Numero 15/2022

13 Aprile 2022

Dimont: un gusto tutto senza glutine

Dimont: un gusto tutto senza glutine

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Sono ormai numerosi i birrifici artigianali italiani che producono birra senza glutine: una sensibilità significativa, se si pensa che – secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità – ad avere una diagnosi di celiachia è meno dell’1% della popolazione italiana (per quanto si ritenga che questi numeri siano sottostimati, e l’incidenza sia infatti in crescita anche in relazione alla migliore capacità di individuare questa intolleranza alimentare).

E c’è anche un caso in cui non solo alcune birre, ma l’intera produzione, è senza glutine: parliamo del Birrificio Artigianale Dimont di Arta Terme (Udine), che già da circa un anno ha fatto questa scelta – e peraltro senza renderla nota da subito, ma attendendo prima di osservare la reazione dei consumatori per vedere se era stata notata qualche differenza: un vero e proprio test sul campo, insomma.

 

“La nostra non vuole essere una birra unicamente per chi ha problemi di intolleranza al glutine – spiega Piero Totis, socio e responsabile commerciale del birrificio –. Infatti abbiamo scelto di usare non malto deglutinato, che finisce per conferire caratteristiche organolettiche leggermente diverse al prodotto finito; ma enzimi che vanno a deglutinare la birra una volta fatta, cosa che viceversa abbiamo dimostrato non modificarne il gusto”.

Ma che cosa significa applicare questo procedimento a tutta la produzione, al di là di una maggiore uniformità di lavoro? “Principalmente una garanzia più solida per il consumatore finale, e quello celiaco nello specifico – osserva Piero –. Il fatto che tutte le birre, indistintamente, vengano trattate a questo modo, riduce drasticamente le probabilità di contaminazione rispetto ad uno stabilimento in cui “convivono” produzioni sia con che senza glutine. E questo è molto importante, anche se gli intolleranti al glutine sono una minoranza della popolazione: credo che parte integrante della professionalità di un’azienda, indipendentemente dal fatto che produca birra o qualsiasi altra cosa, sia la maniera in cui tiene conto delle esigenze anche di un solo cliente”.

 

A Dimont peraltro non manca nemmeno l’ironia: giocando sulla propria sensibilità ambientale (che è reale, essendo strettamente legato al territorio montano in cui è nato) in una campagna pubblicitaria e sui suoi canali social dichiara infatti di essere riuscito nel corso del 2021 a ridurre i consumi di acqua di montagna di circa 50.000 litri – pari alla quantità di birra prodotta, e dissetando quindi i clienti in questo modo -, e di voler raddoppiare questo obiettivo per il 2022 – con un aumento della produzione. Una campagna scherzosa, che intende in ogni caso anche sensibilizzare sul tema della riduzione degli sprechi idrici. A sentire Piero, comunque, non si tratta dell’unico obiettivo ambizioso per l’anno in corso: “Posso anticipare solo che c’è qualcosa che bolle in pentola in quanto a progetti di crescita – afferma –. Seguiteci e presto verrete aggiornati!”.

 

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Chiara Andreola
Info autore

Chiara Andreola

Veneta di nascita e friulana d’adozione, dopo la scuola di giornalismo a Milano ho lavorato a Roma – dove nel 2009 ho conseguito il titolo di giornalista professionista – e a Bruxelles al DG Comunicazione della Commissione Europea. Lì sono iniziati i miei primi timidi approcci con la birra, tra cui la storica Bush de Noel che ha finito per mettere il sigillo definitivo alla storia d’amore tra me e il mio futuro marito – e già da lì si era capito che una storia d’amore era nata anche tra me e la birra. Approdata a Udine per seguire appunto il marito, qui ho iniziato ad approfondire la mia passione per la birra artigianale grazie al rapporto in prima persona con i birrai – sia della regione che più al largo – e i corsi di degustazione tenuti dal prof. Buiatti all’Università di Udine; così dal 2013 il mio blog è interamente dedicato a questo tema con recensioni delle birre e resoconti delle miei visite a birrifici, partecipazioni ad eventi e degustazioni. Le mie collaborazioni con pubblicazioni di settore come Il Mondo della Birra e Nonsolobirra.net, con eventi come la Fiera della Birra Artigianale di Santa Lucia di Piave e il Cucinare di Pordenone, e la conduzione di degustazioni mi hanno portata a girare l’Italia, la Repubblica Ceca, il Belgio e la Svezia. Ora sono approdata anche al Giornale della Birra, un altro passo in questo mio continuare a coltivare la mia passione per il settore e la volontà di darvi il mio contributo tramite la mia professione.