazione del birrificio Bosco Grosso!

A Casirate d’Adda le sperimentazione del birrificio Bosco Grosso!

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In una splendida cascina a Casirate d’Adda (Bergamo) i ragazzi del birrificio Bosco Grosso, Fabrizio Colombo, Davide Gagliardi e Francesco Russo, si lanciano in sperimentazioni, di successo, con le loro birre e proseguono nel percorso di crescita, che ha visto un altro passo con la recente apertura della tap room. Davide, in esclusiva al Giornale della Birra, spiega i primi passi del birrificio e i progetti in cantiere.

 

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Come è nato il vostro progetto?

Il progetto è nato per caso. Uno dei miei soci (Fabrizio, ndr) aveva pubblicato un annuncio su Cronache di Birra che cercava appunto dei soci perchè la sua famiglia possedeva una cascina, dove siamo ancora oggi. Lui ha la passione per la birra, ma non sapeva farla. Io invece stavo lavorando in un locale, ma volevo fare la birra. Volevo fare il birraio e facevo qualche ricetta in beer firm per questo locale, niente di più. Ci siamo incontrati così, si parla ormai di due anni fa. A fine 2016 apriamo la società, acquistiamo l’impianto e poi è partita la trafila burocratica e a settembre 2017 siamo partiti con la produzione.

 

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Quanto producete?

L’impianto è piccolino, da 150 litri, e i fermentatori sono da 300 litri però ho già in testa delle modifiche per aumentare la produzione ma non voglio cambiare l’impianto. Voglio portarlo a fare 300 litri in cotta singola – studiando un po’ si puo’ fare – e poi lavorare su piu’ cotte. Vogliamo aumentare la produzione e anche fare delle sperimentazioni.

 

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Che birre avete?

Adesso abbiamo: un Cream Ale, una Irish Red Ale, una English India Pale Ale, una Robust Porter, e una American Ipa. Si chiama Balabiot; è una Ipa in stile americano con luppoli tedeschi. Tutte le mie ricette sono sempre un po’ particolari. Per esempio nella Cream Ale – che dovrebbe essere una birra in stile americano – non metto luppoli americani, così come nell’American Ipa, ma metto luppoli tedeschi di nuova generazione.

Come sono i primi riscontri della clientela?

Abbiamo aperto da poco. Il nostro pacchetto clienti, comunque, sta crescendo. Io pensavo che la Cream Ale sarebbe stata il nostro cavallo di battaglia poi pero’ avendo aperto a settembre e iniziando a vendere a dicembre la Cream Ale in realtà non si vendeva; adesso però la situazione si sta cambiando. La English Ipa invece ‘spacca’ i clienti, molti non ce la ordinano perchè dicono che non è in stile mentre altri impazziscono.

 

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In quali locali si possono trovare le vostre birre?

A Milano ogni tanto ci fanno ordini il White Flag, il Tap Take Over, il Rob de Matt e il John Barley Corn. A Cassano Magnago c’è il Dopolavoro che ha messo alla pompa la Irish Red Ale, sostituendo la London Pride di Fuller’s, poi a Treviglio il Jammin e qualche ristorantino. Stiamo comunque crescendo.

A quali eventi parteciperete a breve?

Saremo solo al Treviglio Vintage la prima settimana di luglio; ci vogliamo infatti concentrare sulla nostra tap room, appena aperta.

 

Maggiori informazioni: www.boscogrosso.it

 

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