10 Luglio 2015

Balabiott: l’intervista ai mastri delle birre dell’Ossola!

Balabiott: l’intervista ai mastri delle birre dell’Ossola!

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Il birrificio artigianale Balabiott, attivo dal 2014, si trova a Domodossola e, nonostante la “giovane età”, vanta la produzione di una ampia gamma di birre, nate dalla creatività dei due soci birrai Matteo e Michele.

In esclusiva l’intervista di www.giornaledellabirra.it

Raccontateci la storia di Balabiott: come è nato il progetto di avviare un microbirrificio artigianale? Quali gli obiettivi e le prospettive per il futuro?

L’idea ci balenava in testa già da qualche anno, in particolare da quando siamo rimasti affascinati dal fermento del mondo artigianale leggendo, diversi anni fa, un articolo che parlava di Brew Dog. La passione per la birra l’abbiamo sempre avuta e, dopo aver fatto un po’ di gavetta casalinga con l’impiantino da 20 litri che tutt’ora utilizziamo per gli “esperimenti”, nel 2013 ci siamo attivati per realizzare il nostro sogno. Proprio in questi giorni stiamo ultimando i lavori per il nuovo birrificio, che prevederà impianti più produttivi e tecnologici, che ci permetteranno di ottenere un prodotto più costante e soprattutto di soddisfare la domanda crescente.

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Le birre prodotte da Balabiott coprono un’ampia gamma di stili e si caratterizzano per una grande creatività. Come sono nate queste birre? Perché la scelta di ingredienti di nicchia, come la segale?

La nostra intenzione fin da subito è stata quella di legarci al territorio, come fanno parecchi altri microbirrifici italiani. La segale è un cereale che storicamente è sempre stato coltivato in Ossola e per questo ci sembrava il legame più semplice da realizzare. Abbiamo conosciuto alcuni ragazzi che hanno da poco ricominciato a coltivarla e la collaborazione è partita subito. Purtroppo, parlando ancora di piccoli quantitativi, non ci è possibile maltare la segale e per questo ne utilizziamo basse percentuali. Oltre alla segale utilizziamo il miele di castagno locale, dall’aroma intenso ed inconfondibile, presente nella nostra Sciùra. Anche alcune erbe e spezie provengono da un consorzio della zona che le coltiva. Per il futuro abbiamo inoltre in progetto di coltivare parte del luppolo, ma per questo ci vorranno ancora alcuni anni.

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L’impianto di produzione del vostro birrificio è costruttivamente molto semplice, assomiglia quasi a quello per homebrewing, seppur in grande e con tutte le dotazioni per un a produzione professionale. Quindi, la manualità, l’attenzione del mastro birraio ed il controllo diretto di ogni fase produttiva giocano un ruolo fondamentale nella definizione del prodotto finito. Considerate queste caratteristiche un punto di forza del birrificio?

Sicuramente, anche se alcune automazioni in alcune fasi dove il lavoro umano è ininfluente non guasterebbero. Abbiamo scelto di partire con un impianto ridotto e molto manuale perché ci sta servendo parecchio per fare esperienza e per cominciare qualcosa di  nuovo ci vuole sempre la giusta dose di umiltà.

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Progetti di nuove birre? Cosa ti piacerebbe sperimentare in futuro?

Abbiamo diverse birre in cantiere per il futuro. Una tra tutte che stiamo sperimentando nascerà in collaborazione con dei coltivatori locali di mais che da qualche anno producono farina per polenta. Siamo ancora in fase di affinamento della ricetta.

Balabiott è una nuova realtà brassicola piemontese, che si trova appunto proprio nella regione “cuore pulsante” della birra artigianale italiana.  Come immaginate il futuro per i produttori italiani?

Essendo giovanissimi del settore sarebbe azzardato fare analisi a livello nazionale. Sicuramente quello che percepiamo, sia a livello locale che italiano, è un grande entusiasmo e la voglia di valorizzare prodotti artigianali e di qualità. Questo ci ha spinto a credere fermamente in quel che abbiamo messo in pista da un paio d’anni e a ben sperare per il futuro.

 

Maggiori informazioni sul birrificio Balabiott e sulle birre prodotte sono disponibili sul sito web aziendale www.birrificiobalabiott.it

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!