Numero 46/2018

18 Novembre 2018

Cartoccio di pesce alla birra!

Cartoccio di pesce alla birra!

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Il pesce e la birra sono un connubio molto valido nelle preparazioni culinarie: soprattutto le ricette in grado di mantenere e preservare gli aromi permettono di valorizzare la bontà delle materie prime. La tecnica di cottura al cartoccio, in questo senso, è perfetta per conferire la massima espressione sensoriale al momento dell’impiattamento, valorizzando anche le tendenze più tenui e delicate.

La ricetta proposta si compone a partire da due varietà di pesce: orata e sarago, ma può essere adatta ad altre specie di mare o di acqua dolce.

Ingredienti per due porzioni:

  • una orata di medie dimensioni
  • due saraghi
  • 1 limone
  • 33 cl di birra IPA
  • coriandolo
  • un mazzetto di prezzemolo
  • sale e pepe
  • due spicchi di aglio
  • olio EVO

 

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Preparazione:

Pulite il pesce eliminando le parti interiori. Stendete un foglio di carta stagnola in una teglia, lasciando fuoriuscire i bordi abbastanza per poter richiudere. Versate sul fondo olio extra vergine d’oliva, le fettine di un limone e una spolverata di sale grosso. Praticate dei tagli sul dorso dei pesci e riempiteli con foglie di prezzemolo, un pò di sale grosso e pepe. La stessa cosa fate nelle branchie, mentre nella pancia inserite del trito di aglio (2 spicchi), prezzemolo, sale e pepe. Ricoprite il pesce con le fette di due limoni e versate a filo l’olio d’oliva extravergine. Richiudete la teglia con i lembi di carta stagnola e praticate dei forellini con uno stecchino; quindi versate la birra nella teglia.

 

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Infornate a 200°, forno preriscaldato, per 30 minuti. L’indicazione del tempo si riferisce al pesce di queste dimensione, se più piccolo controllate la cottura anche prima, circa 25 m;
Non vi resta che sporzionare il pesce ricavando dei filetti e servirlo.

 

Birra in accompagnamento: IPA impiegata in preparazione

 

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Alessio Collot
Info autore

Alessio Collot

Mamma, Moreno (così chiamavo mio padre) lo faccio io il sugo!” Avevo 5 anni e feci il mio primo sughetto per la pasta con cipolla, sedano, carote e pomodori. Ricordo quel momento con grande fierezza ancor oggi.
Io alle scuole medie non andavo a mangiare dalla nonna, ma cucinavo autonomamente per gustarmi i piatti sul divano davanti a Lupin e i Simpson.
Ho sempre aperto il frigo e con ciò che avevo improvvisavo il menù.
Negli anni per pagarmi gli studi ho poi lavorato in pizzeria e ristorante, affinando la tecnica. Mi appassiona da sempre l’enogastronomia e la gastronomia molecolare. Riguardo la birra ho sempre prediletto Weiss e Belgian Ale, poi da qualche anno mi si è aperto un mondo nuovo e non ho preferenze specifiche di stili, purché le birre sian fatte bene, dalle pils, alle saison, passando per le Ipa, le bitter e le porter, per arrivare ai lambic. Studio sulla birra da solo e in gruppo.
Laureato in sviluppo e cooperazione internazionale amo ogni forma d’arte, pratico giocoleria (si mi piace prendere delle clavate in testa) e jiujitsu brasiliano.
Scrivere per Giornale della Birra mi permetterà di crescere e di condividere informazioni utili!
Sempre in alto le pinte!