Numero 34/2020

20 Agosto 2020

Pauls Malt: Storia di passione!

Pauls Malt: Storia di passione!

Condividi, stampa o traduci: X

 

Di Federico Laurent.

La scintilla che diede inizio a questa malteria fu la grande passione di Robert Paul che quando ancora giovane aveva una selleria a Bury St. Edward ed inizio a interessarsi della “United Shipping Company” che trasportava sacchi di grano, orzo e partite di malto ai birrifici di Londra ( dove si stavano diffondendo nuovi stili come la Porter e la I.P.A.).
Quindi seguendo la sua propensione inizio ad affittare un magazzino del mais al molo di Ipswich (dove farà anche il custode).

 

.

.

Nel 1864 Robert muore, a succedergli saranno i suoi figli Robert e William che avevano rispettivamente 19 e 15 anni e un patrimonio di undici malterie e sei chiatte per il trasporto del malto; quando furono entrambi maggiorenni, iniziarono a prendere le redini dell’azienda e iniziarono a frequentare vari mercati della zona Sud-est del Regno Unito. Ed è proprio in quel momento che l’azienda esplose: dalle sei chiatte iniziali passarono rapidamente a 45, con in più una schiera di battelli a vapore, rimorchiatori e un cantiere navale a Ipswich, i viaggi per Londra e Medway sono all’ordine del giorno portando all’andata orzo, frumento, avena e malti di vario genere mentre al ritorno legname.
Con quelle chiatte fecero anche operazioni militari tra le due guerre mondiali, nella prima usarono le loro chiatte per rifornire i soldati al fronte sul vecchio continente, inoltre le stesse avevano un vantaggio netto: grazie al loro fondo piatto, rischiavano in maniera minore di far esplodere mine e in più essendo chiatte gli U-boot tedeschi preferivano non colpirle (essendo riluttanti i capitani di sprecare un siluro per degli obiettivi così poco nobili). Inoltre nel 1940 5 chiatte dell’azienda attraversarono la Manica per recuperare i soldati inglesi rimasti bloccati in Europa, ricordato poi come il miracolo di Dunkirk; purtroppo solo due riuscirono a fare ritorno con sopra 473 soldati.

 

.

.

 

La malteria operativa più vecchia della Gran Bretagna, raccoglie i cereali sia invernali sia primaverili dalla regione del Suffolk, appena raccolti vengono portati freschi in malteria, dove vengono puliti e stipati in dei serbatoi alti e stretti riempiti d’acqua, questo consente ai cereali di aumentare velocemente la loro percentuale di umidità, e quindi di iniziare la germinazione, creando un ambiente perfetto, mantenendo la temperatura tra i 10°C e i 16°C e costantemente rifornito di aria umidificata e pale per poter movimentare la massa ed evitare zone di malto marcio e mantenere il passaggio d’aria tra i vari chicchi, gli enzimi cominciano a scindere l’endosperma, questo processo è essenziale per la produzione della birra stessa. Una volta finita la germinazione si riduce l’umidità del chicco dal 40% al 5%, molte varietà di malto come quello Pale o Vienna il processo finisce qua.

 

.

.

Alcune varietà invece vengono tostate per avere un colore più scuro, questo processo viene fatto nella malteria di Knapton, nello Yorkshire, alcune di queste operazioni possono raggiungere i 240°C e intendono l’uso dell’acqua per allungare il processo e arricchire di aromi i malti.

I malti prodotti dall’azienda sono 21, tra cui il Maris Otter, il Pale e l’Extra Pale Ale, Lager, Vienna, Munich, Chocolate, Amber ale, Cara , Crystal per citare i più importanti. Inoltre hanno una loro specialità: ovvero maltano un’ orzo che solitamente viene usato per il whiskey. La produzione annua totale è di 6500 ton.

Il mercato di riferimento è soprattutto quello europeo, anche se ha distributori anche in paesi al di fuori del vecchio continente come il Giappone, Canada, Messico e Argentina

Inoltre hanno recentemente abbattuto la loro malteria vicino a Oxford, e ne stanno ricostruendo una nuova, dotata di nuove tecnologie.

 

Condividi, stampa o traduci: X

Mastro birraio ITS Agroalimentare Piemonte
Info autore

Mastro birraio ITS Agroalimentare Piemonte

Il corso biennale Mastro biennale è organizzato dalla Fondazione ITS Agroalimentare per il Piemonte. Al termine del percorso biennale di 1800 ore, 680 delle quali dedicate a esperienze lavorative in azienda, si accede all’esame di Stato per il rilascio del Diploma di tecnico Superiore, V livello EQF. Gli studenti del corso collaborano attivamente con Giornale della Birra, mettendo a disposizione dei lettori alcuni contributi elaborati durante l’esperienza formativa. Maggiori informazioni: www.agroalimentarepiemonte.it