Numero 51/2016

20 Dicembre 2016

I Promessi Sposi si imparano anche con la birra Herba Monstrum

I Promessi Sposi si imparano anche con la birra Herba Monstrum

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Oggi siamo nuovamente in casa della beerfirm lecchese Herba Monstrum, a cui avevo già dedicato un precedente articolo, in compagnia di Marco.  Vi avevo promesso che sarei ritornato a parlare di loro con un nuovo articolo,  dedicato alle birre I Promessi Sposi: quattro  etichette a tema, ispirate a quello che è uno tra i romanzi più famosi del Bel Paese e di cui noi lecchesi ne andiamo fieri.

 

Marco, dall’ultima intervista dello scorso maggio ci sono state novità riguardo a nuove birre, al locale e in merito all’apertura del birrificio?

Si, esatto , una delle due birre in cantiere è stata prodotta ed è freschissima di presentazione. È una birra dolce, con tanto miele di castagno prodotto qui in Valsassina e con Melissa  biologica, acquistata da un produttore italiano. In futuro sarà arricchita con erbe spontanee, grazie alla collaborazione con alcuni raccoglitori di Lecco.

Una birra leggera da 5,1 ° , sia in fusto che in bottiglia e si chiamata Meilė, che in lituano significa Amore e sarà una Belgian Ale con più melissa che luppolo, quindi una birra dolce, floreale da poter abbinare ai nostri piatti.

Per quanto riguarda l’apertura del birrificio è sempre in programma, ma i tempi si allungano, sto puntando tanto sul pub al momento, dove ho , come vedi , sistemato l’esterno del locale con una piccola tettoia fissa , così da sfruttarla anche in inverno.

 

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miele

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Ritorniamo all’inizio, sono qui per riprendere una vecchia linea di etichette a tema, dedicate al romanzo dei Promessi Sposi a cui noi lecchesi siamo molto legati. Come è nata questa iniziativa e perché non ha avuto successo?

L’idea è nata nel 2014 dall’incontro con la guida turistica Debora Bonazzi, incontrata per caso a un mercatino, che ha lanciato l’idea di realizzare un gadget di questo tipo sul Manzoni.

Mi è subito piaciuta l’idea e grazie alla mia compagna  Marta Dell’Oro, in arte Amara, che è un’artista e ha già disegnato le altre etichette , abbiamo pensato di realizzare 4 opere da cui trarre le etichette. Le birre sono state così0  associate al romanzo del grande scrittore e ai luoghi manzoniani,  realizzando così un prodotto diciamo, turistico. Era ed è un’iniziativa mirata a quel turismo che a Lecco stenta a partire: questo giustifica forse il mancato grande interesse che attendevamo per questa nostra iniziativa un po’ di nicchia. È un peccato perché la nostra città offre tanto dal punto di vista del territorio.

 

Marco, quali sono stati gli abbinamenti birra – etichetta – scena e quali le motivazioni?

I quadri, o meglio le etichette, non sono state messe a caso, ma ovviamente ben studiate.

Le 4 birre come detto erano le nostre prime prodotte, la Malanotte, la Discordia , la Tatanka Mani e la Musa.

La Malanotte, una outmealstout, scura come la notte e tenebrosa dai sentori torrefatti, rappresenta alla perfezione l’oppressione dei potenti nei confronti dei deboli e potrebbe far ricordare ai lettori l’incontro tra Don Abbondio e i Bravi, cui è stata associata la birra.

La Tatanka Mani, alcolica e ben luppolata, è una birra “pericolosa” perché il tenore alcolico viene ben nascosto dall’amaro. Si tratta di una birra fragante, che imbroglia al primo assaggio, così è stata abbinata alla Notte Degli Imbrogli. La prima vicenda è il tentativo di rapimento di Lucia: i bravi di don Rodrigo, guidati dal Griso, si introducono in casa della promessa di Renzo, ma non vi trovano né Lucia, né alcun altro. La seconda vicenda è il tentativo dei due promessi di sposarsi di nascosto e di sorpresa, presentandosi con l’inganno in casa di don Abbondio, proprio negli stessi momenti in cui i bravi si introducono in casa di Lucia.

La Discordia, la nostra Bitter  è una birra rossa, caramellata e fruttata, nata da un diverbio tra me e Matteo (l’ex socio), per questo  si è scelto di associarla all’incontro/scontro tra Don Rodrigo e Fra Cristoforo, che nel romanzo si affrontano con uno scontro verbale.

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Infine la Musa, una golden ale, all’inizio la più leggera delle quattro birre prodotte, chiara e fresca, viene presentata in abbinamento all’Addio ai monti di Lucia.

Su ogni etichetta poi ci sono alcuni versi del racconto, inoltre avevamo previsto un logo appositamente per questa linea di birre manzoniane oltre a delle cartoline raffiguranti queste opere d’arte , infine  una piccola mappa di Lecco dove ritrovare i luoghi manzoniani narrati nelle quattro vicende .

L’iniziativa prevedeva dodici etichette, come 12 dovrebbero in futuro essere le birre di Herba Monstrum, o in caso non arriveremo mai a 12 birre, riproporre una birra con una nuova etichetta, un nuovo disegno insomma.

Sicuramente è un progetto che riprenderò il prima possibile , visto anche il numero crescente di birre realizzate. Mi piacerebbe dare ai locali di Lecco esclusivamente le birre con le etichette di Manzoniana memoria, così da differenziarle sul mercato, solo che non avendo un birrificio mio ed appoggiandomi ad altri per la produzione, è difficile gestire così tante etichette differenti.

 

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Una domanda che interessa tanti collezionisti. E’ ancora possibile recuperare le etichette o magari qualche bottiglia??

Si, ho ancora del materiale, che ovviamente non è facile da trovare, dalle etichette alle cartoline che come detto riprendono i 4 disegni raffigurati sulle bottiglie oltre ai versi del romanzo.

Per i più fortunati dovrei avere dell’altro. Possono benissimo passare al locale (via Ettore Monti in zona Ponte Azzone Visconti) e chiedere.

 

Spero che questa sua bella iniziativa possa continuare nel tempo , ma soprattutto che venga apprezzata da chi come noi ama Lecco. Maggiori informazioni sulle birre Herba Monstrum sono disponibili sul sito web www.herbamonstrum.it

 

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Christian Schiavetti
Info autore

Christian Schiavetti

Classe 1986, originario di Lecco, città che amo in tutto, dal suo lago alle sue magnifiche montagne.

Ho iniziato presto ad appassionarmi al mondo della birra, grazie ad un amico più grande, che mi regalava i primi sottobicchieri, e mi innamorai poi della collezione di birre del fratello. Iniziai poi io stesso a collezionarle. Oggi ne conto circa 1000 – 1100, oltre a bicchieri e altro.

Un’osteria in paese e le prime birre belghe, Kasteel, Kwack, Delirium, Chouffe, le prime trappiste , la Gouden Draak e le prime Baladin, fu amore. Presa la patente, la mia “ scuola” è stata l’Abbazia di Caprino Bergamasco del grande Michele Galati.

I primi viaggi ho iniziato a farli nel 2010, in Belgio per una settimana e li mi innamorai del Lambic; non ho più smesso di viaggiare: Belgio, Franconia, Baviera, Austria, Irlanda, Francia del nord e ovviamente Italia.

Navigo e leggo spesso sul web riguardo questo mondo, dal 2011 faccio birra in casa. Dopo i kit, grazie a un corso MOBI e a due giorni con Pietro del Carrobiolo, sono passato a all grain con buoni risultati.

Come detto, amo viaggiare appena posso e la birra non manca mai, da singoli eventi a locali famosi, dai piccoli birrifici a ben più lunghi beer tour che mi auto-programmo.

Amo le birre luppolate, e quelle parecchio alcoliche, che spesso dimentico in cantina per anni.

Da gennaio 2015 è nato quasi per gioco il mio blog, BIRREBEVUTE365 , supportato dalla mia pagina facebook, dove scrivo singole recensioni di birra, oltre ai miei viaggi e alle partecipazioni a fiere ed sagre, oltre ad un calendario eventi sempre aggiornato.

In futuro vorrei, visto che tra gli amici c’e già chi lavora in questo campo, poter fare della birra un lavoro dalla beer firm al birrificio, o un beer shop, o perchè no scrivere e viaggiare per la birra!!

Potete visitare anche il mio blog: www.birrebevute365.blogspot.it