17 Novembre 2014

Gli stili della birra in 3 lunedì: seconda parte

Gli stili della birra in 3 lunedì: seconda parte

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di Marianna e Lelio.

Riprendiamo il nostro excursus sugli stili birrari, iniziato lo scorso lunedì, affrontando un Paese che in merito alla tradizione birraria ha davvero molto da dire: il Belgio.
Ci si apre un mondo ricco di sottili differenze e variegate sfumature poiché nonostante la base comune di lieviti ad alta fermentazione, è l’aggiunta di spezie a costituire l’ampia scelta di birre belghe proponendo stili molto diversi tra loro.

  • Belgian Ale: con colori che vanno dal paglierino chiaro all’ambrato intenso, si riconoscono per la nota olfattiva spiccatamente fruttata. Poco o per nulla amare, presentano invece talvolta il piccante conferito dalle spezie. Il gusto è molto pieno, a dispetto del corpo leggero e beverino (4-8% alc. Vol.).
  • Abbazia: originariamente erano birre prodotte nei monasteri e legate alla vita monastica, mentre ad oggi, soprattutto in Italia, si designano, con tale dicitura, birre ad alta fermentazione con buon corpo e grado alcolico medio-elevato. Possono essere chiare, ambrate o scure. Nella categoria rientrano le Dubbel e le Tripel.
  • Strong Ale: altra categoria molto vasta e variegata con differenti tonalità di colore. Rientrano in essa birre dal corpo molto intenso e consistente (7-oltre 12% alc. Vol.).

 

 

  • Blanche/Witbier: stile in passato quasi estinto, ritornato attualmente in auge, e con successo in continua crescita, grazie al compianto birraio belga Pierre Celis. Condivide la torbidezza delle Weisse tedesche pur presentando maggiore secchezza e minore dolcezza. Sono birre caratterizzate da note agrumate e leggermente piccanti; sono fresche ed “estive”. Al malto d’orzo vengono aggiunte percentuali di frumento non maltato, scorza d’arancia e coriandolo (4,2-5,5% alc. Vol.).
  • Saison: provenienti dalla Vallonia, la parte francese del Belgio, vengono considerate al pari delle blanche delle birre estive. Utilizzano spezie e cereali e sono caratterizzate da una nota leggera amara, data dal luppolo, sul finale (4-8% alc. Vol.)
  • Trappiste: non è propriamente uno stile, ma vengono così definite quelle birre prodotte in monasteri trappisti recanti in etichetta un logo che ne tutela l’origine e le modalità di realizzazione. I monasteri sono situati tutti in Belgio, tranne “La Trappe” che si trova in Olanda. Il marchio è registrato e ad uso esclusivo dei produttori riconosciuti ufficiali.
  • Da meditazione: denominazione più italiana che belga, indica birre scure con gradazioni superiori ai 9% alc. Vol. dal corpo intenso e dalla personalità fortemente caratterizzante.

L’ultima puntata sarà pubblicata lunedì 24 novembre!

 

di Marianna Bottero e Lelio Bottero

Accademia Italiana della Birra - Sapere per gustare!

Guida all’apertura di un microbirrificio – brewpub

di Lelio Bottero. Conviene fare la birra? La risposta è senz’altro si! A patto di sapere bene a cosa si va incontro! I manuali da me curati  non hanno certo la pretesa di essere un toccasana contro i mali e gli imprevisti imprenditoriali, ma vogliono proporsi come una base, sulla quale costruire il proprio spumeggiante futuro.

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Marianna Bottero
Info autore

Marianna Bottero

Sono nata a Cuneo, nel dicembre 1991, ma attualmente vivo a Torino dove frequento il college Scrivere alla Scuola Holden.

La passione per la birra nasce in famiglia seguendo le orme del papà Lelio, esperto del settore. Dal 2013, per un anno, ho collaborato con il free press “La Mosca Bianca” curando, con pubblicazioni settimanali, la rubrica dedicata alla birra artigianale italiana. Nel marzo del 2014 ho iniziato la collaborazione con gustoSano, rivista mensile a tiratura nazionale, per la quale curo lo spazio riguardante la birra artigianale italiana. Dal 2015 seguo, insieme a Lelio, la sezione “mastri birrai” del Birre Magazine sul portale online di Pam Panorama, occupandomi di birra artigianale e industriale.
Dal 2011 al 2014 ho collaborato alla gestione del locale di famiglia: il Giratempopub, birreria con produzione propria.

Il mio primo amore è stata la Guinness a cui, adesso, affianco le IPA e le APA, meglio se extra-luppolate; ma sono tanti gli stili che mi conquistano.
Ho partecipato, fin dagli arbori, alla redazione di Enciclopedia e Giornale della Birra con l’obiettivo di diffondere la cultura del buon bere, utile a scegliere con cosa riempire il bicchiere “mezzo pieno”.

Sono, inoltre, appassionata di fotografia e mezzi fotografici e di scrittura, principalmente racconti. Considero irrinunciabili la musica, l’arte, il cibo e la curiosità, fonti continue di ispirazione e di ricerca. Maggiori informazioni su di me: www.mariannabottero.it

Visita anche il sito del: Giratempopub