Numero 34/2018

26 Agosto 2018

Focaccia di semola alla Blond Ale e pomodori pachino

Focaccia di semola alla Blond Ale e pomodori pachino

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Preparazione della tradizione, aggiornata in chiave moderna e con un “pizzico” di gusto in più grazie alla presenza della birra. Perfetto da servire come stuzzichino, come  aperitivo, primo piatto o come pasto completo!

Ingredienti:

  • 300 grammi semola rimacinata
  • 200 grammi di farina 00
  • 33 cl di birra blonde ale a temperatura ambiente
  • 10 g di lievito di birra
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 10 g sale
  • 300 g pomodorini
  • qb origano
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva

 

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Preparazione:
Sciogliere  il lievito in poca acqua tiepida, porre le farine in una ciotola abbastanza capiente, aggiungere il lievito, e mescolando con un cucchiaio di legno, aggiungere la birra un poco alla volta. Quando l’impasto inizia a prendere consistenza unire l’olio, infine il sale. Trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata e lavoralo brevemente, formare una palla e riporla in una ciotola leggermente oliata per la lievitazione (per 4 – 5 ore), coperta da pellicola trasparente e telo di cotone, nel forno spento.
Ungere una teglia rettangolare da 33 x 22 cm o una teglia rotonda da 30 cm, quindi stendere l’impasto, tirandolo con  molta delicatezza per evitare di far uscire tutta l’aria incorporata; a questo punto inserire i pomodorini tagliati a metà, precedentemente conditi con un cucchiaio di olio e un pizzico di sale, infine spolverare con un po’ di origano.
Lasciare lievitare ancora tre quarti d’ora, preriscalda il forno a 230° / 250°, quindi cuocere la focaccia per 12 minuti nel ripiano più basso, trascorso il tempo spostare la griglia nella parte centrale e prosegui la cottura per altri 15 minuti.

 

Birra in abbinamento: Blonde Ale

 

 

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Simone Vitti
Info autore

Simone Vitti

Sono un laureando in Scienze della comunicazione alla Sapienza di Roma. La mia passione per le birre artigianali nasce nella mia amata Terracina quando, poco più che diciottenne, nel locale di fiducia arrivano le prime birre “strane”. Tempo di fare due chiacchiere riguardo quelle nuove bottiglie con il gestore del locale, il mitico Mozzarella, e subito la mia curiosità mi porta a provarne qualcuna. Ogni Sabato ormai assaggiavo qualcosa di diverso dalle solite birre, c’erano alcune di importazione belga, altre scozzesi e addirittura alcune di qualche birrificio italiano.
Quando mi trasferisco a Roma per motivi di studio, nel tempo libero, inizio a frequentare diversi beer shop e locali della città potendo così soddisfare la mia curiosità e sete di nuove birre. Mi avvicino sempre più al mondo dell’ artigianale e riesco ad ampliare la mia conoscenza partecipando ai primi festival sempre spalleggiato dal mio prode compagno, già esperto conoscitore della scena brassicola romana, nonché mentore: l’Altone.
Sono anche un grande amante di calcio e basket, che pratico tutt’ora, e in questi anni da studente fuori sede ho maturato una profonda convinzione: sorseggiare una buona birra artigianale mentre si guarda una partita la rende decisamente più bella.
Tra festival, degustazioni e bevute, rigorosamente al bancone, sono riuscito a portare avanti i miei studi e arrivato all’ultimo step universitario decido di coniugare studio e passione: tesi sulla birra artigianale work in progress.